Decreto legislativo - 8/07/1999 - n. 270 art. 38 - Nomina del commissario straordinario.Nomina del commissario straordinario. 1. Entro cinque giorni dalla comunicazione del decreto che dichiara aperta la procedura, il Ministro dell'industria nomina con decreto uno o tre commissari straordinari. In quest'ultimo caso, i commissari deliberano a maggioranza e la rappresentanza è esercitata congiuntamente da almeno due di essi . 1-bis. Non può essere nominato commissario straordinario e, se nominato, decade dal suo ufficio, l'interdetto, l'inabilitato, chi sia stato dichiarato fallito o chi sia stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici. Non possono inoltre essere nominati commissari straordinari il coniuge, i parenti ed affini entro il quarto grado dell'imprenditore insolvente, ovvero chi, avendo intrattenuto con l'impresa, personalmente o quale socio, amministratore, o dipendente di altra organizzazione imprenditoriale o professionale, rapporti non occasionali di collaborazione o consulenza professionale, abbia preso parte o si sia comunque ingerito nella gestione che ha portato al dissesto dell'impresa. Il commissario straordinario, nell'accettare l'incarico, dichiara sotto la propria responsabilità, che non ricorre alcuna delle ipotesi di incompatibilità di cui al presente comma (1) . 2. La nomina di tre commissari è limitata ai casi di eccezionale rilevanza e complessità della procedura. 2-bis. Nei casi di cui all'articolo 50-bis, il Ministro dello sviluppo economico puo' nominare lo stesso organo commissariale (2). 3. Il decreto di nomina è comunicato al tribunale che ha dichiarato lo stato di insolvenza, all'ufficio del registro delle imprese, nonché alla regione ed al comune in cui l'impresa ha la sede principale. Di esso è data altresì pubblica notizia con mezzi informatici, a cura del Ministero dell'industria, secondo le modalità stabilite con il regolamento previsto dall'articolo 94. 4. Con la nomina del commissario straordinario cessano le funzioni del commissario giudiziale, salvo quanto previsto dall'articolo 34. (1) Comma inserito dall'articolo 5 del D.L. 3 maggio 2004, n. 119. (2) Comma inserito dall'articolo 8, comma 3, lettera c), del D.L. 13 maggio 2011, n. 70. InquadramentoLa figura del commissario straordinario è di basilare importanza essendo questi l'organo esecutivo e gestionale della procedura. Nell'ambito delle procedure di amministrazione straordinaria regolate dal d.lgs. 8 aprile 1999, n. 270/1999 e dal d.l. 23 dicembre 2003, n. 347, compete al Ministro dello sviluppo economico la designazione dei commissari giudiziali e la nomina dei commissari straordinari e dei comitati di sorveglianza, ferma la disposizione speciale di cui all'art. 2, comma 2, primo periodo, del decreto legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, che regola la nomina del commissario straordinario per le imprese operanti nel settore dei servizi pubblici essenziali ovvero che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale. La scelta del commissario straordinario, come quella del commissario giudiziale, è affidata all'autorità amministrativa e questo ha fatto sorgere alcune perplessità in relazione al principio secondo cui non è ammissibile che il giudizio dell'autorità giurisdizionale possa dipendere dalle decisione dell'autorità amministrativa (Simonati, 242 e ss.). Nella normativa passata era prevista la nomina di tre commissari straordinari, mentre la nuova normativa prevede tale evenienza soltanto nelle ipotesi di maggiore complessità del procedimento, rendendo in tal modo più snella la scelta ed evitando appesantimenti di natura procedurale. Con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 10 aprile 2013, n. 60, entrato in vigore il 15 giugno 2013, è stato emanato il regolamento recante determinazione dei requisiti di professionalità ed onorabilità dei commissari giudiziali e straordinari delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, ai sensi dell'articolo 39, comma 1, del d.lgs. n. 270/1999. Con la direttiva emessa in data 28 luglio 2016 il Ministero dello sviluppo economico, fermi restando i requisiti previsti dalla legge ed in particolare dall'articolo 28 della legge fallimentare, dall'articolo 38, comma 1-bis, del d.lgs. n. 270/1999 e dal DM 10 aprile 2013, n. 60 “Regolamento recante determinazione dei requisiti di professionalità ed onorabilità dei commissari giudiziali e straordinari delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi”, ha indicato i criteri ai quali deve essere informata la discrezionalità amministrativa in seno ai procedimenti di designazione e di nomina di competenza ministeriale. Nomina del commissario straordinario: criteri di individuazione e procedimentoIl commissario straordinario è nominato nei 5 giorni successivi alla comunicazione del decreto di apertura della procedura e l'accettazione della nomina deve avvenire, a pena di decadenza, nel termine di dieci giorni dalla ricezione del provvedimento. Quanto ai criteri ai quali deve attenersi la discrezionalità amministrativa, in primo luogo, in linea di principio prevista una differenziazione tra la figura del commissario giudiziale e quella del commissario straordinario. Considerato che gli incarichi del Commissario giudiziale (di cui all'art. 15 del d.lgs. 270/99) e del Commissario straordinario (di cui all'art. 38 del suddetto decreto) si distinguono sia per la loro diversa natura sia per le diverse finalità, la differenziazione della persona fisica che rivesta l'una e l'altra carica è idonea a garantire una più efficace oggettività alla fase della verifica della risanabilità, che costituisce una condizione per la selezione delle imprese da assoggettare all' amministrazione straordinaria. In dottrina non tutti ritengono utile tale differenziazione. Alcuni autori, infatti, evidenziano l'opportunità che venga nominato commissario straordinario la persona già nominata commissario giudiziale (Alessi, 67), all'evidente scopo di attribuire la gestione dell'impresa ad un soggetto che ha piena conoscenza della stessa. In ogni caso, ai sensi di quanto previsto dal comma 2 bis dell'articolo in commento, nei casi di cui all'articolo 50-bis, il Ministro dello sviluppo economico può nominare lo stesso organo commissariale. Si tratta dell'ipotesi in cui sono state dichiarate insolventi nell'anno della cessione dell'azienda le due imprese che hanno posto in essere la cessione stessa. Si cerca, in tal modo, di contemperare le esigenze di più efficiente gestione del riequilibrio e i potenziali conflitti di interesse dello stesso organo. Al fine di valutare se procedere alla nomina di un organo in composizione monocratica o collegiale, il comma 2 dell'articolo in commento, secondo cui “La nomina di tre commissari è limitata ai casi di eccezionale rilevanza e complessità della procedura”, va interpretato nel senso che ricorre l'eccezionale rilevanza e complessità della procedura laddove vengano accertati i seguenti indicatori di natura oggettiva: a) un fatturato annuo superiore ad 800 milioni di euro; b) una pluralità di siti produttivi operativi; c) significative criticità occupazionali, operative e nelle relazioni industriali. Quindi, in linea di principio è auspicabile la nomina di un organo in composizione monocratica, ciò rendendo l'espletamento delle attività più snello e contenendo i costi della procedura nell'interesse dei creditori. Laddove si tratti di grandi imprese di significative dimensioni, individuate in base ad i parametri oggettivi sopra menzionati, si procederà alla nomina di un organo collegiale. In tale ultima ipotesi, saranno attribuite ad uno dei tre commissari le funzioni di coordinamento. Inoltre, per le procedure che adottano il programma di cessione dei complessi aziendali, la nomina dei Commissari straordinari sarà limitata al periodo di esecuzione del programma della procedura, ritenendosi di dovere preporre, nella fase concorsuale, professionalità specificamente orientate alle finalità liquidatorie. In tali ipotesi l'incarico verrà conferito con scadenza alla data del decreto del Tribunale con il quale è dichiarata la cessazione dell'esercizio dell'impresa a norma dell'art 73 del decreto legislativo 270/99. Nel caso di gruppi di imprese il termine finale dell'incarico sarà la data dell'ultimo decreto di cessazione dell'esercizio nell'ambito delle imprese del gruppo assoggettate alla procedura. La direttiva sopra menzionata individua anche le regole da rispettare in seno al procedimento per la nomina del Commissario giudiziale e del commissario straordinario. Al fine di garantire la massima trasparenza nelle nomine, il procedimento deve seguire determinate fasi: a) nel momento in cui si riceve l'atto di avvio del procedimento (richiesta di designazione del commissario giudiziale o comunicazione dell'apertura della procedura da parte del competente Tribunale; istanza dell'impresa per l'apertura della procedura ex d.l. 347/03), si provvederà immediatamente alla pubblicazione, sulla home-page del sito internet del Ministero, di un invito a presentare la propria candidatura da parte di soggetti in possesso dei requisiti di cui al Regolamento sopra menzionato; di volta in volta, sarà valutata altresì l'opportunità di pubblicare un avviso sulla stampa quotidiana; b) le candidature saranno valutate da una Commissione che provvederà (sulla base dei criteri previsti dal Regolamento ed al criterio della rotazione) alla selezione di una rosa di tre nominativi di soggetti considerati idonei all'incarico, da sottoporre alla valutazione del Ministro; c) prima di procedere alla nomina devono essere acquisite le dichiarazioni di incompatibilità, di eventuali situazioni impeditive e conflitti d'interesse, e la disponibilità del professionista prescelto a dedicarsi adeguatamente, anche in termini temporali, allo svolgimento dell'incarico; d) la Commissione, nominata dal Ministro, è formata da tre componenti esperti, di cui uno scelto nell'ambito delle magistrature amministrative, con funzione di coordinamento, un esperto in materia di amministrazione straordinaria ed un esperto nella valutazione e selezione delle competenze; dura in carica un biennio e deve essere rinnovata integralmente alla scadenza; e) la direzione generale dovrà fornire alla Commissione il supporto istruttorio necessario, anche al fine della identificazione del profilo curriculare più idoneo tenuto conto delle specificità dei singoli casi e degli elementi fattuali relativi alla singola impresa. Il decreto di nomina è comunicato al Tribunale che ha dichiarato lo stato di insolvenza. Alcuni autori, atteso il riferimento al Tribunale che ha dichiarato lo stato di insolvenza, piuttosto che a quello che ha disposto l'apertura dell'amministrazione straordinaria, hanno pensato ad una imperfezione letterale della legge. Il decreto di nomina va comunicato anche all'ufficio del registro delle imprese, nonché alla regione ed al comune in cui l'impresa ha la sede principale e di esso è data altresì pubblica notizia con mezzi informatici, a cura del Ministero dell'industria, secondo le modalità stabilite con il regolamento previsto dall'articolo 94. Con la nomina del commissario straordinario cessano le funzioni del commissario giudiziale, salvo quanto previsto dall'articolo 34 sui giudizi in corso nei confronti del commissario giudiziale, nei quali non sia intervenuto il commissario straordinario o il curatore in sostituzione del commissario giudiziale. Deve precisarsi che, poiché deve attendersi che il Ministro delle attività produttive provveda alla nomina del commissario straordinario, l'esercizio delle funzioni del commissario giudiziale subisce una prorogatio sino al momento della nuova nomina. Diversamente che nel caso di dichiarazione di fallimento, dove al commissario giudiziale subentra il curatore nominato dal Tribunale. Anche nel caso in cui sia stata proposta impugnazione avverso la sentenza dichiarativa di fallimento potrebbe configurarsi una proroga delle funzioni del commissario giudiziale, poiché difficilmente il commissario straordinario può intervenire tempestivamente nel giudizio di opposizione in luogo del commissario giudiziale. Bibliografiav. sub art. 37. |