Codice Civile art. 2746 - Distinzione dei privilegi.InquadramentoÈ bene tenere presente che la disposizione in questione sembra differenziare sotto il profilo oggettivo i due diversi ordini di privilegi, in realtà ci si trova dinnanzi a due categorie diverse tra loro perché diversa è la loro natura giuridica. Infatti, quando si parla di privilegio generale non può ritenersi che esso sia inquadrabile in una situazione giuridica attiva qualificabile come diritto soggettivo in astratto diversificabile dal credito assistito, quanto, piuttosto, esso si disvela nella preferenza accordata al creditore in seno all'esecuzione forzata sui beni dell'esecutato al momento della distribuzione del prezzo ricavato dalla vendita (Tucci, in Tr. Res. 1997, 620). La distinzione tra privilegio generale e specialeCiò premesso, basti dire che il privilegio generale attinge tutto il patrimonio del debitore come compendiato al momento dell'esecuzione, ivi comprese le universalità dei mobili, i crediti ed ogni altro mobile con la conseguenza che fino a quando l'esecuzione non sia iniziata il privilegio non insiste su alcun bene specifico (Tucci, in Tr. Res. 1997, 619). Per contro Il privilegio speciale, può considerarsi come diritto reale di garanzia (Gaetano, 964; Ravazzoni, 378) che si estende anche ai frutti naturali e civili e alle pertinenze dei beni immobili. Ne deriva che ex art. 2784, comma 2, il pegno cade oltre che sui beni mobili, anche sulle universalità di mobili, come già detto anche sui crediti nonché sui beni immateriali e gli altri diritti aventi per oggetto beni mobili. CasisticaLa giurisprudenza ritiene che il privilegio generale o speciale sia estendibile anche alla responsabilità sussidiaria del socio illimitatamente responsabile nel caso di debito vantato nei confronti di una società di persone ( Cass. n. 14646/2004). I beni personali dei soci illimitatamente responsabili, nel caso di concordato preventivo, non entrano automaticamente nell'attivo concordatario, ma laddove provengano dalla liquidazione di beni sui quali grava un vincolo in favore di taluni creditori sociali, il ricavato della loro liquidazione deve essere destinato al soddisfacimento dei creditori prelatizi, secondo i parametri di comparazione di cui dall'art. 160, comma 2, l. fall. (per la nuova disciplina, v. l'art. 85 d.lgs. n. 14/2019 “Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza”) (Cass. I, n. 13391/2019). Nel caso di crediti derivanti dai finanziamenti assistiti da privilegio generale mobiliare ex art. 6 d.l. n. 32 del 1995 secondo Cass. I, n. 27831/2017 è indifferente che il privilegio sia stato abrogato con una legge successiva rispetto al momento in cui il credito si è costituito ( fattispecie in tema di finanziamenti per la ricerca applicata erogati mediante mutui a valere sul fondo speciale ex art. 4 della l. n. 1089/1968 (abrogata dal d.lgs. n. 212/2010), , assistiti da privilegio generale mobiliare ex art. 6, comma 6, del d.l. n. 32/1995, conv. dalla l. n. 104/1995). In tal caso, infatti, troverà applicazione l'art. 11 delle disposizione sulla legge in generale del codice civile. Bibliografia: Ciccarello, Privilegio (dir. priv.), in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986; Del Vecchio, I privilegi nella legislazione civile, fallimentare e speciale, Milano, 1994; Gaetano, Privilegi (diritto civile e tributario), in Nss. D.I., XIII, Torino, 1966; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, III, Milano, 1959; Pratis, Della tutela dei diritti (artt. 2740-2783), II, 1, in Comm. cod. civ., Torino, 1976; Ravazzoni, Privilegi, in Dig. civ., XIV, Torino, 1996; Tucci, Privilegi, I, Diritto civile e tributario, in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991. |