Codice Civile art. 2740 - Responsabilità patrimoniale.

Giusi ianni

Responsabilità patrimoniale.

[I]. Il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni [1218 ss.] con tutti i suoi beni presenti e futuri [2901, 2910].

[II]. Le limitazioni della responsabilità non sono ammesse se non nei casi stabiliti dalla legge [490 n. 2, 2267, 2313; 514, 545 c.p.c.].

Inquadramento

L'art. 2740 pone la regola per cui il debitore risponde dell'adempimento dell'obbligazione con tutti i suoi beni, presenti e futuri, vietando, altresì, qualsiasi forma di limitazione convenzionale della responsabilità patrimoniale (limitabile solo dalla legge). Trattasi di istituto funzionale al rimedio dell'esecuzione forzata, che consente al creditore il recupero coattivo del credito attraverso l'aggressione del patrimonio del debitore ove questi non adempia spontaneamente all'obbligazione assunta.

L'oggetto della responsabilità patrimoniale

Oggetto di responsabilità patrimoniale sono tutti i beni di cui il debitore sia proprietario, anche se l'acquisto sia avvenuto dopo l'insorgere del credito. Il principio della universalità della responsabilità patrimoniale deve essere, tuttavia, combinato con un principio di proporzionalità rispetto all'entità del debito, come ricavabile dall'art. 496 c.p.c., il quale prevede la riduzione del pignoramento su istanza del debitore o anche d'ufficio, quando il valore dei beni pignorati sia superiore all'importo dei crediti e delle spese.

Le limitazioni della responsabilità patrimoniale

Le limitazioni alla responsabilità patrimoniale possono essere stabilite solo dalla legge. Il legislatore prevede beni mobili assolutamente impignorabili (art. 514 c.p.c.); beni mobili relativamente impignorabili (art. 515 c.p.c.); beni mobili pignorabili solo in particolare circostanze di tempo (art. 516 c.p.c.); crediti impignorabili (art. 545 c.p.c.); beni immobili impignorabili (ma solo nei rapporti tra contribuente e fisco, in forza di quanto stabilito dal d.l. 69/2013, c.d. decreto del fare). Sono previsti, altresì, dei casi tipici di patrimoni separati, intesi come complesso di beni distinti dal resto del patrimonio del debitore e non aggredibili in sede esecutiva, ad esempio l'eredità beneficiata (artt. 484 e ss.), il fondo patrimoniale (artt. 167 e ss.) o i patrimoni destinati ad uno specifico affare (disciplinati agli artt. 2447-bis ss., come introdotti dal d.lgs. n. 6/2003). Altro istituto normalmente avvicinato ai patrimoni separati è il trust, modello giuridico formatosi nell'ordinamento inglese e che ha fatto ingresso nel nostro paese grazie alla l. n. 364/1989, che ha reso esecutiva per l'Italia la Convenzione dell'Aja del 1° luglio 1985, che definisce trust i rapporti giuridici istituiti, con atto tra vivi o mortis causa, da una persona, il costituente, qualora dei beni siano stati posti sotto il controllo di un trustee nell'interesse di un beneficiario o per un fine specifico.

Secondo la giurisprudenza di legittimità, il «trust» non è un ente dotato di personalità giuridica, ma un insieme di beni e rapporti destinati ad un fine determinato e formalmente intestati al trustee, che è l'unico soggetto di riferimento nei rapporti con i terzi non quale legale rappresentante, ma come colui che dispone del diritto. Ciò in quanto l'effetto proprio del «trust» non è quello di dare vita ad un nuovo soggetto di diritto, ma quello di istituire un patrimonio destinato ad un fine prestabilito (Cass. n. 10105/2014). Secondo la giurisprudenza di merito, la costituzione di un trust è per sua funzione assimilabile a quella di un fondo patrimoniale ed ha un effetto segregativo rispetto ai creditori del disponente, i quali non possono aggredire più i beni conferiti, che vengono così resi — a tutti gli effetti per loro — un patrimonio separato: nondimeno, la Convenzione dell'Aja fa salve le norme a protezione dei creditori in caso di insolvenza (come l'azione revocatoria ex art. 2901).

Bibliografia

Giorgianni, L'inadempimento, Milano, 1975, 9 e ss.; Rojas Elqueta, Autonomia privata e responsabilità patrimoniale del debitore, Milano, 2012, 1 e ss.; Roppo, Responsabilità patrimoniale, in Enc. dir., Milano, 1988, 1048; Sicchiero, La responsabilità patrimoniale, in Trattato di diritto civile a cura di Sacco, Torino, 2011, 1 e ss.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario