Inidoneità sopravvenuta: assunzioni a seguito del licenziamento
18 Maggio 2017
In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo per sopravvenuta inidoneità alle mansioni, verificata l'impossibilità di adibire il lavoratore a mansioni equivalenti ed inferiori, si può procedere subito dopo il recesso ad una nuova assunzione per mansioni equivalenti a quelle in precedenza svolte dal lavoratore licenziato diventato inidoneo?
La giurisprudenza ha ripetutamente evidenziato l'obbligo, gravante in capo al datore di lavoro, di dar prova della impossibilità di un'utile riallocazione endoanziendale del dipendente, che sia divenuto non idoneo fisicamente allo svolgimento della prestazione per la quale lo stesso è stato assunto. Repechage che si estende non soltanto alle mansioni equivalenti alla qualifica di appartenenza, ma anche inferiori, in quanto compatibili con le capacità lavorative residue. Sul piano temporale, si dovrà fare riferimento all'organizzazione aziendale sussistente al momento del licenziamento per GMO. Non potrà contestarsi al datore l'aver proceduto a nuove assunzioni se non qualora queste siano finalizzate a coprire mansioni compatibili con lo stato di salute del dipendente licenziato. Diversamente, non risulta configurabile un'obbligazione perpetua a carico del datore a favore del lavoratore divenuto inidoneo, tale da impedire al primo la stipulazione di nuovi contratti di lavoro. In merito: Cass. n. 6501/2012 e n. 20436/2016. |