Codice Civile art. 2806 - Pegno di diritti diversi dai crediti.Pegno di diritti diversi dai crediti. [I]. Il pegno di diritti diversi dai crediti si costituisce nella forma rispettivamente richiesta per il trasferimento dei diritti stessi, fermo il disposto del terzo comma dell'articolo 2787. [II]. Sono salve le disposizioni delle leggi speciali. InquadramentoLa disposizione in esame stabilisce i requisiti per la costituzione della prelazione nel pegno di diritti diversi dai crediti. La stessa dispone da un lato che il pegno di diritti diversi dai crediti si costituisce con l'osservanza delle forme rispettivamente richieste per il trasferimento dei medesimi diritti e, dall'altro lato, che rimane ferma l'esigenza, stabilita dall'art. 2783, comma 3, della scrittura con data certa, la quale contenga sufficiente indicazione del credito e della cosa. Ne consegue che se nessuna forma è stabilita per il trasferimento dei diritti, nessuna forma occorre per il pegno ed, inoltre, che non è richiesta per la costituzione del pegno la consegna dell'eventuale documento. Comunemente si ritiene che la disposizione in esame faccia riferimento alla materia dei brevetti per invenzioni industriali (R.d. n. 1127/1939, abrogato dal d.lgs. n. 30/2005) e dei diritti di autore e di altri diritti connessi al suo esercizio (l. n. 633/1941). Pegno di diritti diversi dai creditiIl pegno disciplinato dalla norma in commento, impostato secondo la medesima struttura normativa stabilita per il pegno di crediti (Gabrielli, 208), si costituisce per esigenze di pubblicità con le stesse forme stabilite per il trasferimento dei diritti diversi dai crediti, con la precisazione che se nessuna forma è stabilita, nessuna forma occorre per il pegno (Gorla, in Comm. S. B., 1966, 139). Poiché la norma richiede per la costituzione l'osservanza delle forme previste per il trasferimento dei diritti diversi dai crediti, si ritiene che non sia necessaria per la costituzione la consegna del documento (Gorla, in Comm. S. B., 1966, 139). Come anticipato è fatto salvo l'art. 2783, comma 3, il quale reca il requisito della scrittura con data certa, contenente sufficiente indicazione del credito e della cosa. Proprietà industrialeL'art. 140 d.lgs. n. 30/2005 (recante il codice della proprietà industriale che ha abrogato il r.d. n. 1127/1939) dispone che i diritti di garanzia sui titoli di proprietà industriale devono essere costituiti per crediti di denaro. Nel concorso di più diritti di garanzia, il grado è determinato dall'ordine delle trascrizioni. Inoltre dispone che la cancellazione delle trascrizioni dei diritti di garanzia è eseguita in seguito alla produzione dell'atto di consenso del creditore con sottoscrizione autenticata ovvero quando la cancellazione sia ordinata con sentenza passata in giudicato ovvero in seguito al soddisfacimento dei diritti assistiti da garanzia a seguito di esecuzione forzata. Per la cancellazione è dovuto lo stesso diritto prescritto per la trascrizione. La trascrizione cui la norma appena indicata fa riferimento è quella di cui al precedente art. 138 secondo il quale devono essere resi pubblici mediante trascrizione presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi gli atti fra vivi, a titolo oneroso o gratuito, che costituiscono, modificano o trasferiscono diritti personali o reali di godimento privilegi speciali o diritti di garanzia, costituiti ai sensi dell'articolo 140 concernenti i titoli anzidetti. Facendo applicazione dell'art. 2806, quindi, per la costituzione del pegno in materia di brevetti occorre la trascrizione nell'apposito registro. Data tale forma di pubblicità (trascrizione) non sussiste l'esigenza dello spossessamento del debitore, né del documento rappresentativo (Cendon, 671). Resta salva l'esigenza di cui all'art. 2787, comma 3, summenzionato. Diritti d'autoreLa materia del diritto d'autore è anzitutto regolata dall'art. 111 l. n. 633/1941 il quale dispone che i diritti di pubblicazione dell'opera dell'ingegno e di utilizzazione dell'opera pubblicata non possono formare oggetto di pegno, pignoramento e sequestro, né per atto contrattuale, né per via di esecuzione forzata, finché spettano personalmente all'autore. Possono invece essere dati in pegno o essere pignorati o sequestrati i proventi dell'utilizzazione e gli esemplari dell'opera, secondo le norme del codice di procedura civile. L'art. 104 della medesima legge regola invece la registrazione affermando che possono essere registrati nel registro, sull'istanza della parte interessata, gli atti tra vivi che trasferiscono in tutto o in parte i diritti riconosciuti dalla legge in questione, o costituiscono sopra di essi diritti di godimento o di garanzia, come pure gli atti di divisione o di società relativi ai diritti medesimi. Le registrazioni hanno anche altri effetti di carattere giuridico od amministrativo in base alle disposizioni contenute in tale legge o in altre leggi speciali. Alla luce delle norme testé menzionate si può dedurre che mentre il pegno sui proventi di utilizzazione dell'opera è assimilabile al comune pegno di crediti, e il pegno sugli esemplari dell'opera è un normale pegno di cosa corporale, il pegno sui diritti d'autore rientra nel pegno di crediti in senso proprio (Gabrielli, 210). In tale ultima ipotesi giova precisare che tali diritti potranno essere costituiti in pegno soltanto quando siano stati trasferiti dall'autore per atto tra vivi o siano pervenuti ad un terzo per successione mortis causa, e il nuovo titolare sia stato autorizzato a pubblicare l'opera mediante l'esercizio del diritto di utilizzo trasferito (Gabrielli, 210). BibliografiaCendon, artt. 2740-2906, in Commentario al codice civile, Milano, 2009; Gabrielli, Conflitto tra privilegio del promissario acquirente ed ipoteca iscritta prima della trascrizione del contratto preliminare, in Riv. dir. civ. II, 2004;Lordi, Del pegno, in Comm. D'Amelio, Finzi, Firenze, 1943; Montel, Pegno (diritto vigente), in Nss. Dig. It., XII, Torino, 1965. |