Codice Civile art. 2770 - Crediti per atti conservativi o di espropriazione.Crediti per atti conservativi o di espropriazione. [I]. I crediti per le spese di giustizia fatte per atti conservativi [2905 s.; 671 c.p.c.] o per l'espropriazione di beni immobili [555 s. c.p.c.] nell'interesse comune dei creditori sono privilegiati sul prezzo degli immobili stessi [2777]. [II]. Del pari ha privilegio il credito dell'acquirente di un immobile per le spese fatte per la dichiarazione di liberazione dell'immobile dalle ipoteche [2889 ss.; 792 ss. c.p.c.]. InquadramentoLa disposizione in parallelo con quanto disposto dall'art. 2755 (vedi supra), definisce alquanto genericamente le «spese di giustizia». Spese di giustiziaSecondo la giurisprudenza (Cass. I n. 6787/2000) poiché esiste un sostanziale parallelismo tra creditore procedente nella procedura esecutiva singolare e creditore istante nella procedura concorsuale spese di giustizia privilegiate sono anche quelle sostenute da questo ultimo ai fini della dichiarazione di fallimento del suo debitore ed a esse va riconosciuto il privilegio di cui agli artt. 2755, 2770 e 95 c.p.c. Siccome, poi, le spese affrontate per il procedimento esecutivo in corso vanno detratte preliminarmente la giurisprudenza (Cass. III, n. 8634/2003) ritiene, in base al disposto dell'art. 95 c.p.c., che, in effetti, siano a carico di chi ha subito l'esecuzione le spese sostenute dal creditore procedente e da quelli intervenuti che partecipano utilmente alla distribuzione, di modo che i creditori potranno recuperare le spese sostenute solo nei limiti dell'attivo esitato dalla espropriazione del patrimonio del debitore. Ne deriva perciò che soddisfatte le sostenute nell'interesse comune in prededuzione dalla massa attiva in ragione del privilegio che le assiste exartt. 2755,2770,2777, ogni altra spesa sopportata dal creditore procedente e dai creditori intervenuti sono poste nello stesso grado del credito e pertanto potranno essere recuperate solo nel caso di capienza della massa attiva. In effetti la dottrina ha ipotizzato anche che le spese in questione sono quelle sostenute in procedimenti diversi da quello cui la prelazione si riferisce (Miglietta, Prandi, 194; Ruisi, Palermo A., Palermo C., 74), il che conferma che le spese di esecuzione in senso stretto vengono soddisfatte extra concorso, ossia in prededuzione e nei limiti dell'utilità considerato che Il privilegio in discorso va riconosciuto per tutte le iniziative di conservazione della garanzia patrimoniale del debitore ex art. 2740 nell'interesse di tutto il ceto creditorio, escluse dunque le spese individuali del procedente per l'accertamento nel giudizio di merito del suo diritto di credito (Cass. III, n. 26101 /2016). L'interesse dei concorrenti creditori potrebbe essere anche potenziale ed è lasciato al libero apprezzamento del giudice (Pratis, 1282; Ruisi, Palermo A., Palermo C., 102). Secondo Cass. I n. 13811/2022 il privilegio di cui art. 2770 c.c., si fonda su di una norma di stretta interpretazione e pertanto riguarda solo le spese utili alla conservazione del patrimonio del debitore nell'interesse di tutti i creditori e non si estende alle spese sostenute per il riconoscimento, in sede giudiziale, del diritto di credito. Spese di giustizia fatte per atti conservativi o per l'espropriazione di beni immobiliOltre ad essere costituite da spese di giustizia ai fini del privilegio occorre anche che esse si riferiscano ad esborsi eseguiti per atti conservativi o per l'espropriazione di beni immobili. È da credere che gli atti conservativi riguardino ogni iniziativa destinata a salvaguardare la garanzia patrimoniale del compendio debitorio e pertanto vanno considerate in tal senso le azioni surrogatorie, revocatorie e per il sequestro conservativo (Tucci in Tr. Res., 1977, 675). Ci si è chiesti poi se le spese derivanti dalla notifica del titolo e del precetto siano privilegiate. Secondo al dottrina la risposta dovrebbe essere positiva pur considerando questi esborsi solo prodromici, per quanto indefettibili rispetto all'esecuzione (Del Vecchio, 12). Inoltre privilegiate dovrebbero essere anche le spese affrontate dal creditore nei giudizi incidentali nel processo di esecuzione, sempre che sussista, nei termini appena ridetti un interesse comune e l'iniziativa abbia avuto successo vincitore (Tucci in Tr. Res., 1977, 676). Per quanto riguarda le spese necessarie alla conservazione dell'immobile pignorato, ove destinate a mantenere in senso stretto la cosa in senso materiale e non meramente conservative della sua integrità (quali quelle per la manutenzione ordinaria o straordinaria ovvero per la gestione condominiale), sono strumentali alla procedura di espropriazione forzata perché intese ad evitarne la chiusura anticipata, sicché restano incluse nelle spese «per gli atti necessari al processo», suscettibili, ai sensi dell'art. 8 del d.P.R. n. 115/2002, di essere poste in via di anticipazione a carico del creditore procedente e, quindi, rimborsabili come spese privilegiate ex art. 2770 a favore del creditore che le abbia anticipate (Cass. III, n. 12877/2016). La liberazione degli immobili dalle ipotecheLa finalità del privilegio di cui all'art. 2770, è quella di assicurare l'interesse di tutti i creditori alla Inefficacia delle alienazioni del bene pignorato a mente dell'art. 2913, compresi quelli intervenuti dopo la trascrizione dell'atto di disposizione, pertanto la presenza di una precedente iscrizione ipotecaria sul bene non rende inutile l'iniziativa esecutiva assunta dal creditore pignorante rispetto agli interessi del ceto creditorio, né impedisce che tale vantaggio si propaghi, in virtù del disposto dell'art. 2913, anche agli altri creditori, garantendo il loro eguale diritto al soddisfacimento dei propri crediti sui beni del debitore (Cass. I, n. 3020/2020). BibliografiaChesi, Nuovo codice delle cause di prelazione, Bologna, 1990; Ciccarello, Privilegio (dir. priv.), in Enc. dir., XXXV, Milano, 1986, 730; Del Vecchio, Le spese e gli interessi nel fallimento, Milano, 1988, Garri, Acque (dir. pubbl.), in Nss.D.I., app., I, Torino, 1980; Miglietta, Prandi, I privilegi, in Giur. sist. Bigiavi, Torino, 1995, 192; Paolini, Alcuni aspetti problematici aspetti nel decreto legislativo in tema di tutela degli acquirenti di immobili da costruire, in Riv. not. fasc. 4, 2005 887; Parente, Nuovo ordine dei privilegi e autonomia privata, Napoli, 1981, 77; Pratis, Privilegio (diritto civile e tributario), in Nss.D.I., app., V, Torino, 1984; Ravazzoni, Privilegi (parte speciale), in Dig. civ., XIV, Torino, 1996; Ruisi, Palermo A., Palermo C., I privilegi, in Giur. sist. Bigiavi, Torino, 1980. |