Codice Civile art. 2586 - Brevetto per nuovi metodi o processi di fabbricazione.

Roberto Amatore
aggiornato da Francesco Agnino

Brevetto per nuovi metodi o processi di fabbricazione.

[I]. Il brevetto concernente un nuovo metodo o processo di fabbricazione industriale ne attribuisce al titolare l'uso esclusivo (1).

(1) L'art. 13 d.lg. 19 marzo 1996, n. 198 ha abrogato il secondo comma. Ma v. l'art. 246 1ff d.lg. 10 febbraio 2005, n. 30 che ha abrogato integralmente il d.lg. n. 198, cit. Il testo del comma anteriore alla modifica operata dal d.lg. n. 198, cit., era il seguente: «Se il metodo o processo è diretto ad ottenere un prodotto industriale nuovo, il brevetto si estende anche al prodotto ottenuto, purché questo possa formare oggetto di brevetto».

Inquadramento

Un nuovo metodo di analisi della composizione di un semilavorato è brevettabile, quale soluzione di un problema tecnico rivolto a soddisfare interessi della produzione industriale, ove si tratti di analisi da attuarsi nel corso del procedimento di fabbricazione, e che determini, a secondo del suo risultato, adeguamenti o modificazioni delle successive fasi del procedimento stesso (nella specie, metodo di analisi della percentuale di carbonio nella ghisa, da conoscersi per stabilire le variazioni occorrenti prima di passare alla «colata») (Cass. n. 7083/1988). In tema di brevetti per invenzioni industriali, la brevettabilità della soluzione nuova di un problema tecnico, con soddisfacimento di un interesse tipicamente industriale, deve essere riconosciuta indipendentemente dal fatto che la soluzione stessa sia attuabile direttamente ed immediatamente, con la sola applicazione di un principio scientifico alla tecnica industriale, senza il tramite di una specifica entità materiale quale supporto fisico, considerando che anche in tal caso, oggetto del brevetto non è il principio scientifico in sé, ma resta la suddetta soluzione del problema tecnico-industriale, quale indicata dall'ideatore-inventore in applicazione del principio scientifico da lui scoperto od elaborato. (Cass. n. 7083/1988). L'invenzione 'di prodotto' si distingue dall'invenzione di 'processò, in quanto, mentre la prima si ha quando il risultato inventivo si concreta in un bene determinato, che costituisce un nuovo trovato in senso ontologico, la seconda consiste in una soluzione nuova data ad un procedimento o metodo di produzione industriale. L'impiego di prodotti chimici già noti (nella specie, composti striazinici) nel settore dei diserbanti, sostanzia un'invenzione di prodotto e non di procedimento, poiché nel mentre l'idea inventiva, in tal caso, non consiste in un nuovo metodo di fabbricazione dei detti prodotti, ma nella scoperta di nuove cognizioni sui rapporti di causalità che reggono un fenomeno chimico già noto, la novità dell'impiego afferisce direttamente al prodotto (Cass. n. 2070/1972). Nel caso in cui un brevetto per invenzione industriale comprenda una formula chimica generale e più composti, la nullità per insufficiente descrizione (artt. 28 e 59 r.d. n. 1127/1939, come modificati, rispettivamente, dagli artt. 16 e 28 del d.P.R. n. 338/1979), in relazione ad un composto, non implica di per sé nullità dell'intero brevetto, occorrendo accertare se, riguardo alla formula generale ed agli altri composti, sussistano i requisiti per una valida brevettazione, procedendo, ove l'indagine dia risultati positivi, alla dichiarazione di nullità parziale del brevetto, ai sensi dell'art. 59, ultimo comma, del R.d. citato (nel testo risultante a seguito del d.P.R. n. 338/1979) (Cass. n. 11094/1990). In tema di brevetto per invenzioni industriali, per la brevettabilità di una invenzione in campo chimico non è sufficiente la semplice formulazione di una struttura molecolare, essendo invece necessaria l'indicazione della funzione di tale struttura in virtù delle proprietà possedute dal relativo composto, l'ambito della protezione brevettabile non si estende, pertanto, a tutte le possibili combinazioni derivabili da una formula base che non siano state descritte, quanto a proprietà ed utilizzazioni specifiche, nella domanda iniziale (Cass. n. 2575/1995).

Bibliografia

Ascarelli, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Milano, 1960, 698; Auteri, in AA.VV., Diritto Industriale, proprietà intellettuale e concorrenza, 4° ed., 492; Caselli, Codice del diritto d'autore,Torino, 1943, 325; Cavani, in La legge sul software. Commento sistematico, in Quaderni di Aida, Milano, 1994; Santini, I diritti della personalità nel diritto industriale, Padova, 1959, 40.

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