Gmo e profitto aziendale

04 Luglio 2016

Può essere dichiarato illegittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, se esso è determinato solo dalla volontà di realizzare un maggior profitto per l'azienda?

Può essere dichiarato illegittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, se esso è determinato solo dalla volontà di realizzare un maggior profitto per l'azienda?

Ai sensi dell'art. 3 L. n. 604/1966, il licenziamento per gmo deve fondarsi su esigenze oggettive connesse all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di quest'ultima. Precedentemente, l'interpretazione della suddetta disposizione si fondava sulla necessità di provare l'effettiva urgenza di ristrutturazione aziendale, determinante la soppressione del posto di lavoro, ed escludeva che il licenziamento potesse essere determinato da una mera opportunità di riduzione dei costi aziendali. Recentemente, considerando anche la non sindacabilità delle scelte datoriali, si è ammessa la possibilità che, la valutazione della situazione economica dell'azienda, successiva all'assunzione, determini scelte inerenti al mutamento dell'apparato lavorativo, con finalità di profitto. L'incremento degli utili costituisce vantaggio non unicamente per il datore, ma anche per l'insieme dei lavoratori impiegati. Si confronti: Corte di Cassazione sentenza n. 23620/2015.

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