Decreto legislativo - 2/07/2010 - n. 104 art. 51 - Intervento per ordine del giudiceIntervento per ordine del giudice
1. Il giudice, ove disponga l'intervento di cui all'articolo 28, comma 3, ordina alla parte di chiamare il terzo in giudizio, indicando gli atti da notificare e il termine della notificazione. 2. La costituzione dell'interventore avviene secondo le modalità di cui all'articolo 46. Si applica l'articolo 49, comma 3, terzo periodo. Note operative
InquadramentoOve disponga l'intervento, ai sensi dell'art. 28, comma 3, il giudice ordina alla parte di chiamare in giudizio, indicando gli atti da notificare e i termini. All'intervento del terzo si applicano le modalità ordinarie della costituzione della parti. L'intervento iussu iudicisCome per l'intervento volontario in causa (cfr. art. 50), anche la norma in esame contiene le modalità attuative dell'intervento per ordine del giudice contemplato dall'art. 28, comma 3 (al quale si rinvia per i presupposti di tale tipologia di intervento), che conferisce al giudice il potere di far entrare nel giudizio le parti non necessarie (nei confronti delle quali, dunque, non sussiste l'obbligo di integrazione del contraddittorio), secondo una valutazione di «opportunità» (v. sub art. 28). La norma rappresenta una novità introdotta dal codice, apprezzata nel senso di ampliare e completare i poteri del giudice di assicurare una pienezza del contraddittorio, in modo da includere principalmente i controinteressati in senso sostanziale e rendere il giudicato opponibile nei loro confronti, onde evitare eventuali opposizioni di terzo (Cintioli, 261; De Nictolis, Proc. amm., 687). L'istituto non è applicabile al caso in cui la partecipazione al processo riguardi i controinteressati, la quale è necessaria a pena di decadenza, ex art. 41 comma 2, e non meramente opportuna (T.A.R. Lazio (Roma,), 1° luglio 2013, n. 6497). Per un caso in cui l'istituto è stato utilizzato per estendere il contraddittorio nei confronti della aggiudicataria non coinvolta originariamente nel giudizio di impugnazione del bando, v. T.A.R. Calabria, I, n. 2169/2018. Si rammenta, in questa sede, che il Codice ha introdotto l'intervento per ordine del giudice con una formulazione che racchiude in sé anche l'intervento su istanza di parte. Infatti, il richiamato art. 28, comma 3, prevede che il giudice ordini l'intervento «anche su istanza di parte». A differenza del processo civile, non si è inteso introdurre nel processo amministrativo la chiamata diretta del terzo ex art. 106 c.p.c., ma, nel codificare l'intervento per ordine del giudice, è stato previsto che questo possa avvenire anche su istanza di parte; deve essere, quindi, sempre il giudice a vagliare la richiesta di una parte di chiamata in giudizio di un terzo. (Chieppa, Il processo amministrativo, 319). In giurisprudenza si è ammesso il ricorso all'art. 51 per chiamare nel giudizio un terzo a garanzia, ritenendo opportuno estendere il contraddittorio anche ad una compagnia assicuratrice, al fine di rendere opponibile alla stessa le statuizioni assunte nell'ambito di un giudizio risarcitorio, con riferimento agli eventuali profili di responsabilità dell'amministrazione resistente (nel caso di specie il comune assicurato) e ai conseguenti obblighi risarcitori in capo al medesimo (Cons. St. n. 1468/2013; T.A.R. Friuli-Venezia Giulia I, 7 marzo 2016, n. 66; T.A.R. Veneto, I, n. 1234/2019; T.A.R. Lombardia, I, n. 501/2019). Al contrario, non è stata accolta la richiesta di chiamata in causa del terzo (dipendente) in un giudizio risarcitorio su ordine della parte resistente, per poter addebitare a quest'ultimo responsabilità derivanti dalla eventuale soccombenza, in quanto si sarebbe trattato di una inammissibile sostituzione del giudice alla parte ricorrente, nell'individuazione di un elemento essenziale della domanda, ossia le persone destinatarie del ricorso (T.A.R. Lazio, Roma, I, n. 88/2019). La chiamata iussu iudicis non determina di per sé l’acquisto da parte del terzo chiamato di parte necessaria del processo, con le relative facoltà (Cons. St. II, n. 7786/2021, che a fronte della chiamata in giudizio degli aventi causa del venditore controinteressato all’annullamento del permesso di costruire, ribadisce la loro posizione di cointeressati, che possono intervenire in giudizio riconoscendo lo stato e il grado in cui si trova, senza poter appellare la sentenza di primo grado a loro sfavorevole (v. anche sub art. 102). Come stabilito in generale per il potere di integrazione del contraddittorio, il giudice amministrativo non è legittimato a utilizzare i poteri previsti dall'art. art. 51, per supplire ad errori, omissioni o carenze del ricorrente, come nel caso di mancata notifica al controinteressato (Cons. St., V n. 4530/2013; T.A.R. Campania (Napoli) III, 2 aprile 2015 n. 1980; T.A.R. Lazio(Roma), III 15 ottobre 2013 n. 8860; v. sub art. 49). Modalità e termini della chiamata in giudizio Sussistendo le ragioni di opportunità, il giudice ordina alla parte di chiamare il terzo in giudizio, indicando gli atti da notificare e il termine della notificazione. È dunque il giudice, con ordinanza, che indica i soggetti da chiamare in giudizio, con i relativi termini per le notificazioni. Il richiamo all'art. 49, comma 3, determina l'applicabilità a tale ordine del giudice del regime che assiste l'integrazione del contraddittorio, con la conseguenza che la mancata notifica nei termini indicati è suscettibile di determinare l'improcedibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 35 (vedi sub art. 49, il par. «Termini e modalità della integrazione del contraddittorio») . Costituzione del terzo chiamato Il richiamo all'art. 46 per le modalità di costituzione del terzo determina che il termine per la costituzione dell'interventore è quello di sessanta giorni dal perfezionamento nei propri confronti della notificazione del ricorso. Il termine è prorogato di ulteriori 30 o 90 giorni se il soggetto è residente in un paese europeo o al di fuori dell'Europa (v. il commento sub art. 46 e, in particolare, il par. «Costituzione delle parti intimate»). BibliografiaBartolini, Intervento, in Morbidelli (cur.), Codice della giustizia amministrativa, Milano, 2015, 375; Benvenuti, Contraddittorio, Enc. Dir., IX, Milano, 1961, 738; Cintioli, Art. 28, in Quaranta-Lopilato (cur.), Il processo amministrativo, Milano, 2011, 259; D'Orsogna, L'intervento nel processo amministrativo: uno strumento cardine per la tutela dei terzi, in Dir. proc. Amm., 1999, 381; Lubrano, L'intervento nel processo amministrativo, Roma, 1988; Sessa, Intervento in causa e trasformazioni del processo amministrativo, Napoli, 2012; Pellegrino, Intervento volontario in causa, in Quaranta-Lopilato (cur.), Il processo amministrativo, Milano, 2011, 470; Traina, Intervento volontario in causa, in Morbidelli (cur.), Codice della giustizia amministrativa, Milano, 2015, 603; Trocker, L'intervento per ordine del Giudice, Milano, 1984 (si veda, inoltre, la bibliografia citata sub art. 28). |