Codice Civile art. 2785 - Rinvio a leggi speciali.

Donatella Salari

Rinvio a leggi speciali.

[I]. Le disposizioni del presente capo non derogano alle leggi speciali concernenti casi e forme particolari di costituzione di pegno, né a quelle concernenti gli istituti autorizzati a fare prestiti sopra pegni (1).

(1) Sulla costituzione del pegno su prodotti agricoli v. l. 24 luglio 1985, n. 401 e l. 27 marzo 2001, n. 122.

Inquadramento

La norma de qua costituisce espressione del principio di specialità e stabilisce che la disciplina codicistica non deroga né alle leggi speciali concernenti forme e casi particolari di costituzione di pegno, né a quelle concernenti gli istituti autorizzati a fare prestiti su pegno.

Rinvio a leggi speciali

Il rinvio contenuto nella disposizione in commento è da intendersi alla disciplina prevista dalla l. n. 745/1938 recante l'ordinamento dei Monti di credito su pegno ed al r.d. n. 1279/1939 che ne costituisce la disciplina di attuazione. Sul tema si ricorda anche l'art. 48, d.lgs. n. 385/1993 (t.u. delle leggi in materia bancaria e creditizia) che ha dettato le modalità di esercizio del credito su pegno di cose mobili da parte degli istituti già abilitati e le procedure necessarie per ottenere dalla Banca d'Italia il nulla-osta allo svolgimento di tale attività da parte di banche non ancora autorizzate.

In questo ambito deve, inoltre, essere ricordata la l. n. 401/1985 sulla costituzione di pegno sui prosciutti a denominazione di origine tutelata (da ultimo si veda il d.m. 16 novembre 2006 recante modalità di apposizione del contrassegno per la costituzione di pegno sui prosciutti di modena D.O.P.).

Infine l'art. 87, d.lgs. n. 58/1998 (sostituito dal d.lgs. n. 27/2010), e gli artt. 4 ss., d.P.R.. n. 398/2003 (che hanno sostituito gli artt. 28 ss., d.lgs. n. 213/1998) e gli artt. 26 e 27, deliberazione Consob 15 settembre 1998, questi ultimi, in particolare, concernono i vincoli sugli strumenti finanziari ed hanno determinato il definitivo sganciamento del momento costitutivo del pegno da quello della consegna del bene dato in garanzia, mediante un sistema di iscrizioni su appositi registri (ricorrono nelle ricordate ipotesi le figure del c.d. pegno rotativo e del c.d. pegno fluttuante).

La vendita al pubblico incanto di cosa ricevuta in pegno, ai sensi dell'art. 2797, configura una forma di autotutela privata esecutiva, diversa e distinta dall'espropriazione forzata, sicché alla stessa non si applica la disciplina prescritta per la vendita forzata e, in particolare, l'art. 2922, che nega alla parte acquirente la possibilità di fare valere i vizi della cosa venduta, in quanto le cose ottenute in pegno non sono liberamente negoziabili dal creditore garantito, comunque tenuto al rispetto delle leggi speciali inerenti alle forme specifiche di costituzione del pegno. Deve, tuttavia, considerarsi lecita e meritevole di tutela, in ossequio al principio di autonomia privata ex art. 1322, la previsione regolamentare e convenzionale (desumibile anche in via implicita dal regolamento d'asta) di esclusione del diritto del partecipante all'asta di contestare i vizi redibitori e la mancanza di qualità della cosa venduta in base agli artt. 1490 e 1497, fatta salva la tutela riconosciuta in caso di vendita di aliud pro alio ( Cass. III, n. 8881/2020).

Bibliografia

(Generale) Gabrielli, Rotatività della garanzia, in Dig. civ., XVII, Torino, 1998; Gabrielli, Pegno, in Dig. civ., XIII, Torino, 1995; Gabrielli, Il pegno anomalo, Padova, 1990.

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