Codice Civile art. 2922 - Vizi della cosa. Lesione.

Donatella Salari

Vizi della cosa. Lesione.

[I]. Nella vendita forzata non ha luogo la garanzia per i vizi della cosa [1490].

[II]. Essa non può essere impugnata per causa di lesione [1448].

Inquadramento

L'art. 2922 esclude nel caso di acquisto derivante da vendita forzata la garanzia per i vizi della cosa, con riferimento alla fattispecie previste dagli articoli da 1490 a 1497 ossia ai vizi della cosa e alla mancanza di qualità, e per consolidato orientamento non si estende alla fattispecie de l'aliud pro alio tra il bene oggetto dell'ordinanza e quello aggiudicato, nondimeno i vizi della cosa risultano deducibili anche rispetto alla vendita forzata, determinando l' annullamento della vendita. Ci si è chiesti, allora, nell'ipotesi in cui le diversità solo quantitative del bene trasferito rispetto alla descrizione fattane nell'ordinanza di vendita, se la domanda dell'interessato sia diretta alla mera restituzione di parte del prezzo e debba escludersi il ricorso al'azione redibitoria ex 1497 con annullamento della vendita.

Casistica

La vendita al pubblico incanto di cosa ricevuta in pegno, ai sensi dell'art. 2797 c.c., configura una forma di autotutela privata esecutiva, diversa e distinta dall'espropriazione forzata, sicché alla stessa non si applica la disciplina prescritta per la vendita forzata e, in particolare, l'art. 2922 c.c., che nega alla parte acquirente la possibilità di fare valere i vizi della cosa venduta, in quanto le cose ottenute in pegno non sono liberamente negoziabili dal creditore garantito, comunque tenuto al rispetto delle leggi speciali inerenti alle forme specifiche di costituzione del pegno. Deve, tuttavia, considerarsi lecita e meritevole di tutela, in ossequio al principio di autonomia privata ex art. 1322 c.c., la previsione regolamentare e convenzionale (desumibile anche in via implicita dal regolamento d'asta) di esclusione del diritto del partecipante all'asta di contestare i vizi redibitori e la mancanza di qualità della cosa venduta in base agli artt. 1490 e 1497 c.c., fatta salva la tutela riconosciuta in caso di vendita di aliud pro alio (Cass. III n. 8881/2020).

Nel caso di discrepanza tra la superficie reale dell'immobile venduto e quella indicata nella relazione di stima posta a base della vendita coattiva, senza che tale ipotesi possa essere assimilata a quella di evizione, anche soltanto parziale, la quale consente all'acquirente della cosa espropriata di ripetere il prezzo da ciascun creditore In tema di processo esecutivo, ogni questione relativa alla validità ed efficacia dell'aggiudicazione e della vendita forzata deve essere fatta valere, tanto dalle parti della procedura quanto dall'aggiudicatario, nell'ambito del processo stesso e attraverso i rimedi impugnatori ad esso connaturali, ossia principalmente, mediante l'opposizione agli atti esecutivi (Cass. III,  n. 22854/2020).

Bibliografia

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