Codice Civile art. 2761 - Crediti del vettore, dello spedizioniere, del mandatario, del depositario e del sequestratario 1 .

Donatella Salari

Crediti del vettore, dello spedizioniere, del mandatario, del depositario e del sequestratario 1.

[I]. I crediti dipendenti dal contratto di trasporto e di spedizione e quelli per le spese d'imposta anticipate dal vettore o dallo spedizioniere hanno privilegio sulle cose trasportate o spedite finché queste rimangono presso di lui. Tale privilegio può essere esercitato anche su beni oggetto di un trasporto o di una spedizione diversi da quelli per cui è sorto il credito purché tali trasporti o spedizioni costituiscano esecuzione di un unico contratto per prestazioni periodiche o continuative. I crediti derivanti dall'esecuzione del mandato hanno privilegio sulle cose del mandante che il mandatario detiene per l'esecuzione del mandato. Qualora il mandatario abbia provveduto a pagare i diritti doganali per conto del mandante, il suo credito ha il privilegio di cui all'articolo 2752.

[II]. I crediti derivanti dal deposito o dal sequestro convenzionale a favore del depositario e del sequestratario hanno parimenti privilegio sulle cose che questi detengono per effetto del deposito o del sequestro. Si applicano a questi privilegi le disposizioni del secondo e del terzo comma dell'articolo 2756.

 

[1] Articolo, così sostituito, dall'art. 30-bis, comma 1, lett. e), d.l. 6 novembre 2021, n. 152, conv. con modif. in l. 29 dicembre 2021, n. 233. Il testo dell'articolo, era il seguente: «Crediti del vettore, del mandatario, del depositario e del sequestratario.- I crediti dipendenti dal contratto di trasporto e quelli per le spese d'imposta anticipate dal vettore hanno privilegio sulle cose trasportate finché queste rimangono presso di lui. -  I crediti derivanti dall'esecuzione del mandato hanno privilegio sulle cose del mandante che il mandatario detiene per l'esecuzione del mandato. -  I crediti derivanti dal deposito o dal sequestro convenzionale a favore del depositario e del sequestratario hanno parimenti privilegio sulle cose che questi detengono per effetto del deposito o del sequestro. - Si applicano a questi privilegi le disposizioni del secondo e del terzo comma dell'articolo 2756».

Inquadramento

La novella di cui al d.l. n. 152/2021 convertito nella l. 29 dicembre 2021, n. 233 ha impresso al contratto di spedizione un nuovo volto capace di stare al passo con l'evoluzione del trasporto internazionale incidendo sulla disciplina del privilegio speciale del vettore, dello spedizioniere e del mandatario.

Da notare che la nuova formulazione va ad equiparare quanto al privilegio lo spedizioniere “classico” (che rimane mandatario) allo spedizioniere vettore.

In sostanza, sotto la spinta delle sollecitazioni del mercato globale, lo spedizioniere, per effetto della novella citata, acquista il diritto di ritenzione sulle merci del mandante in possesso del mandatario.

Da notare che tale ius retentionis attrae a sé tutte le merci che sono in suo possesso e non si limita, pertanto, al contenuto della singola spedizione, incontrando solo il limite del loro riferimento ad un unico contratto.

Trasporto

Questo tipo di privilegi si completano con il diritto di ritenzione e di privilegio sulle cose trasportate previsti ed hanno per oggetto i crediti dipendenti dal contratto di trasporto, ossia trovano nel contratto di trasporto la loro causa. Secondo la giurisprudenza di legittimità (cfr. Cass., n. 7152 /2012), e di merito (Trib. Milano 22 ottobre 2012) il privilegio sorge purché tale sia la causa, con la conseguenza che esso può attingere anche cose che formano oggetto di un trasporto diverso da quello che ha dato causa al credito purché permanga la causa, ossia il trasporto tra cose mobili e natura del credito. Tale ipotesi può rimanere verificata in quella di molteplicità dei trasporti nell’ambito di un unico contratto; inoltre il privilegio speciale di cui all’art. 2761 opera anche nei riguardi del sub vettore del cui ausilio si avvalga il vettore per le cose che, per effetto del trasporto, si trovano ancora presso costui allorché esse non siano ancora entrate nella disponibilità del destinatario.

Non altrettanto è da dirsi in relazione al contratto di mandato che mantiene in ciascun rapporto di spedizione instaurato tra importatore e spedizioniere doganale reiterato nel tempo con indicazione generale delle tariffe da applicare ai vari servizi circostanza, questa ultima che non attrae le singole prestazioni in una realtà contrattuale unitaria con la conseguenza che il diritto di ritenzione non spetta al creditore ex art. 2761 a garanzia di pregressi incarichi (Trib. Genova 27 settembre 2006) Inoltre il privilegio ex art. 2761 sorge indipendentemente dalla proprietà delle cose che ne formano oggetto con la conseguenza che il soggetto che le detiene è tenuto a dare notizia al proprietario dell'intimazione ex art. 2797.

Deposito

Da notare, innanzitutto, che per consentire al depositario a titolo oneroso di salvaguardare il privilegio egli conserva anche durante il tempo di esercizio del diritto di ritenzione sui beni oggetto del deposito ex artt 2756 e 2761, quello al compenso fino a che non sia soddisfatto del suo credito.

Mentre in tema di concorso di privilegi la giurisprudenza di legittimità con Cass. n. 27044/2006 ha affermato che il privilegio del depositario non è preferito ai crediti assistiti dal privilegio generale mobiliare ex art. 2751-bis.

Mandato

Anche per quanto riguarda il mandato rimane confermata nella giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 6849/2011) il carattere tipico della prelazione che s’identifica nella causa del credito, pertanto la S.C. ha chiarito che il mandatario può esercitare il privilegio sulle cose del mandante detenute per l’esecuzione dell’incarico, dal momento che il privilegio sorge in rapporto alla natura causale del credito medesimo con la conseguenza che in sede fallimentare l’eventuale mancanza dei beni oggetto di privilegio speciale è irrilevante nella fase di ammissione al passivo, poiché prevale il carattere ricognitivo di quella fase processuale diversamente da quella del riparto.

Questa è l'opinione anche della giurisprudenza di merito (Trib. Milano, 09 luglio 2012, n. 8339).

Bibliografia

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