Codice Civile art. 2576 - Acquisto del diritto.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Acquisto del diritto.

[I]. Il titolo originario dell'acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell'opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale (1).

(1) V. art. 6 l. 22 aprile 1941, n. 633.

Inquadramento

Ai fini della attribuzione al lavoratore (nella specie, giornalista televisivo), anziché al datore di lavoro, dei diritti patrimoniali conseguenti ad una sua opera creativa tutelata dal diritto di autore, occorre verificare in modo rigoroso l'esistenza di uno stretto nesso di causalità fra l'attività dovuta e la creazione realizzata, accertando se questa costituisca o meno l'esito programmato della prima. Peraltro, qualora risulti che la prestazione è stata intesa dalle parti come funzionale ad uno specifico risultato (quale la realizzazione di un bene immateriale) considerato come la ragione stessa del rapporto, i diritti patrimoniali sono attribuiti totalmente al datore di lavoro, con la conseguenza che, ferma restando la piena libertà dispositiva delle parti, non sarà il datore di lavoro a dover provare quali diritti sono trasferiti, bensì il lavoratore a dover dimostrare che le parti, secondo quanto risulta dall'accordo, dal comportamento delle stesse o da un eventuale patto contrario, hanno inteso limitare l'attribuzione solo a talune facoltà patrimoniali; in particolare, con riferimento al lavoro giornalistico, i cui contenuti professionali sono caratterizzati da una notevole dose di creatività, il lavoratore deve provare la ricorrenza di un'opera creata del tutto al di fuori dello svolgimento del rapporto di lavoro, fuori dell'orario di lavoro o del luogo di lavoro, e senza l'utilizzazione di strumenti, documentazione e strutture di ricerca e comunicazione appartenenti al datore di lavoro (Cass. n. 12089/2004). Il carattere creativo e la novità dell'opera sono elementi costitutivi del diritto d'autore sull'opera dell'ingegno; ne consegue che, prima ancora di verificare se un'opera possa costituire plagio di un'altra, il giudice del merito deve verificare se quest'ultima abbia o meno i requisiti per beneficiare della protezione richiesta, e ciò sia sotto il profilo della compiutezza espressiva, sia sotto il profilo della novità (Nella specie, relativa all'asserito plagio di un'opera musicale consistente in quattro battute, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata che aveva omesso il richiesto accertamento circa la configurabilità di un segmento musicale composto da quattro battute come opera tutelabile) (Cass. n. 24594/2005). In tema di diritto d'autore, il concetto giuridico di creatività, cui fa riferimento la norma ex art. 1 l. n. 633/1941, non coincide con quello di creazione, originalità e novità assoluta, riferendosi, per converso, alla personale e individuale espressione di un'oggettività appartenente alle categorie elencate, in via esemplificativa, nell'art. 1 della l. cit., di modo che un'opera dell'ingegno riceva protezione a condizione che sia riscontrabile in essa un atto creativo, seppur minimo, suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore, con la conseguenza che la creatività non può essere esclusa soltanto perché l'opera consiste in idee e nozioni semplici, ricomprese nel patrimonio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia (nella specie, è stata riconosciuta la protezione accordata dalla norma de qua alla fotografia di un dipinto sull'assunto che essa non ne costituiva una semplice riproduzione — in quanto tale esclusa testualmente, ex art. 87 l. n. 633/1941, dalla protezione del diritto d'autore — bensì una vera e propria elaborazione, come tale sufficiente a giustificare l'assunto che si trattasse, per l'appunto, di opera protetta) (Cass. n. 5089/2004).

Generalità

Perché un'opera dell'ingegno possa ricevere protezione ai sensi della legge sul diritto di autore, e sufficiente che il requisito della creatività sussista in misura modesta, non essendo richiesto un particolare grado del requisito stesso (Cass. n. 175/1969). Le opere dell'arte applicate all'industria, le quali godono della protezione del diritto d'autore ai sensi degli artt. 2 e 4 l. n. 633/1941, sono caratterizzate dalla scindibilità del valore artistico dell'opera dell'ingegno dal carattere industriale del prodotto al quale l'opera è concretamente associata — scindibilità da intendersi in senso ideale, a prescindere dalla destinazione voluta dall'autore o verificatasi nei fatti — ed inoltre dall'originalità della opera in sé, come espressione di creatività, anche modesta (come quella che deve riconoscersi all'opera che, pur inserendosi in un genere diffuso, si distingue quale prodotto singolare della personalità del suo autore). ove difetti una di tali caratteristiche, ma comunque l'ideazione estetica presenti un'originalità in senso relativo, riguardante l'ornamento, e cioè la utilizzazione di linee e di colori, essa può essere protetta come modello ornamentale (nella specie, la suprema corte, applicando il suddetto principio, ha ritenuto corretta la decisione del giudice di merito, che aveva reputato tutelabile come opera dell'ingegno un disegno «divisionista», costituito da un insieme di quadratini colorati, sparsi su un pezzo di stoffa, che combinandosi anche con variazioni cromatiche determinavano un assetto figurativo originale) (Cass. n. 7077/1990). Poiché i cosiddetti progetti di lavoro tecnico-scientifici possono formare oggetto di diritti connessi con il diritto di autore e godere di un tipo diverso di protezione ex art. 72 ss. l. n. 633/1941 e art. 2758, soltanto quando comportino la soluzione originale di problemi tecnici, presentando l'applicazione di regole tecniche nuove ed aggiornate a problemi già noti, ovvero l'applicazione di regole già note a settori nuovi con estensione delle conoscenze tecnologiche; ne deriva che deve negarsi la tutela del diritto d'autore all'inventore di un gioco per pronostici che non concreti ne un'opera dell'ingegno, ne la soluzione originale di un problema tecnico, ma che, al contrario, si colleghi ai concorsi a pronostici gia noti, come quello del totocalcio e del Totip, mutandone i triplici eventi, da pronosticare, i relativi simboli (1, X, 2) e la schedina (Cass. n. 4625/1977). In materia di diritto di autore, il concetto giuridico di creatività non coincide con quelli di creazione, originalità e novità assoluta, ma si riferisce alla personale ed individuale espressione di un'oggettività appartenente alle categorie elencate, in via esemplificativa, nell'art. 1 l. n. 633/1941, di modo che, affinché un'opera dell'ingegno riceva protezione a norma di detta legge, è sufficiente la sussistenza di un «atto creativo», seppur minimo, suscettibile di estrinsecazione nel mondo esteriore; con la conseguenza che la creatività non può essere esclusa soltanto perché l'opera consista in idee e nozioni semplici, comprese nel patrimonio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia. In particolare, le opere espresse con il mezzo della parola «appartengono alla letteratura» — a norma dell'art. 1 legge citata — non solo se «letterarie» in senso stretto (poesia, narrativa, saggistica, etc.), ma anche qualora la parola sia utilizzata per comunicare dati informativi elaborati ed organizzati in modo personale ed autonomo dall'autore. (In forza di tali principi, la S.C. ha annullato la decisione di merito che, in relazione alla pubblicazione, da parte di un periodico d'informazione per gli insegnanti, di un'ordinanza ministeriale su nuove nomine di docenti, corredata da note di commento, da tabelle per punteggi e da schemi di eventuali ricorsi, e riprodotta con il sistema della stampa anastatica da altro periodico d'informazione sui concorsi, pur riconoscendo nell'opera della redazione del primo periodico il risultato di un'attività di acquisizione, elaborazione e commento del provvedimento amministrativo, ne aveva escluso la tutelabilità a norma della legge sul diritto d'autore, in considerazione della semplicità e del modesto valore intrinseco dell'opera medesima (Cass. n. 11953/1993).

Bibliografia

Ascarelli, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Milano, 1960, 698; Auteri, in AA.VV., Diritto Industriale, proprietà intellettuale e concorrenza, 4° ed., 492; Caselli, Codice del diritto d'autore,Torino, 1943, 325; Cavani, in La legge sul software. Commento sistematico, in Quaderni di Aida, Milano, 1994; Santini, I diritti della personalità nel diritto industriale, Padova, 1959, 40.

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