Codice Civile art. 2752 - Crediti per tributi diretti dello Stato, per imposta sul valore aggiunto e per tributi degli enti locali (1).

Donatella Salari

Crediti per tributi diretti dello Stato, per imposta sul valore aggiunto e per tributi degli enti locali (1).

[I]. Hanno privilegio generale sui mobili del debitore i crediti dello Stato per le imposte e le sanzioni dovute secondo le norme in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche, imposta sul reddito delle persone giuridiche, imposta sul reddito delle società, imposta regionale sulle attività produttive ed imposta locale sui redditi (2) (3).

[II]. Hanno altresì privilegio generale sui mobili del debitore i crediti dello Stato per le imposte, le pene pecuniarie e le soprattasse dovute secondo le norme relative all'imposta sul valore aggiunto [2776, 2778 n. 19].

[III]. Hanno lo stesso privilegio, subordinatamente a quello dello Stato, i crediti per le imposte, tasse e tributi dei comuni e delle province previsti dalla legge per la finanza locale (4) e dalle norme relative all'imposta comunale sulla pubblicità e ai diritti sulle pubbliche affissioni [2778 n. 20].

(1) Articolo così sostituito dall'art. 3 l. 29 luglio 1975, n. 426.

(2) L'art. 23, comma 37, d.l. 6 luglio 2011, n. 98, (sul quale, però, v. la dichiarazione di illegittimità costituzionale di C. cost. 4 luglio 2013, n. 170, « nei sensi di cui in motivazione »), conv., con modif., in l. 15 luglio 2011, n. 111, ha sostituito le parole: «per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, per l'imposta sul reddito delle persone giuridiche, per l'imposta regionale sulle attività produttive e per l'imposta locale sui redditi, diversi da quelli indicati nel primo comma dell'articolo 2771, iscritti nei ruoli resi esecutivi nell'anno in cui il concessionario del servizio di riscossione procede o interviene nell'esecuzione e nell'anno precedente», con le parole: «per le imposte e le sanzioni dovute secondo le norme in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche, imposta sul reddito delle persone giuridiche, imposta sul reddito delle società, imposta regionale sulle attività produttive ed imposta locale sui redditi». La disposizione si osserva anche per i crediti sorti anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto citato. Precedentemente, le parole «, per l'imposta regionale sulle attività produttive» erano state inserite, con effetto a decorrere dal 3 ottobre 2007, dall'art. 39 2 d.l. 1° ottobre 2007, n. 159, conv., con modif., in l. 29 novembre 2007, n. 222. Il comma era stato sostituito dall'art. 33 1a) d.lg. 26 febbraio 1999, n. 46

(3) Seguiva un originario secondo comma abrogato dall'art. 331b) d.lg. n. 46, cit.

(4) Ai sensi dell'art. 13, comma 13, d.l. 6 dicembre 2011, n. 201, conv., con modif., in l. 22 dicembre 2011, n. 214, il riferimento alla "legge per la finanza locale" si intende effettuato a tutte le disposizioni che disciplinano i singoli tributi comunali e provinciali.

Inquadramento

Si tratta della prelazione generale mobiliare che la legge accorda in considerazione della causa del credito accordando con norme eccezionali e secondo una valutazione tipica e tassativa preferenza ad un determinato credito. Nei casi contemplati dall'art. 2752 hanno privilegio, subordinatamente a quello dello Stato, i crediti per imposte, tasse e tributi dei Comuni e delle Province, previsti dalla legge per la finanza locale. Il legislatore ha novellato il testo con la l. n. 426/1975, ampliando la previsione del privilegio anche alla imposta comunale sulla pubblicità e ai diritti sulle pubbliche affissioni.

Il nodo cruciale riguarda l'ammissione al passivo dell''imposta ICI dovuto dalla società in bonis.

La giurisprudenza di merito ha applicato in tal senso la disposizione in commento fino alla decisione di cui Cass. S.U. n. 11930/2010 che ha interpretato estensivamente l'art. 2752, ultimo comma, riconoscendo il privilegio anche per i crediti relativi all'imposta comunale sugli immobili (I.C.I.), anche se non compresa, tra i tributi contemplati dal r.d. n. 1175/1931, perché introdotta successivamente con il d.lgs. n. 504/1992 considerata la ratio della norma e la causa del credito che, ai sensi dell'art. 2745 rappresenta la ragione giustificatrice di qualsiasi privilegio.

Casistica

Lo stesso principio deve riferirsi all'Imu che, come noto, è stata istituita con gli artt. 8 e 9d.lgs.n. 23/2011, avrebbe dovuto sostituire l'Ici a decorrere dall'anno 2014, ma con l'art. 13 d.l. n. 201/2011, conv. in l. n. 214/2011 ha trovato applicazione fin dall'anno 2012, fino alla l. n. 147/2013, art. 1, comma 713, lett. b), che ha novellato gli artt. 8 e 9 d.lgs. n. 23/2011, sostituendo definitivamente l'imposta comunale sugli immobili (Ici) di immobili diversi dall'abitazione.

Problemi sono sorti in relazione al compendio fallimentare, considerato che con l'apertura del fallimento si crea una linea di demarcazione tra il periodo anteriore all'apertura della procedura stessa e quello successivo, visto che in questo ultimo caso si realizza lo spossessamento dei beni in capo all'imprenditore (Miconi 134).

In proposito l'art. 10, comma 6, d.lgs. n. 504/1992, così come modificato dall'art. 1, comma 173, lett. c), l. n. 296/2006, dispone che «per gli immobili compresi nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa il curatore o il commissario liquidatore, entro novanta giorni dalla data della loro nomina, devono presentare al comune di ubicazione degli immobili una dichiarazione attestante l'avvio della procedura. Detti soggetti sono, altresì, tenuti al versamento dell'imposta dovuta per il periodo di durata dell'intera procedura concorsuale entro il termine di tre mesi dalla data del decreto di trasferimento degli immobili».

La tassa portuale (cd. di sbarco e di imbarco su merci trasportate per via marittima) di cui all'art. 33 della l. n. 82/1963, come modificato dall'art. 28, comma 6, della l. n. 84/1994, va intesa come  privilegio generale mobiliare previsto dall'art. 2752  e come tributo di natura erariale rispetto alla finalità di reperimento di mezzi per il funzionamento delle aree affidate all'autorità portuale. (Cass. I, n. 24738/2018).

Nell'ambito dell'accertamento del passivo fallimentare, è munito del privilegio previsto dall'art. 2752 c.c., il credito relativo ad entrate tributarie per somme incamerate dal concessionario del servizio di riscossione tributi dichiarato fallito e non versate nelle casse del comune (Cass. I n. 37017/2022).

La giurisprudenza di legittimità  ha precisato che non è inerente al tributo il credito per aggio, ossia  il compenso spettante al concessionario esattore per l'attività svolta su incarico e mandato dell'ente impositore con la conseguenza che , in sede di accertamento al passivo dei crediti insinuati dal concessionario, il credito per aggio non è quindi assistito dal relativo privilegio (Cass. I, n. 24588/2019). 

L' art. 39 d.l. n. 159/2007 , conv., con modif., dalla l. n. 222/2007 , ha esteso anche all'Irap il privilegio generale di cui all' art. 2752 ed in proposito la giurisprudenza di legittimità ( Cass. n. 16635/2015 ) ha affermato che Il privilegio generale mobiliare previsto dall' art. 2752, comma 1, espressamente esteso ai crediti per imposta regionale sulle attività produttive ( Irap ) dall' art. 39 d.l. n. 159/2007 , conv., con modificazioni, dalla l. n. 222/2007 , deve essere riconosciuto a detti crediti anche per il periodo anteriore all'entrata in vigore di tale modifica, così interpretando estensivamente il testo originario del l'art.2752 , considerato, da una parte la necessità di certezza di riscossione della pretesa erariale e dall'altro il parallelismo con l'abolita imposta Ilor. Dubbiosa, invece, la giurisprudenza di merito ( Trib. Milano n. 7396/2015 ) che ritiene, invece che per tributi di natura regionale non può essere riconosciuto il privilegio di cui all' art. 2752 , comma 3, che si riferisce espressamente alla finanza locale e dunque non può riferirsi all'imposizione erariale da parte dello Stato, dato testuale insuperabile, anche nei più recenti interventi di modifica legislativa. Secondo la giurisprudenza di legittimità ( Cass. n. 3134/2016 ) nel caso di tributi dovuti agli enti locali la funzione del privilegio generale mobiliare è quella di presidiare l'esigenza di provvista in favore degli enti dei mezzi economici indispensabili per realizzare le finalità pubbliche affidate ad essi. Ne deriva che il riferimento alla “finanza locale” di cui al comma 4 dell'articolo in commento è da intendere onnicomprensiva a tutte le disposizioni che disciplinano i tributi comunali e provinciali, ( art. 13, comma 13, del d.l. n. 201/2011 , conv., con modif., dalla l. n. 214/2011 , d'interpretazione autentica), con la conseguenza che il privilegio in questione riguarda anche il credito per la tassa automobilistica provinciale della legge provinciale di Trento. In ogni caso la stessa giurisprudenza di legittimità ( Cass. n. 17378/2012 ) ha affermato che l' art.2752, recede rispetto alla pretesa erariale garantita da ipoteca ex art. 77, d.P.R. n. 602/1973 . A seguito dell'entrata in vigore dell' art. 34-sexies d.l. n. 179/2012 , il privilegio per accise di cui agli artt. 16 d.lgs. n. 504/1995 e 2752 deve considerarsi applicabile anche ai rivenditori e può riferirsi anche ai crediti sorti successivamente al 20 ottobre 2012, anche a mente dalla sentenza della  Corte cost. n. 170/2013 ( Trib. Ravenna, sez. fall., 10 giugno 2015 ). Secondo il giudice di merito , invece, l'imposta comunale I.C.I. non gode del privilegio previsto dall' art.2752 , ultimo comma, ( Trib. Padova 22 maggio 2001 ) invece secondo il Trib. Milano 2 ottobre 2000 e così anche per  Cass. S.U.,  n. 11930/2010 , anche il credito Irap deve essere ammesso in “privilegio” al passivo fallimentare attesa la natura erariale e diretta del tributo in esame ( Cass. n. 1858/2015 ).

L' art. 39, d.l. n. 159/2007 (convertito in legge, con modificazioni, dall' art. 1, l. n. 222/2007 ) ha aggiunto il privilegio ex art. 2752, comma 3, anche la Tia (tariffa di igiene ambientale: art. 49, d.lgs. n. 22/1997 ; art. 238, d.lgs. n. 152/2006 ). Da segnalare che la sentenza della  Corte costituzionale n. 170/2013 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell' art. 23, comma 37, ultimo periodo, e comma 40, d.l.n. 98/2011 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito, con modificazioni, dalla l. n. 111/2011 , rilevando che tale novella ampliando il novero dei crediti erariali assistiti dal privilegio nell'ambito delle procedure fallimentari, regola rapporti di natura privata tra creditori concorrenti di uno stesso debitore, con effetti retroattivi, fino ad influire sullo stato passivo esecutivo già divenuto definitivo, superando così anche il limite del giudicato c.d.endo-fallimentare.

Bibliografia

Baldi, Il contratto di agenzia, Milano, 1992; Basso, il diritto di ritenzione, Milano, 2010; Bianca, Diritto Civile, Milano, 2012; Carrozza, Affitto di fondi rustici, in Dig. civ., I, Torino, 1989; Cerami, Agenzia (contratto di), in Enc. dir., I, Milano, 1957; Ciccarello, voce Privilegio: Diritto privato, in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986; Del Vecchio, I privilegi nella legislazione civile fallimentare e speciale, Milano, 1994; Di Sabato, I privilegi, Napoli, 2008; Fontana, Note su contributi e privilegi in tema di assicurazione infortuni sul lavoro, in Rep. for. it. 1981; Formiggini, Agenzia (contratto di), in Nss.D.I., I, Torino, 1957; Gualandi, Tre questioni in tema di privilegi, in Riv. trim. dir. proc. civ. 1964; Ingrao, La collocazione nello stato passivo fallimentare del credito erariale per ritenute d'acconto non versate, in Riv. dir. trib. 2012; Miconi, L'Imu nel fallimento e nelle altre procedure concorsuali: riflessioni a margine dei tributi sul “possesso” (rectius sul patrimonio), in Riv. dir. trib. 2014; Nappi, Guida al nuovo codice di procedura penale, Milano, 1992; Papagni, La mancata indicazione del bene degrada il credito di rivalsa Iva in chirografo nota a Cassazione civile, sez. I, 19/06/2014, n. 13978, in Dir.e giust. 2014; Papagni, Il credito di rivalsa Iva del professionista non è assistito da privilegio, nota a Cassazione civile, 03 luglio 2015, n.13771, sez. I, in Dir.e giust. 2015; Parente, Il sistema dei privilegi del credito, Milano, 2001; Pratis, Della tutela dei diritti (artt. 2740-2783), II, 1, in Comm. cod. civ., Torino, 1976; Pratis, Privilegio (diritto civile e tributario), in Nss. D.I., App., V, Torino, 1984; Ravazzoni, Privilegi (parte speciale), in Dig. civ., XIV, Torino, 1996; Scalini, Il privilegio sui frutti del fondo per i crediti relativi a somministrazioni e lavori occorrenti per la produzione agricola, in Giust. amm. 1957; Tarantino, Spese di giustizia della procedura fallimentare: a carico del debitore ed ammesse al passivo del fallimento, nota a Cass.Civ., 31 gennaio 2014, n.2112, sez. I, in Dir e giust. 2014.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario