Regio decreto - 16/03/1942 - n. 267 art. 3 - Liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo e amministrazione controllata 1.

Roberto Amatore

Liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo e amministrazione controllata 1.

 

Se la legge non dispone diversamente, le imprese soggette a liquidazione coatta amministrativa possono essere ammesse alla procedura di concordato preventivo e di amministrazione controllata, osservate per le imprese escluse dal fallimento le norme del settimo comma dell'art. 195 2.

[ Le imprese esercenti il credito non sono soggette all'amministrazione controllata prevista da questa legge.] 3

 

[1] A norma dell'articolo 147, secondo comma del D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 sono soppressi tutti i riferimenti all'amministrazione controllata contenuti nel presente Regio Decreto.

[2] A norma dell'articolo 147, secondo comma del D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 sono soppressi tutti i riferimenti all'amministrazione controllata contenuti nel presente Regio Decreto.

Inquadramento

Nonostante le proposte di modifica della liquidazione coatta amministrativa elaborate dalla Commissione Trevisanato, la legge di riforma approvata non ha offerto alcuna sostanziale novità rispetto alla previgente disciplina dell'istituto (Costa, 2006, 72), se non riguardo all'abrogato comma 2 dell'articolo in esame sull'amministrazione controllata degli istituto di credito. In realtà, la modifica è stata alquanto imprecisa, atteso che l'amministrazione controllata, pur del tutto scomparsa, rimane non di meno indicata nella rubrica e nel testo dell'articolo in commento.

Rapporti tra liquidazione coatta amministrativa e concordato preventivo

Anche se la lettera dell'art. 3 non ha subito modifiche e rimanda, oggi come allora, all'applicazione del comma 7 dell'art. 195, quest'ultima disposizione è stata invece interamente rimodellata. Il rapporto fra liquidazione coatta amministrativa e concordato preventivo è collocabile nella più ampia questione della compatibilità del nuovo concordato con le norme non modificate dalla riforma (Costa, cit., 80). Prima della riforma era opinione prevalente in dottrina che le imprese sottoponibili alla liquidazione coatta amministrativa potessero essere ammesse alle procedure di concordato preventivo e di amministrazione controllata. Si riteneva tuttavia che tale ammissione non potesse precludere l'apertura della liquidazione coatta, nel caso in cui la stessa fosse disposta per motivi diversi dallo stato di insolvenza; diversamente si riteneva dovesse avvenire nella ipotesi in cui la pubblica amministrazione volesse disporre la messa in liquidazione coatta sul presupposto dell'insolvenza o dell'insufficienza dell'attivo dell'ente (Pajardi, 2002, 758). Dopo la riforma, si è ipotizzato che per quel che concerne le imprese soggette a liquidazione coatta amministrativa, il concetto di stato di crisi sia idoneo a comprendere, in tutto o in parte, anche circostanze diverse dall'insolvenza che le leggi speciali individuano come presupposto per l'apertura della procedura liquidatoria (Costa, cit., 80). In tal modo, le perdite, le violazioni di legge, le irregolarità nell'amministrazione non darebbero luogo necessariamente alla liquidazione coatta, in quanto pur in presenza di tali anomalie l'impresa potrebbe avere accesso al concordato preventivo (Costa, cit., 80). Per altra parte della dottrina, il problema è ancora aperto, essendo preferibile la soluzione negativa ove la liquidazione coatta sia fondata su presupposti diversi dallo stato di insolvenza ed in senso affermativo ove invece sia fondata sull'insolvenza o sull'insufficienza dell'attivo (Nigro, 2006, 15). Nella ipotesi in cui si sia fatto ricorso alla liquidazione coatta amministrativa per motivi diversi dall'insolvenza, si ammette la possibilità che i procedimenti coesistano in mancanza del presupposto comune dell'insolvenza (Tedeschi, 2006, 18).

Bibliografia

Costa, Il nuovo diritto fallimentare, Bologna, 2006, 72; Nigro, La riforma della legge fallimentare, 2006, 15; Tedeschi, Manuale del nuovo diritto fallimentare, 2006, 18.

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