Regio decreto - 16/03/1942 - n. 267 art. 240 - Costituzione di parte civile 1 .

Roberto Amatore

Costituzione di parte civile1.

 

1. Il curatore, il commissario giudiziale, il commissario liquidatore e il commissario speciale di cui all'articolo 37 del decreto di recepimento della direttiva 2014/59/UE possono costituirsi parte civile nel procedimento penale per i reati preveduti nel presente titolo, anche contro il fallito.

2. I creditori possono costituirsi parte civile nel procedimento penale per bancarotta fraudolenta quando manca la costituzione del curatore, del commissario giudiziale, del commissario liquidatore o del commissario speciale di cui all'articolo 37 del decreto di recepimento della direttiva 2014/59/UE o quando intendono far valere un titolo di azione propria personale.

Inquadramento

La querela per il reato di falsità in scrittura privata può essere proposta anche dal curatore fallimentare quando il fatto ha arrecato, nell'ambito della procedura concorsuale, un danno all'interesse del ceto creditorio, poiché la persona offesa del reato previsto dall'art. 485 c.p., come tale titolare del diritto di querela, è ogni soggetto che in concreto abbia ricevuto un danno per l'uso della scrittura privata. (In applicazione del principio, la Corte ha riconosciuto la legittimazione del curatore fallimentare a proporre querela in relazione alla falsificazione dei verbali di assemblea della società fallita, finalizzata a far emergere un errore di intestazione di azioni, in realtà nella titolarità di quest'ultima, al fine di sottrarle alla garanzia dei creditori) (Cass. pen. V, n. 52410/2014).

In tema di reati fallimentari, qualora il curatore, successivamente all'inizio del processo penale per bancarotta, abbia optato per l'esercizio in sede civile dell'azione di responsabilità nei confronti del fallito, la precedente costituzione di parte civile del singolo creditore in sede penale conserva efficacia solo per i crediti di natura personale, mentre deve intendersi automaticamente caducata per i crediti della massa già azionati dallo stesso curatore (Cass. V, n. 19216/2014).

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministro della Giustizia, in quanto portatori di distinte pretese risarcitorie, sono autonomamente legittimati a costituirsi parte civile nel processo penale a carico del curatore fallimentare accusato dei reati di peculato e truffa commessi nel corso della procedura concorsuale. (Cass. pen. VI, n. 5447/2009).

Generalità

In tema di reati tributari, la curatela fallimentare è legittimata attivamente a costituirsi parte civile nei processi per violazioni tributarie (Cass. III, n. 14729/2008).

In tema di bancarotta fraudolenta, il divieto di costituzione di parte civile dei creditori uti singuli — salvo che questi intendano far valere un titolo di azione propria personale — sancito dall'art. 240 l.fall., si estende indifferentemente ai procedimenti relativi ai delitti di cui all'art. 216 quanto a quelli relativi alla violazione delle diverse ipotesi incriminatrici contenute nell'art. 223 l.fall. (Cass. pen. V, n. 43101/2007).

Ai sensi dell'art 240, comma secondo, l.fall., i creditori sono legittimati uti singuli ad esercitare l'azione civile nel procedimento penale per il delitto di bancarotta fraudolenta quando intendano far valere un titolo di azione propria, personale, come nel caso di danni non patrimoniali patiti dalla consumazione del reato (Cass. pen. V, n. 42608/2005).

In tema di bancarotta fraudolenta, il singolo creditore deve considerarsi parte offesa, essendo titolare dell'interesse specifico tutelato dall'art. 223 l.fall., con la conseguenza che spetta anche a costui la notifica della richiesta di archiviazione prevista dall'art. 408, secondo comma c.p.p. (Cass. pen. V, n. 45713/2003).

Bibliografia

Antolisei, Manuale di diritto penale, Milano, 2016.

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