Codice Civile art. 2578 - Progetti di lavori.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Progetti di lavori.

[I]. All'autore di progetti di lavori di ingegneria o di altri lavori analoghi che costituiscono soluzioni originali di problemi tecnici, compete, oltre il diritto esclusivo di riproduzione dei piani e disegni dei progetti medesimi, il diritto di ottenere un equo compenso da coloro che eseguono il progetto tecnico a scopo di lucro senza il suo consenso (1).

(1) V. art. 99 l. 22 aprile 1941, n. 633.

Inquadramento

Le soluzioni originali di problemi tecnici, di cui all'art. 2578, devono intendersi costituite dall'applicazione di nuovi principi o regole tecniche, oppure dall'applicazione di preesistenti principi e regole, contraddistinta da un'impronta geniale concepita con carattere creativo (Cass. n. 1678/1968). Per il riconoscimento del diritto all'equo compenso ai sensi dell'art 99 l. n 633/1941 agli autori di progetti di lavori di ingegneria che costituiscano soluzioni originali di problemi tecnici non e necessario che l'originalità sia assoluta e geniale, essendo sufficiente che essa si concretizzi in un progresso ed in un miglioramento (anche di modesto valore) della tecnica (Cass. n. 773/1980; Cass. n. 4129/76; Cass. n. 1978/76; Cass. n. 4528/79). L'art. 99 l. n 633/1941 sul diritto dell'autore di progetti di lavori di ingegneria (od analoghi) protegge tanto l'espressione formale dell'idea con il diritto esclusivo di riproduzione dei piani e disegni, quanto il suo contenuto con riguardo alla sua concreta realizzazione ma la pretesa all'equo compenso per l'utilizzazione dell'idea è riconosciuta al detto autore di progetti di lavori d'ingegneria solo quando il progetto presenta soluzioni originali di problemi tecnici e il terzo, nell'esecuzione della sua opera, sia ricorso a tali soluzioni o manifestamente o utilizzando soluzioni solo apparentemente diverse (cosiddette sostituzioni mediante equivalenze), che non incidono sui punti realmente originali e qualificanti del progetto (Cass. n. 1558/1987).

Variazioni al progetto

Attesa la necessità di contemperare il diritto dell'autore della opera intellettuale con quello del committente, il progettista di un'opera di architettura non può legittimamente opporsi ad una variazione necessaria del progetto per ricondurre il costo della stessa nei limiti della spesa che il committente ha indicato di voler sostenere. Pertanto, qualora i calcoli del progettista relativi alla spesa siano errati ed i costi si rivelino superiori al normale divario tra spesa preventivata e spesa da sostenere, non può negarsi al committente il diritto di introdurre varianti al progetto anche contro la volontà del progettista, al fine di riportarlo entro i limiti di spesa preventivata, e ciò indipendentemente dalla possibilità economica del committente di sopportare l'aggravio di costo del primitivo progetto. (principio applicato in relazione ad una ipotesi in cui il divario fra spesa preventivata e spesa da sostenere era pari al venti per cento circa) (Cass. n. 5786/1981).

Opere d'architettura

Ai fini dell'applicazione della tariffa professionale (rispettivamente, degli ingegneri ed architetti e dei Geometri), il progetto di un'opera va qualificato come esecutivo quando contenga lo sviluppo completo e particolareggiato dell'opera medesima, con dati, calcoli e disegni di per sé sufficienti a consentirne l'attuazione anche da parte di persona diversa dal progettista, mentre va qualificato come sommario o di massima, quando si limiti ad esprimere le linee essenziali delle idee dell'autore, in modo da consentire una valutazione orientativa dell'opera, ma senza scendere al dettaglio delle sue singole parti. (Cass. n. 6180/1981). L'interior design può essere protetto ex art. 2, comma 1, n. 5 l. n 633/1941 solo quando si fonda inscindibilmente con l'immobile o quando si ponda come una combinazione estetica originale di mobili, suppellettili ed infissi (Trib. Milano 31 maggio 2006).

Bibliografia

Ascarelli, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Milano, 1960, 698; Auteri, in AA.VV., Diritto Industriale, proprietà intellettuale e concorrenza, 4° ed., 492; Caselli, Codice del diritto d'autore,Torino, 1943, 325; Cavani, in La legge sul software. Commento sistematico, in Quaderni di Aida, Milano, 1994; Santini, I diritti della personalità nel diritto industriale, Padova, 1959, 40.

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