Codice Civile art. 2859 - Eccezioni opponibili dal terzo acquirente.

Donatella Salari

Eccezioni opponibili dal terzo acquirente.

[I]. Se la domanda diretta a ottenere la condanna del debitore è posteriore alla trascrizione del titolo del terzo acquirente, questi, ove non abbia preso parte al giudizio, può opporre al creditore procedente tutte le eccezioni non opposte dal debitore e quelle altresì che spetterebbero a questo dopo la condanna [2870].

[II]. Le eccezioni suddette però non sospendono il corso dei termini stabiliti per la liberazione del bene dalle ipoteche [2889 ss.; 242 trans.].

Inquadramento

L'articolo in commento si riferisce al regime dell'opponibilità da parte del terzo acquirente, delle eccezioni relative al credito.

Il terzo è legittimato a far valere le eccezioni inerenti al credito spettanti al debitore. Sono altresì opponibili senza limiti le eccezioni sorte dopo la formazione del giudicato.

Eccezioni opponibili dal terzo acquirente

In base all'art. 2859 il terzo acquirente di un immobile ipotecato può sempre opporre al creditore procedente in via esecutiva tutte le eccezioni spettanti al debitore principale, anche intervenendo nel giudizio contro il debitore stesso, siano esse strettamente inerenti al credito azionato, siano esse strettamente inerenti al rapporto di credito azionato, siano esse personali del debitore (Gorla, Zanelli, 414; Ravazzoni, 86). In particolare il terzo può opporre anche l'eccezione relativa all'incapacità di agire del debitore quale causa idonea ad ottenere l'annullamento del negozio da cui derivi il debito (Rubino, 421). Tale facoltà spetta al terzo sia in via surrogatoria, sia perché la sussistenza del debito è sempre il presupposto dell'azione esecutiva contro di lui (Gorla, Zanelli, 415). Le eccezioni opposte dal terzo non sospendono i termini della purgazione per l'ovvia ragione che i creditori hanno interesse a saper subito se il terzo voglia o meno avvalersi di tale facoltà (Gorla, Zanelli, 415).

La preclusione del giudicato

Il giudicato ottenuto dal creditore nei confronti del debitore fa stato anche nei confronti del terzo acquirente (art. 2909), se non intervenuto in alcun modo nel processo di condanna del debitore. Tuttavia il principio è stato ora temperato, consentendo al terzo non intervenuto di opporre ancora, in sede di espropriazione, qualsiasi eccezione relativa al credito, compresa quella sull'incapacità di agire del debitore, a suo tempo non sollevata da quest'ultimo, per non fargliene subire la negligenza o addirittura una collusione col creditore, mentre invece gli rimangono definitivamente precluse quelle già rigettate: sicché la deroga è solo al principio che il giudicato copre il dedotto e il deducibile (Rubino, 423).

Pertanto, le eccezioni non fatte valere in giudizio in assenza del terzo acquirente, possono sempre essere opposte da quest'ultimo, purché il titolo di acquisto del terzo sia stato reso pubblico mediante la trascrizione prima dell'inizio del giudizio contro il debitore. Ciò evidentemente allo scopo di tutelare anche la posizione del creditore che potrebbe ignorare l'alienazione e trovarsi pertanto esposto alle lungaggini ed alle spese di un nuovo giudizio (Boero, 779; Gorla, Zanelli, 416). Rimane ferma l'opponibilità senza limiti delle eccezioni formatesi dopo il giudicato.

Le eccezioni personali del terzo

Fra le eccezioni che concernono l'ipoteca sono configurabili anche eccezioni proprie del terzo acquirente, non opponibili dal debitore o da altri interessati (Gorla, Zanelli, 416; Ravazzoni, 86; Rubino, 423). Ma il diritto positivo ne ammette ben poche. Vi rientrano quelle che derivano da patti obbligatori fra il terzo e il creditore. Dalla legge, invece, sembrerebbe concessa solo quella di garanzia: se il creditore diviene erede dell'alienante, che a sua volta non sia lo stesso debitore, il terzo può respingerlo quando lo stesso espropriante sarebbe poi tenuto alla garanzia per evizione (Rubino, 425). Invece non gli spettano: a) il beneficio della preventiva escussione del debitore; b) il beneficio di divisione; c) il beneficium cedendarum actionum; d) l'eccezione di priorità.

Bibliografia

Boero, Le ipoteche, in Comm. Utet 1999; Cicero, L'ipoteca, in Il diritto privato oggi, Milano, 2000; Coviello, Delle ipoteche nel diritto civile italiano, Roma, 1936; Fragali, Ipoteca, in Enc. dir., XXII, Milano, 1972; Gorla, Zanelli, Del pegno. Delle ipoteche, in Comm. S.B., sub artt. 2784-2899, Bologna-Roma, 1992; Ravazzoni, La fideiussione, Milano, 1957; Ravazzoni, Le ipoteche, in Tr. Res., 20, Torino, 1998; Rubino, L'ipoteca immobiliare e mobiliare, in Tr. C. M., Milano, 1956; Tamburrino, Le ipoteche, in Comm. cod. civ., Torino, 1976.

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