Codice Civile art. 2902 - Effetti.Effetti. [I]. Il creditore, ottenuta la dichiarazione di inefficacia, può promuovere nei confronti dei terzi acquirenti le azioni esecutive [2910 2] o conservative [2905] sui beni che formano oggetto dell'atto impugnato. [II]. Il terzo contraente, che abbia verso il debitore ragioni di credito dipendenti dall'esercizio dell'azione revocatoria, non può concorrere sul ricavato dei beni che sono stati oggetto dell'atto dichiarato inefficace, se non dopo che il creditore è stato soddisfatto (1). InquadramentoIl positivo esperimento dell'azione revocatoria ha l'effetto di rendere inefficace, nei confronti del creditore che abbia ottenuto la sentenza favorevole, l'atto di disposizione pregiudizievole posto in essere dal debitore, senza alcun effetto restitutorio del bene uscito dal patrimonio del debitore. L'atto dispositivo, infatti, anche in caso di accoglimento dell'azione revocatoria, resta valido ed anche efficace erga omnes, salvo che nei confronti del creditore vittorioso in revocatoria, che potrà aggredire esecutivamente quel bene ai fini del soddisfacimento delle proprie ragioni o esercitare azioni conservative come se il bene stesso non fosse mai uscito dal patrimonio del proprio debitore. Gli effetti dell'azione revocatoriaSecondo la giurisprudenza di legittimità, il vittorioso esperimento dell'azione revocatoria non determina alcun effetto restitutorio rispetto al patrimonio del disponente, né alcun effetto direttamente traslativo nei confronti dei creditori, bensì soltanto l'inefficacia dell'atto rispetto ai creditori procedenti, rendendo il bene alienato, o comunque oggetto di atti dispositivi, assoggettabile ad azioni esecutive o conservative, senza in alcun modo caducare, ad ogni altro effetto, l'avvenuta disposizione (Cass. n. 8419/2000). Gli effetti dell'azione revocatoria si producono, altresì, in favore del cessionario in caso di cessione del credito a tutela del quale l'azione è stata esperita (Cass. n. 20315/2022). L'accoglimento dell'azione comporta, poi, anche l'acquisto da parte del terzo di ragioni di credito verso l'alienante (art. 2902, comma 2) nonché, oltre effetti immediati e diretti nel rapporto tra alienante e terzo (quali l'obbligo della restituzione del prezzo, in seguito all'evizione, nel caso di vendita fraudolenta, ovvero la decadenza dal termine di fronte al terzo): per questi motivi si è affermata l'esistenza di un litisconsorzio necessario tra creditore, debitore alienante e terzo acquirente, con la conseguenza che, nel caso in cui il giudizio non sia stato introdotto nei confronti di tutte le parti necessarie, o la sentenza sia stata impugnata nei confronti di alcune soltanto di esse, è necessario integrare il contraddittorio nei confronti di tutte le parti necessarie pretermesse (Cass. n. 6390/2020 ; Cass. n. 11150/2003). La sentenza che accoglie una domanda revocatoriaex art. 2901 ha, in ogni caso, natura costitutiva, in quanto modifica "ex post" una situazione giuridica preesistente, privando di effetti atti che avevano già conseguito piena efficacia e determinando la restituzione dei beni o delle somme oggetto di revoca alla funzione di generale garanzia patrimoniale ed alla soddisfazione dei creditori di una delle parti dell'atto dispositivo: essa, pertanto, non è suscettibile di produrre effetto prima del passaggio in giudicato (Cass., S.U., n. 30416/2018; Cass. n. 17311/2016). BibliografiaGiampiccolo, Azione surrogatoria, in Enc. dir., Milano, 1959, 950; Quatraro-Giorgetti-Fumagalli, Revocatoria ordinaria e fallimentare. L'azione surrogatoria, Milano, 2009, 1 e ss. |