Codice Civile art. 2912 - Estensione del pignoramento.Estensione del pignoramento. [I]. Il pignoramento [491 ss., 513 ss., 555 ss. c.p.c.] comprende gli accessori, le pertinenze [817] e i frutti [820] della cosa pignorata. InquadramentoLa disposizione indica il principio di automatico inglobamento nel pignoramento sia degli accessori, delle pertinenze e dei frutti, sia pure maturati successivamente dalla cosa pignorata, (Capponi, 17).Si afferma in proposito che tale conseguenza non è tanto legata al pignoramento quanto al principio di reificazione dei rapporti giuridici (Mazzamuto, 208): in vista del soddisfacimento della pretesa e della sua dimensione economica (Busnelli, 267) in rapporto speculare con l'art. 2811. La capacità espansiva del pignoramentoLa capacità espansiva del pignoramento, in vista della garanzia patrimoniale del debitore con ogni sua dimensione economica ha portato la giurisprudenza di legittimità ad affermare, Cass. n. 23130/2015, che la facoltà rappresentata dallo ius aedificandi collegato al diritto di proprietà ex art. 832, comporta anche il trasferimento della capacità edificatoria del cespite ossia volumetria edificabile secondo il piano di lottizzazione, a meno che i diritti edificatori non siano oggetto di una convenzione ad hoc stipulata dallo stesso proprietario dell'area a cui si riferiscono, pertanto solo in questo caso essi rileveranno come diritti autonomi. Ne deriva che ove il provvedimento di aggiudicazione e di trasferimento non contenga indicazione diverse la vendita segue il principio di automatica inclusione contenuta nell'art. 2912 per il pignoramento. Ne consegue secondo la giurisprudenza di legittimità (Cass. n. 26841/2011) che l'individuazione dei beni trasferiti coattivamente va effettata alla luce delle indicazioni del decreto di trasferimento ex art. 586 c.p.c., nondimeno oltre ad essi occorre considerare ex art. 2912 quali accessori, pertinenze, frutti, nonché i miglioramenti o le addizioni, sebbene non indicati decreto, con l'ulteriore conseguenza che il valore di un fondo deve essere considerato anche rispetto ad un frutteto ivi coltivato, né, così stando le cose l'aggiudicatario sarà tenuto al pagamento dell'indennizzo previsto dall'art. 936. Nei casi dubbi occorre però interpretare il decreto di trasferimento (art. 586 c.p.c.) cosicché secondo Cass. n. 11272/2014, il principio di automatica esclusione verrà meno in presenza di elementi univoci che indichino nel pignoramento e nella nota di trascrizione, i dati identificativi di una pertinenza. Laddove vi sia, invece, un'espressa indicazione di quelli, diversi e distinti, di altri beni, in assenza di altri elementi in senso contrario da ricercare nella descrizione o nel c.d. quadro “D” della nota meccanizzata, la presunzione contenuta nell'art. 2912 è destinata a venire meno. Secondo Cass. III , n. 17041/2018 ai fini dell'Identificazione dei beni trasferiti è sufficiente fare riferimento alle indicazioni del decreto di trasferimento che include i beni ex art. 2912 pertanto anche nel caso di costruzione abusiva eretta su terreno trasferito ancorché non vi sia stata omessa esplicita indicazione nel decreto di trasferimento . L'espansione automatica del pignoramento rileva anche in ambito tributario, infatti come chiarito dalla e combinato disposto dagli artt. 23 e 34 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, il reddito degli immobili locati per fini diversi da quello abitativo — per i quali opera, invece, la deroga introdotta dall'art. 8 l. 9 dicembre 1988, n. 431 — anche i canoni non percepiti (frutti civili ex art. 820) contribuiscono a formare il reddito tassabile locativo fin quando risulta in vita un contratto di locazione. I Frutti civiliPer quanto, ancora, riguarda i frutti civili va precisato che al momento del pignoramento essi vengono cristallizzati per essere destinati alla soddisfazione del creditore procedente e dei potenziali creditori intervenienti così derogando il principio generale secondo cui gli atti di disposizione dei frutti pendenti acquistano efficacia con la separazione dei frutti, con il che avvenuto il pignoramento della cosa produttiva principale la successiva separazione è inefficace nei confronti del creditore procedente, (art. 1472); e, peraltro, può essere derogata per i frutti naturali, i quali, ai sensi dell'art. 516 c.p.c., possono essere pignorati separatamente dall'immobile a cui accedono nelle ultime sei settimane anteriori al tempo ordinario della loro maturazione In tali casi sarà il custode ad amministrare i frutti maturati post pignoramento accantonandoli a fine di venderli, salva la deteriorabilità (art. 501 c.p.c) mentre i canoni maturati ante pignoramento non costituiscono frutti civili ma crediti del locatore e, pertanto, non trova applicazione per essi l'art. 2912, così Cass. n. 1193/1996, mentre il recupero del ben locato scaduta la locazione nelle more della procedura esecutiva spetta al custode agire in giudizio. Secondo Cass. VI - I, n. 7748/2018 laddove l'immobile risulti locato prima del pignoramento la sola persona legittimata alla riscossione e ricezione del canone è il solo custode fino all'emanazione del decreto di trasferimento del cespite e non il conduttore . In ambito penale, il principio civilistico dell' estensione del pignoramento secondo Cass.pen., n. 33861/2014, gioca un ruolo di direttiva allorché si tratti di conferire al custode nominato per l'amministrazione dei cespiti la facoltà di amministrazione dei cespiti sequestrati preventivamente ai fini della confisca, percependone i frutti, come i canoni di locazione ed ogni vantaggio patrimoniale conseguente, in applicazione dell'art. 2912. Si è precisato che n caso di pignoramento presso terzi delle somme dovute al debitore a titolo di canone di locazione di un immobile già pignorato da altro creditore, dovendosi considerare dette somme già pignorate, ai sensi dell'art. 2912 c.c., quali frutti civili dell'immobile, il giudice dell'espropriazione presso terzi, a cui il terzo dichiari che i canoni sono stati già pignorati nell'ambito dell'esecuzione immobiliare, deve trasmettere il fascicolo al giudice di quest'ultima affinché questi proceda alla parziale riunione, trattandosi di plurime azioni esecutive avviate da creditori diversi su beni parzialmente coincidenti (Cass. n. 11698/2024). Il pignoramento dell'aziendaPer quanto riguarda il pignoramento dell'azienda va considerato che il concetto di cosa principale ed accessoria non giova perché i vari beni sono organizzati dall'imprenditore in funzione del risultato, né secondo la dottrina l'esecuzione individuale è compatibile con la nozione di universitas rerum ex art. 2555. Ne consegue, secondo Cass. n. 9760/1993 che l'ipoteca iscritta sull'immobile aziendale come un'azienda alberghiera non attrae automaticamente i beni mobili che l'arredano, pertanto è necessario eseguire separati pignoramenti per gli immobili e per i mobili, salvo il ricorso all'art. 556 c.p.c.. Ne deriva che ove il creditore promuova congiuntamente le due esecuzioni vanti una causa di prelazione relativa solo al bene immobile, egli non potrà soddisfarsi anche sul ricavato imputabile all'esecuzione forzata mobiliare. La possibilità di sottoporre a pignoramento l'intera azienda intesa quale universitas rerum (v. art. 2555), è attualmente impossibile per la mancanza, nell'ambito del processo di esecuzione individuale (diversamente da quanto accade nelle procedure concorsuali), di strumenti processuali idonei ad apprendere, gestire, vendere o assegnare l'azienda nel suo complesso. Secondo la giurisprudenza di merito (Trib. Siena, n. 597/2013) l'aggressione in sede di esecuzione forzata in danno di un'azienda mutuataria con garanzia ipotecaria da parte di un istituto bancario impone a quest'ultimo in ossequio ai principi di buona fede e di correttezza di scegliere quei beni che non compromettano l'attività del debitore rispetto ad altri beni facilmente aggredibili. Una condotta non rispettosa di tali principi in rapporto alla tutela approntata dall'art. 515, comma, 1, di conservazione dei valori aziendali che dai beni mobili consentono l'esercizio dell'azienda può essere valutata ai fini del risarcimento del danno. BibliografiaBadini Confalonieri, Inopponibilità al fallimento della cessione obbligatoria di crediti futuri, in Fall. 1997; Bonsignori, Gli effetti del pignoramento, in Comm. S., Milano, 2000; Bove, Il bene pignorato ed espropriato tra diritto processuale e diritto sostanziale, in judicium.it; Busnelli, Della tutela giurisdizionale dei diritti, in Comm. 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