Codice Civile art. 2836 - Iscrizione in base ad atto pubblico o a sentenza.

Donatella Salari

Iscrizione in base ad atto pubblico o a sentenza.

[I]. Se il titolo per l'iscrizione risulta da un atto pubblico ricevuto nello Stato [2699 ss.] o da una sentenza [131 ss. c.p.c.] o da altro provvedimento giudiziale ad essa parificato [655 c.p.c.], si deve presentare copia del titolo (1).

(1) Seguiva un originario secondo comma abrogato dall'art. 30 l. 27 febbraio 1985, n. 52.

Inquadramento

La norma dispone la rigida osservanza delle indicate formalità sotto pena di nullità (art. 1418); perciò nel caso in cui l'iscrizione ipotecaria venga concessa sulla base di un atto pubblico o di una sentenza originale e non presentata in copia come richiesto, la pubblicità costitutiva, sia pur già effettuata, sarà assolutamente nulla.

Iscrizione in base ad atto pubblico o a sentenza

La norma in commento concerne l'ipotesi in cui il titolo ipotecario sia portato da un atto redatto da un pubblico ufficiale o da provvedimenti giurisdizionali.

Ai fini dell'iscrizione occorre in questi casi presentare la copia dell'atto pubblico o della sentenza o provvedimento giurisdizionale ad essa equiparato ai sensi della vigente legislazione, artt. 2818, comma 2 e 2819, giusta il disposto di cui all'art. 2835, comma 2, autenticata ed integrale (Tamburrino, 231).

L'esistenza del titolo per l'iscrizione ipotecaria deve essere documentata soltanto esclusivamente nel modo speciale stabilito dalla legge e il deposito di esso ha funzione integrativa dell'iscrizione. Pertanto, la presentazione dell'originale dell'atto pubblico o della sentenza rende nulla l'iscrizione, la quale non è sanata dalla presentazione successiva della copia in sostituzione dell'originale, così come prescritto dalla legge (in giurisprudenza Cass., n. 599/1970).

Inoltre, benché l'articolo in esame parli di presentazione della copia del titolo, risulta dall'art. 2840 che la copia resta presso il Conservatore; né vi sarebbe ragione di distinguere fra copia della scrittura privata depositata presso il notaio, la quale per l'art. 2825 deve restare presso il Conservatore, e copia dell'atto pubblico: la ratio è la medesima (Gorla, 293).

L'art. 30, l. n. 52/1995, ha abrogato il comma 2 della norma in commento che consentiva l'iscrizione anche prima del pagamento dell'imposta di registro.

Bibliografia

Boero, Le ipoteche, in Comm. Utet, Torino, 1984; Capozzi, Successioni e donazioni, Milano, 1983; Cervelli, Trascrizione ed ipoteca, Milano, 2002; Dinacci, in Comm. Perlingieri, Torino, 1980; Fragali, Ipoteca, in Enc. dir., XXII, 1972; Gentile, Le ipoteche, Roma, 1961; Gorla, Del pegno. Delle ipoteche, in Comm. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1962; Maiorca, voce Ipoteca (diritto civile), in Nss. D.I., IX, Torino, 1963; Mariani, Della ipoteca immobiliare, Milano, 1958; Pavone La Rosa, La cambiale, Milano, 1959; Ravazzoni, Le ipoteche, in Tr. Res., 20, Torino, 1985; Rubino, L'ipoteca immobiliare e mobiliare, Milano, 1956; Tamburrino, Delle ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976; Valle, sub art. 2834, in Comm. Cendon, VI, Torino, 1991.

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