Decreto legislativo - 8/07/1999 - n. 270 art. 41 - Intrasmissibilità delle attribuzioni del commissario straordinario.

Lunella Caradonna
Ivana Vassallo

Intrasmissibilità delle attribuzioni del commissario straordinario.

1. Il commissario esercita personalmente le attribuzioni del proprio ufficio, con facoltà di delegare ad altri, sotto la propria responsabilità, le funzioni inerenti alla gestione corrente dell'impresa. Negli altri casi, la delega può essere conferita soltanto per singole operazioni e con l'autorizzazione del Ministero dell'industria. L'onere per il compenso del delegato, e' detratto dal compenso del commissario (1).

2. Il commissario puo' essere autorizzato dal comitato di sorveglianza a farsi coadiuvare da tecnici o da altre persone retribuite, compreso il fallito, sotto la propria responsabilita' e ad attribuire a professionisti ed esperti incarichi di consulenza e collaborazione tecnica e professionale limitatamente ai casi di effettiva necessita' e previa verifica circa la insussistenza di adeguate professionalita' tra i dipendenti dell'impresa (2).

(1) Comma modificato l'articolo 50, comma 1, lettera b), del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.

(2) Comma sostituito dall'articolo 50, comma 1, lettera c), del D.L. 22 giugno 2012, n. 83.

Inquadramento

Il principio dell'intrasmissibilità delle funzioni, che opera anche con riferimento alla figura del commissario straordinario, ha subito delle deroghe per le difficoltà che sono sorte nel corso di diverse esperienze, che hanno evidenziato le complessità dell'incarico, la necessità di presenziare a molti incontri, di avere contatti con parecchie persone e, nel contempo, di curare lo studio, l'elaborazione e la redazione del programma.

Mentre nella trascorsa legislazione vi era un rinvio alla disciplina dettata per la liquidazione coatta amministrativa e alla disciplina del fallimento, con la conseguenza che si applicava quest'ultima, con la nuova normativa è stata introdotta una deroga alla disciplina fallimentare poiché si è stabilito che il commissario straordinario ha la facoltà di delegare sotto la propria responsabilità le funzioni inerenti la gestione corrente dell'impresa senza bisogno di autorizzazione, mentre nel caso si tratti di incarichi non inerenti a tale attività la delega può essere conferita per singole operazioni e previa autorizzazione del Ministero dell'industria.

Esercizio delle funzioni e delega

Il commissario straordinario, come già detto, di regola, esercita personalmente le attribuzioni del proprio ufficio.

Ha, tuttavia, la facoltà di delegare ad altri le funzioni che riguardano la gestione corrente dell'impresa sotto la sua responsabilità.

Negli altri casi, la delega può essere conferita soltanto per singole operazioni e con l'autorizzazione del Ministero delle attività produttive.

In queste ipotesi, così come previsto dall'art. 50 del d.l. n. 83 del 2012 che ha integrato il comma primo dell'art. 41, l'onere per il compenso del delegato è detratto dal compenso del commissario.

È, altresì, previsto, che il commissario straordinario, con l'autorizzazione del comitato di sorveglianza, possa farsi coadiuvare da tecnici o da altre persone retribuite, compreso il fallito, sotto la sua responsabilità e possa, ancora, attribuire a professionisti ed esperti incarichi di consulenza e collaborazione tecnica e professionale.

Ma in queste ultime ipotesi sono previste delle limitazioni.

Deve trattarsi di casi di effettiva necessità e deve prima essere effettuata una ricerca tra i dipendenti dell'impresa la fine di verificare se vi siano all'interno adeguate professionalità.

Con riferimento precipuo agli esperti la legge non specifica se siano gli stessi di cui si avvale il Ministero o se debbano essere diversi, dovendosi mantenere la distinzione tra adempimenti del Ministero e adempimenti del commissario straordinario.

È statà, inoltre, lamentata l'assenza di regolamentazione dei compensi degli esperti, evidenziandosi che la loro nomina in ogni caso aggrava gli oneri della procedura.

In ultimo, è stato affermato che la differenza tra delegati e coadiutori diffusa in ambito fallimentare (secondo la dottrina i delegati svolgono le funzioni del curatore, i coadiutori le attività meramente materiali, Azzolina, 402; secondo la giurisprudenza il delegato è un sostituto del curatore, destinato a svolgere un determinato incarico limitato nel tempo e il coadiutore un ausiliario del giudice con funzioni di collaborazione ed assistenza nell'ambito delle finalità concorsuali la cui prestazione è integrativa dell'attività del curatore ed ad essa subordinata, Cass. n. 185/1995; Cass. n. 2899/1994) non potrebbe più trovare attuazione con la nuova normativa, atteso che i coadiutori del commissario straordinario dovrebbero essere considerati solo gli esperti che provvedano a svolgere non soltanto attività materiali ma anche di collaborazione tecnica e professionale.

Bibliografia

V. sub art. 37.

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