Progressione verticale personale interno

20 Giugno 2016

Per i dipendenti delle società pubbliche esercenti un servizio pubblico a rilevanza economica (gestione acquedotto) con le caratteristiche del c.d. in house providing, aderenti al CCNL Federgasacqua, già soggette al rispetto delle procedure di cui all'art. 35 D.Lgs. n. 165/2001 per il reclutamento del personale, si chiede se sia necessario il rispetto delle forme selettive pubbliche, anche mediante concorsi per soli dipendenti interni, per le progressioni verticali che consistano nel passaggio a posizioni funzionali qualitativamente diverse, tali da comportare una novazione oggettiva del rapporto.

Per i dipendenti delle società pubbliche esercenti un servizio pubblico a rilevanza economica (gestione acquedotto) con le caratteristiche del c.d. in house providing aderenti al CCNL Federgasacqua, già soggette al rispetto delle procedure di cui all'art. 35 D. Lgs. n. 165/2001 per il reclutamento del personale, si chiede se sia necessario il rispetto delle forme selettive pubbliche, anche mediante concorsi per soli dipendenti interni, per le progressioni verticali che consistano nel passaggio a posizioni funzionali qualitativamente diverse, tali da comportare una novazione oggettiva del rapporto.

In merito alla disciplina concernente le progressioni verticali, trova applicazione quanto disposto dall'art. 24 D.lgs. n. 150/2009: "le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni". Ciò comporta la indefettibilità dell'indizione di un concorso pubblico, stabilito anche con disposizione costituzionale ex art. 97 Cost. Il mutamento delle funzioni non può comportare una novazione, quanto piuttosto modifica dell'oggetto originario del rapporto di lavoro, con applicazione dell'art. 52 D.lgs. n. 165/2001. In merito, ex plurimis, si veda: Consiglio di Stato sentenza n. 4139/2015.

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