Codice Civile art. 2767 - Crediti per risarcimento di danni contro l'assicurato.InquadramentoIl privilegio ha come oggetto l'indennità dovuta dall'assicuratore all'assicurato. La ratio è ispirata all'esigenza nascente dall'eventuale fallimento dell'assicurato di evitare che il credito del terzo danneggiato si collochi come chirografario in concorrenza con la massa dei creditori con il rischio di vedere falcidiato il suo credito, nondimeno questo privilegio trova applicazione solo nel settore dell'assicurazione volontaria e non riguarda l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, secondo il d.lgs. n. 209/2005 (precedentemente l. n. 990/1969) che attribuisce al terzo danneggiato l'azione diretta per il risarcimento del danno nei confronti dell'assicuratore. CasisticaLa giurisprudenza di legittimità ha chiarito che il diritto del Fondo di garanzia per le vittime della strada (gestito dalla Concessionaria servizi assicurativi pubblici, Consap s.p.a.) al rimborso, da parte dell'impresa in liquidazione coatta amministrativa, di quanto pagato a titolo di indennizzo ai soggetti rimasti danneggiati, ai sensi degli artt. 3 e 4 d.l. n. 576/1978 (conv. in l. n. 738/1978), è assistito, invece, dal diverso privilegio speciale sulle riserve tecniche, di cui all'art. 85 d.P.R. n. 449/1959 (abrogato dal d.lgs. n. 206/2005) e all'art. 78, comma 4, d.lgs. n. 175/1995, anche per il periodo, antecedente all'entrata in vigore del d.lgs. n. 93/203 (Cass. n. 5172 /2010). La disposizione è da mettere in correlazione con gli artt. 144 ss. d.lgs. n. 209/2005 in materia di assicurazioni private che riconosce al danneggiato di agire direttamente nei confronti dell'assicurazione, nel rispetto del massimale previsto nella polizza. Ove il credito si estingua anche per l'avvenuto pagamento dell'indennità direttamente all'assicurato, la prelazione viene meno, onde per prevenire tale epilogo il danneggiato è tenuto a pignorare il credito presso l'assicuratore o a provocare un sequestro conservativo o un sequestro della cosa soggetta a privilegio ex art. 2769, realizzando l'inopponibità degli atti per lui pregiudizievoli (Ruisi-Palermo A.-Palermo C., in Comm. Utet 1980, 307). Secondo la dottrina non costituisce comunque causa di estinzione del privilegio la semplice opposizione al pagamento dell'indennizzo rivolta dal terzo danneggiato all'assicuratore, stante l'inapplicabilità al caso di specie dell'art. 2742 (Tucci, in Tr. Res. 1997, 777). Rimane in questi termini realizzata la finalità dell'art. 1917, comma 2, la cui ratio è quella di tenere indenne l'assicurato di quanto dovuto al terzo danneggiato, mentre l'azione diretta di costui nei confronti dell'assicuratore è ammessa soltanto nei casi espressamente previsti dalla legge. In linea generale il danneggiato, che vanti il privilegio in discorso sulla somma dovuta all'assicurato, può proporre azione surrogatoria ex art. 2900 contro l'assicuratore nel caso di pericolo nel ritardo ingiustificato per il suo adempimento. 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