Codice Civile art. 2831 - Ipoteca a garanzia di obbligazioni all'ordine o al portatore.

Donatella Salari

Ipoteca a garanzia di obbligazioni all'ordine o al portatore.

[I]. Le obbligazioni risultanti dai titoli all'ordine [2008 ss.] o al portatore [2003 ss.] possono essere garantite con ipoteca.

[II]. Per i titoli all'ordine l'ipoteca è iscritta a favore dell'attuale possessore e si trasmette ai successivi possessori; questi non sono tenuti a effettuare l'annotazione prevista dall'articolo 2843.

[III]. Per i titoli al portatore l'ipoteca a favore degli obbligazionisti è iscritta con l'indicazione dell'emittente, della data dell'atto di emissione, della serie, del numero e del valore delle obbligazioni emesse. In margine all'iscrizione deve essere annotato il nome del rappresentante degli obbligazionisti, appena questo sia nominato [2415, 2417, 2418]. Per l'annotazione deve presentarsi copia della deliberazione o del provvedimento giudiziale di nomina [2845].

Inquadramento

L'art. 2831 regola l'iscrizione di ipoteca a garanzia delle obbligazioni risultanti dai titoli di credito all'ordine o al portatore. Non è in dubbio che anche i titoli nominativi, per i quali la legge non ha previsto un'espressa disciplina, possono essere garantiti ipotecariamente. Nella pratica, l'ipoteca può trovare idonea applicazione solo per quei titoli da cui risultino obbligazioni con termine differito di adempimento, tra cui assume un ruolo assolutamente preponderante la cambiale.

Ipoteca a garanzia di obbligazioni all'ordine o al portatore

La norma in commento prevede una disciplina di ordine generale in materia di ipoteche afferenti a titoli di credito.

In via generale l'ipoteca iscritta a garanzia di titoli di credito garantisce soltanto l'obbligazione risultante dal titolo (c.d. cartolare) e non si estende all'obbligazione derivante dal rapporto sottostante (c.d. causale) che, tuttavia, può ugualmente essere garantito da ipoteca, a condizione che ciò risulti chiaramente dall'iscrizione ipotecaria (Gorla, 268; Tamburrino, 213).

Titolo per iscrivere ipoteca a garanzia di titoli all'ordine può essere sia un atto di concessione volontario sia un atto giudiziale.

L'iscrizione ipotecaria per le obbligazioni risultanti da titoli all'ordine può essere effettuata sin dal momento della creazione del titolo, ciò che già rende probabile la nascita del credito futuro, che avverrà in concreto con la messa in circolazione del titolo stesso (Gorla, 280, 281).

L'articolo in commento nel comma 2 stabilisce che l'ipoteca a garanzia dei titoli all'ordine è iscritta a favore dell'attuale possessore del titolo, che può anche essere soggetto diverso dall'originario prenditore, se la garanzia è stata concessa ad un successivo giratario. La norma contempla dunque un'eccezionale scissione tra nominatività dell'iscrizione e titolarità del diritto ipotecario (Rubino, 48).

Nel caso che il titolo sia stato girato, dopo la concessione dell'ipoteca, ma prima dell'iscrizione, è controversa in dottrina la necessità dell'autentica della girata.

Relativamente ai titoli al portatore, si ritiene che possano essere garantite ipotecariamente soltanto le obbligazioni emesse da società o da altri enti autorizzati, a favore della massa dei portatori dei titoli, perché solo in questo caso è possibile raggiungere, sia pure in via di ripiego, un minimo di determinazione del creditore.

La cambiale ipotecaria

La cambiale garantita da ipoteca è una delle massime forme di tutela di un credito. Infatti, mentre il possessore di una cambiale non pagata ha in mano un titolo esecutivo con il quale può agire contro il patrimonio del debitore, nella cambiale garantita ipotecariamente alla responsabilità del debitore si aggiunge un bene che fin dall'inizio, proprio attraverso l'ipoteca, è vincolato al soddisfacimento di quel credito.

È prevista una forma complessa di pubblicità: oltre all'iscrizione nel registro immobiliare, occorre anche l'annotazione sulla cambiale della formalità ipotecaria (art. 2839, comma 3). La giurisprudenza, sul punto, afferma che l'annotazione sul titolo è richiesta dalla legge nell'interesse dei terzi alla sicura individuazione del credito garantito. L'annotazione è in questo senso elemento di validità del procedimento (Cass., n. 2256/1978).

Il credito garantito con l'ipoteca si trasferisce ai creditori successivi attraverso la girata, ma il primo creditore iscritto continua ad essere destinatario di notificazioni ai sensi dell'art. 2845.

Il potere di consentire la cancellazione di ipoteche a garanzia di titoli all'ordine spetta al creditore iscritto, anche se esiste un creditore attuale.

L'ipoteca a garanzia di obbligazione cambiaria concerne le sole obbligazioni per le quali è concessa — obbligazione dell'emittente, del girante e dell'avallante — e non garantisce dunque il pagamento della cambiale in senso oggettivo.

L'ipoteca a favore di un girante non garantisce dunque le obbligazioni derivanti da girate successive, salvo che l'atto di concessione non le garantisca in modo espresso.

Le regole enunciate trovano applicazione anche nell'ipotesi in cui l'ipoteca sia concessa da un terzo (in dottrina Gorla, 277; Tamburrino, 216).

La giurisprudenza della Suprema Corte ha affermato la autonomia dell'ipoteca annotata sulle cambiali, la quale garantisce unicamente il diritto che trae origine dal rapporto cartolare.

La cambiale ipotecaria, in assenza di riferimento al rapporto causale sottostante, comporta una garanzia limitata al rapporto cartolare, sicché estinto tale rapporto deve ritenersi estinta anche la garanzia ipotecaria accessoria al titolo (Trib. Torino 16 settembre 2002).

Natura e astrattezza dell'ipoteca cambiaria

Il negozio cambiario rappresenta il paradigma dei negozi astratti.

Il problema riguardante la natura negoziale o no della dichiarazione cambiaria è tutt'ora aperto. Un'ampia corrente dottrinale, in contrasto con l'insegnamento più comune, ne fornisce una soluzione negativa. Il problema meriterebbe un lungo discorso; in questa sede ci si limita ad osservare che sembrerebbe preferibile la tesi negativa, in considerazione del fatto che la dichiarazione cartolare ed emissione del titolo sono atti appartenenti alla sfera esecutiva, nel senso che già racchiudono una vicenda esecutiva attuativa a sé stante. La promessa cambiaria, infatti, è un atto che non predispone di un'autonoma causa ma rimanda ad un preesistente schema causale con il quale è funzionalmente collegata. Più precisamente è un atto non negoziale che non manifesta un interesse nuovo, ma esplica una funzione meramente rappresentativa di un rapporto già esistente, così come modificato dalla c.d. connessione esecutiva.

Il problema della cosiddetta astrattezza dell'ipoteca cambiaria riguarda, in realtà, il regime delle eccezioni opponibili al terzo giratario della cambiale, che sia in buona fede (Tamburrino, 218). Se di astrattezza si vuol parlare dunque, questa concerne la trasmissione dell'ipoteca mediante girata (art. 18 l. camb.), e non certamente i rapporti tra le parti originarie del negozio costitutivo d'ipoteca. Si è fatto esattamente rilevare (Pavone La Rosa, 448) che l'ipoteca realizza sempre un rapporto extracambiario, non essendo un diritto letterale ed astratto, al quale non si estendono dunque i principi sull'astrattezza cartolare.

Nonostante l'annotazione sul titolo, l'ipoteca non sorgerà mai se il negozio ipotecario sia invalido o l'iscrizione manchi di qualche requisito essenziale (Tamburrino, 218).

Secondo Cass. I, n. 15240/2022 nel caso di cambiale garantita da ipoteca, fra i soggetti che cumulano la veste di parti del rapporto cartolare e di parti del rapporto sottostante, in particolare tra emittente e primo prenditore del titolo cambiario, stante la presunzione "iuris tantum" di esistenza di un negozio sottostante, devono ritenersi virtualmente esercitate, in via contestuale, l'azione cambiaria e quella cd. causale, atteso che entrambe presentano sia identità di "petitum" che di "causa petendi", ricollegandosi entrambe ad una vicenda giuridica sostanzialmente unitaria, con conseguente possibilità di proposizione, da parte del debitore, delle eccezioni di cui all'art. 1993 c.c.; ne deriva che la restituzione quietanzata delle cambiali, comporta l'estinzione dell'obbligazione causale e quindi della garanzia ipotecaria che a quest'ultima è collegata per accessorietà, senza che la successiva riconsegna delle medesime cambiali, a fronte di un nuovo debito dell'originario emittente, possa far rivivere l'ipoteca concessa rispetto ad un credito ormai estinto.

La cambiale di rinnovo

Appare indiscutibile che l'ipoteca iscritta, iscritta per la cambiale originaria garantisca, salvo diversa volontà delle parti, anche la nuova cambiale. Infatti, in caso di adempimento parziale del debito o di concessione di una dilazione dell'originario termine occorre procedere all'emissione di un ulteriore titolo all'ordine per un importo o scadenza diversi.

Per far sì che l'ipoteca garantisca anche il titolo di rinnovo, senza pregiudicare le ragioni attinenti alla legge di circolazione dei titoli di credito nonché quelle dei terzi, la dottrina ha messo a punto un complesso ed efficace procedimento consistente in una duplice annotazione: a) l'annotazione sul titolo di rinnovo, recante l'indicazione che si tratta appunto di titolo emesso in rinnovo ed il richiamo all'iscrizione originaria con tutti gli estremi utili; b) annotazione sulla cambiale originaria circa la emissione di un titolo in rinnovo.

Tale duplice annotazione deve essere effettuata dal conservatore dei registri immobiliari o da un notaio o altro pubblico ufficiale.

L'espediente alternativo a quello appena descritto e consistente nel far ottenere al creditore il possesso di entrambi i titoli, originario ed in rinnovo, è stato criticato poiché illegittimo e pericoloso in quanto il titolo originario deve essere restituito al debitore contestualmente all'emissione del titolo di rinnovo (Ravazzoni, 60).

La persistenza della garanzia ipotecaria è possibile in quanto si è in questo caso fuori dalla vigenza dell'art. 1232.

La giurisprudenza ha precisato (Cass. I, n. 2256/1978) che l'annotazione sulla cambiale di rinnovo deve contenere non solo l'indicazione dell'ipoteca che assiste il titolo originario, ma, altresì, tutti gli estremi utili dell'iscrizione, non essendo altrimenti possibile dimostrare che l'originaria garanzia copra anche il titolo di rinnovo.

Il giratario di una cambiale ipotecaria non ha diritto di ottenere che il girante iscritto dia il suo consenso alle cancellazioni dell'iscrizione, quando lo stesso giratario è nella possibilità di provvedere all'annotazione del trasferimento. Se, però, per la mancanza dell'autenticazione della firma del girante, il giratario si trova nell'impossibilità di provvedere a tale annotazione, permane a carico dello stesso girante l'obbligo di dare il suo consenso alla cancellazione (Cass., n. 1835/1948).

Garanzia ipotecaria e titoli nominativi

La norma in commento non detta disposizioni relative ai titoli nominativi ma è tuttavia opinione comune che anche a garanzia di questi ultimi possa iscriversi ipoteca.

Si applicheranno in questo caso le regole ordinarie in materia ipotecaria, non trovando dunque applicazione le regole dettate con esclusivo riferimento all'ipoteca iscritta a garanzia di titoli all'ordine e al portatore.

L'iscrizione avverrà dunque secondo le norme ordinarie in materia di iscrizione ipotecaria, senza necessità dunque di annotazione alcuna sul titolo e sul registro dell'emittente; per il trasferimento dell'ipoteca occorrerà procedere all'annotazione a margine dell'iscrizione ipotecaria ai sensi dell'art. 2843 (Gorla, 277; Tamburrino, 213).

Bibliografia

Boero, Le ipoteche, in Comm. Utet, Torino, 1984; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1983; Cervelli, Trascrizione ed ipoteca, Milano, 2002; Dinacci, in Comm. Perlingieri, Torino, 1980; Fragali, Ipoteca, in Enc. dir., XXII, 1972; Gentile, Le ipoteche, Roma, 1961; Gorla, Del pegno. Delle ipoteche, in Comm. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1962; Maiorca, voce Ipoteca (diritto civile), in Nss. D.I., IX, Torino, 1963; Mariani, Della ipoteca immobiliare, Milano, 1958; Pavone La Rosa, La cambiale, Milano, 1959; Ravazzoni, Le ipoteche, in Tr. Res., 20, Torino, 1985; Rubino, L'ipoteca immobiliare e mobiliare, Milano, 1956; Tamburrino, Delle ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976; Valle, sub art. 2834, in Comm. Cendon, VI, Torino, 1991.

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