Codice Civile art. 2747 - Efficacia del privilegio.Efficacia del privilegio. [I]. Il privilegio generale non può esercitarsi in pregiudizio dei diritti spettanti ai terzi sui mobili che ne formano oggetto [1153], salvo quanto è disposto dagli articoli 2913, 2914, 2915 e 2916. [II]. Se la legge non dispone diversamente [2756 2, 2757 3, 2760 2, 2761 4, 2764 6], il privilegio speciale sui mobili, sempre che sussista la particolare situazione alla quale è subordinato [2769], può esercitarsi in pregiudizio dei diritti acquistati dai terzi posteriormente al sorgere di esso. InquadramentoLa disposizione in commento appare destinata a dettare una regola generale nel caso di conflitto con i diritti dei terzi e con eventuali coesistenze di diritti di garanzia (Ciccarello, 727). Per quanto riguarda i privilegi speciali la disposizione regolamenta, il c.d. diritto di sequela che, come tale, può esercitarsi anche in pregiudizio dei diritti acquistati dai terzi successivamente al sorgere del privilegio stesso per l'assorbente ragione che l'acquirente che abbia acquistato la cosa dopo che è già sorto il privilegio è ad esso soggetto. La sequela vi è sempre per i beni immobili e per i mobili nei casi previsti dallo stesso articolo rispetto ai beni caratterizzati da tale qualità. L'efficacia del privilegioVa sottolineato che il privilegio generale non garantisce al creditore nessuna particolare preminenza sul compendio patrimoniale del debitore, né il diritto di sequela sui beni che ne fanno parte. Ne consegue che nel caso di pignoramento la precedenza va data a questo ultimo di modo che prima dell'esecuzione, i creditori privilegiati sono, infatti, equiparati ai chirografari. Allo stesso modo ove il debitore disponga del bene il privilegio non potrà essere esercitato (Del Vecchio, 30; Messineo, 363) tanto che il creditore prelazionante si troverà, anche qui, nella stessa situazione del chirografario(Gaetano, in Tr. Vas. 1956, 55). Nondimeno il privilegio speciale mobiliare si esercita in base al comma 2, secondo la regola dell'anteriorità temporale con la conseguenza che saranno inopponibili al creditore privilegiato tutti i diritti successivamente acquistati dai terzi, salva la prova contraria che incombe su di loro in base ad un atto di data certa che riguardi evidentemente il bene mobile non registrato ovvero se registrato, tramite le trascrizioni di cui all'apposito registro (Pratis, 138). La possessualità del privilegioIl comma 2 condiziona, invece, l'esistenza del privilegio speciale mobiliare alla c.d. possessualità ossia la prelazione intanto può esercitarsi in quanto la cosa sulla quale si esercita si trovi in un determinato luogo, ovvero sia nella disponibilità del creditore: si tratta del c.d. privilegio possessuale ex art. 2756 che riequilibra in certi particolari i casi la regola della opponibilità del privilegio speciale sui mobili di cui al comma 1 in funzione della «particolare situazione alla quale è subordinato». In tal caso il privilegio può essere in concreto esercitato a condizione che la cosa sia nella detenzione del creditore, ovvero sussista una determinata collocazione della cosa, come nel caso del privilegio per conservazione o miglioramento della cosa o di quello in favore del vettore o del mandatario ( v. infra artt. 2756 e 2716), ovvero nei casi di quei privilegi assimilabili a quelli c.d. possessuali come quelli per i crediti agricoli o dell' albergatore o per canoni enfiteutici o del locatore ( v. infra artt. 2757, 2760, 2763, 2764, commi 4 e 6).Nel caso di privilegi possessuali la regola applicabile è quella del possessore di buona fede (art. 1153). Ne deriva che a costui spetterà lo ius retentionis fino a quando non vi sarà l'adempimento del suo credito debito credito fino al potere di vendita sia individuale che concorsuale secondo la disciplina stabilita per il pegno. La quasi possessualità del privilegioPer i privilegi c.d. quasi possessuali il creditore prelazionato ex art. 2769, spetterà il diritto di chiedere il sequestro conservativo ricorrendone i presupposti cautelari rispetto al suo dovere di mantenere integro il proprio patrimonio rispetto alla garanzia patrimoniale di cui all'art. 2740, così il creditore sottrae i beni alla disponibilità e all'amministrazione del debitore attraverso il provvedimento cautelare anche se secondo la dottrina il sequestro conservativo è finalizzato a sventare il pericolo che si operi la rimozione della cosa dalla particolare situazione alla quale è subordinata l'esistenza del privilegio (Tucci, 7). Naturalmente se il sequestro riguarda beni deteriorabili esse potranno essere venduti dal creditore che si soddisferà sul ricavato ex art. 685 c.p.c. Tutta la disciplina risulta, comunque, temperata dalla riserva di legge che lascia al legislatore il potere di stabilire a favore del creditore prelazionante la precedenza anche sugli acquisti precedenti alla nascita del privilegio medesimo, ovvero la sua subordinazione ad acquisti senza necessità di trascrizione, come pure, inversamente, nel caso di privilegi che prevalgono sui diritti acquistati dai terzi posteriormente al sorgere dei privilegi, che prevalgono su questi ultimi (es. artt. 1153 e 1155 per chi qualifichi il privilegio come diritto reale ed ammetta che il citato art. 1155 si applichi pure al conflitto tra proprietà ed altri diritti). Un caso speciale di opponibilità ai terzi ai sensi dell'art. 2747, comma 2, è costituito dal credito agrario previsto dall'art. 46, commi 2 e 5, d.lgs. n. 385/1993 e succ. mod. (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) che prevede la costituzione di privilegi speciali, i quali devono risultare da atto scritto a pena di nullità ed essere trascritti nel registro di cui all'art. 1524, comma 2, a favore di banche che abbiano erogato finanziamenti ad imprese. In proposito la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 14631/2015) ha affermato che questa prelazione legale speciale, in quanto destinata al finanziamento delle attività imprenditoriali, grava, oltre che su impianti e opere, scorte, materie prime e prodotti finiti, anche sui frutti pendenti nonchè sulle annate ulteriori fino all'estinzione del credito garantito, ed è opponibile ai terzi ai sensi dell'art. 2747, comma 2, senza necessità di trascrizione. Da notare che, a mente del comma 5 dell'art. 46 cit. il privilegio potrebbe essere esercitabile anche nei confronti dei terzi che abbiano acquistato diritti sui beni su cui grava il privilegio pur dopo la trascrizione di cui al citato art, 1524. In via residuale esso può trasferirsi sul corrispettivo versato dal terzo acquirente. Profili processualiNel caso di domanda di ammissione al passivo privilegiata non costituisce domanda nuova quella tendente al realizzo del privilegio sulla somma esitata da transazione che il fallimento faccia rinunciando dietro corrispettivo ad aggredire il bene oggetto della prelazione (Cass. n. 244/1999). Bibliografia: Ciccarello, Privilegio (dir. priv.), in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986; Del Vecchio, I privilegi nella legislazione civile, fallimentare e speciale, Milano, 1994; Gaetano, Privilegi (diritto civile e tributario), in Nss. D.I., XIII, Torino, 1966; Messineo, Manuale di diritto civile e commerciale, III, Milano, 1959; Pratis, Della tutela dei diritti (artt. 2740-2783), II, 1, in Comm. cod. civ., Torino, 1976; Ravazzoni, Privilegi, in Dig. civ., XIV, Torino, 1996; Tucci, Privilegi, I, Diritto civile e tributario, in Enc. giur., XXIV, Roma, 1991. |