Codice Penale art. 384 ter - Circostanze speciali 1

Pierluigi Di Stefano

Circostanze speciali   1

 

[I]. Se i fatti di cui agli articoli 371-bis, 371-ter, 372, 374 e 378 sono commessi al fine di impedire, ostacolare o sviare un'indagine o un processo penale in relazione ai delitti di cui agli articoli 270, 270-bis, 276, 280, 280-bis, 283, 284, 285, 289-bis, 304, 305, 306, 416-bis, 416-ter e 422 o ai reati previsti dall'articolo 2 della legge 25 gennaio 1982, n. 17, ovvero ai reati concernenti il traffico illegale di armi o di materiale nucleare, chimico o biologico e comunque in relazione ai reati di cui all'articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, la pena è aumentata dalla metà a due terzi e non opera la sospensione del procedimento di cui agli articoli 371-bis e 371-ter.

[II]. La pena è diminuita dalla metà a due terzi nei confronti di colui che si adopera per ripristinare lo stato originario dei luoghi, delle cose, delle persone o delle prove, nonché per evitare che l'attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori, ovvero aiuta concretamente l'autorità di polizia o l'autorità giudiziaria nella ricostruzione del fatto oggetto di inquinamento processuale e depistaggio e nell'individuazione degli autori.

Inquadramento

 

 

Si tratta di una aggravante specifica per i vari reati di false dichiarazioni, frode processuale e favoreggiamento. Scatta nei casi in cui per tali reati ricorra il dolo specifico di “impedire, ostacolare o sviare un'indagine o un processo penale” per gravi reati di cui all’elenco (in ambito di terrorismo, sovversione, armi, criminalità organizzata, droga). È disposizione complementare al nuovo reato di “depistaggio” (art. 375) e individua i casi nei quali si ritiene di sanzionare per la volontà di depistaggio anche la condotta di chi non sia pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (destinatari della disciplina dell’art. 375, reato proprio).

Nella seconda parte della disposizione si prevede una sensibile attenuazione della pena per le condotte “riparatorie”.

Peculiare la disposizione che prevede che, per i reati di false dichiarazioni, sussistendo l’aggravante, non vada disposta la sospensione del procedimento, non essendo chiarito come si ponga la diversità di esiti tra il procedimento in cui fu resa la falsa dichiarazione ed il procedimento per la falsità della stessa.

Per la definizione delle condotte e del dolo si rinvia al commento all’art. 375.

 

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario