Codice Civile art. 2880 - Prescrizione rispetto a beni acquistati da terzi.Prescrizione rispetto a beni acquistati da terzi. [I]. Riguardo ai beni acquistati da terzi, l'ipoteca si estingue per prescrizione, indipendentemente dal credito, col decorso di venti anni dalla data della trascrizione del titolo di acquisto [2643 ss.], salve le cause di sospensione e d'interruzione [2934 ss.]. InquadramentoLa norma in esame, in deroga alla regola accessorium sequitur principale, dispone che decorsi venti anni dalla data di trascrizione del titolo di acquisto del terzo acquirente, l'ipoteca si estingue indipendentemente dalle vicende del credito garantito. Prescrizione rispetto ai beni acquistati dai terziL'articolo in esame prevede, allo scopo di tutelare il terzo acquirente del bene ipotecato, una deroga al principio generale in base al quale la prescrizione della sola ipoteca, a differenza di quella che investa il credito garantito, non costituisce causa di estinzione dell'ipoteca medesima. La norma fa riferimento solo al titolo del primo acquirente poiché i successivi, in quanto successori a titolo particolare, possono avvalersi anche del termine già decorso (Rubino, 517; Tamburrino, 349). La previsione legislativa indica l'efficacia temporale dell'ipoteca nei confronti di quei terzi che abbiano trascritto il loro titolo di acquisto, quando siano decorsi venti anni dalla data della trascrizione di quest'ultimo, e ciò indipendentemente dalla durata dell'obbligazione, che può essere superiore od inferiore, e salvo che le parti, nell'esercizio dell'autonomia privata, non abbiano stabilito diversamente (Cass. n. 1333/1970). La decorrenza della prescrizione inizia dalla data di trascrizione del titolo di acquisto del terzo acquirente. In tale ipotesi, la trascrizione opera come pubblicità notizia e non ai fini dell'efficacia del titolo (Tamburrino, 349). L'autonomia della prescrizione in argomento rispetto a quella del credito importa che le sue cause di interruzione e di sospensione, pur rimanendo quelle ordinarie, non soltanto devono concernere direttamente l'ipoteca, ma devono anche verificarsi nei rapporti fra creditore e terzo acquirente; non influiscono pertanto su di essa quelle che incidono direttamente sul solo credito o comunque si verificano solamente nei rapporti fra creditore e debitore (Rubino, 517; Tamburrino, 349). Secondo i giudici di legittimità Ii tema di ipoteca, la distinzione - presupposta dall'art. 2880 - tra diritto del creditore di espropriare il bene nei confronti del terzo acquirente e diritto di credito vantato nei confronti del debitore comporta che il creditore (o il suo avente causa), per evitare la prescrizione dell'ipoteca verso il terzo acquirente, debba promuovere contro il medesimo, nei termini, il processo esecutivo individuale, senza che costituisca valido atto interruttivo della prescrizione del diritto di garanzia l'ammissione al passivo del fallimento del debitore iscritto, che di quel bene abbia perduto la disponibilità, neppure nell'ipotesi prevista dall'art. 20 r.d. n. 646/1905 (applicabile ratione temporis), che, in caso di mancata notificazione del subentro al debitore dei successori a titolo universale o particolare e degli aventi causa, si limita ad attribuire al creditore fondiario la possibilità di promuovere l'azione esecutiva individuale direttamente nei confronti del debitore, anche quando il bene sia stato venduto a terzi (Cass., n. 21752/2019). BibliografiaFragali, Ipoteca (dir. priv.), in Enc. dir., XXII, Milano, 1972; Tamburrino, Della tutela dei diritti. Delle ipoteche, in Comm. cod. civ., a cura di Cendon, VI, Torino, 1976. |