Codice Penale art. 617 septies - Diffusione di riprese e registrazioni fraudolente 1Diffusione di riprese e registrazioni fraudolente1 [I]. Chiunque, al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte in sua presenza o con la sua partecipazione, è punito con la reclusione fino a quattro anni. [II]. La punibilità è esclusa se la diffusione delle riprese o delle registrazioni deriva in via diretta ed immediata dalla loro utilizzazione in un procedimento amministrativo o giudiziario o per l'esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca. [III]. Il delitto è punibile a querela della persona offesa. competenza: Trib. monocratico arresto: facoltativo fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: non consentita altre misure cautelari personali: consentite procedibilità: a querela [1] Articolo inserito dall'art. 1 d.lgs. 29 dicembre 2017, n. 216. InquadramentoLa disposizione è stata introdotta dall'art. 1, d.lgs. 29 dicembre 2017, n. 216, attuativo della delega in materia di riforma della disciplina delle intercettazioni, contenuta nella l. n. 103/2017 (c.d. Riforma Orlando). Nel tratteggiare la nuova incriminazione il legislatore ha preso atto dei crescenti fenomeni antisociali, ormai spesso all'attenzione delle cronache, rappresentanti dal c.d. cyberbullismo, dal c.d. revenge porn e da tutti quei casi di diffusione non autorizzata di contenuti audio-video fraudolentemente raccolti ed ha tentato di porvi un freno. La norma si fa carico di reprimere ,e conseguentemente punire con la pena della reclusione fino a 4 anni, “chiunque al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine, diffonde con qualsiasi mezzo riprese audio o video, compiute fraudolentemente, di incontri privati o registrazioni, pur esse fraudolente, di conversazioni, anche telefoniche o telematiche, svolte in sua presenza o con la sua partecipazione..” subordinando la procedibilità alla presentazione di atto di querela da parte della persona offesa Ciò che rientra nella fattispecie delittuosa è la distribuzione di riprese audio o video compiute fraudolentemente o registrazioni fraudolente di conversazioni telefoniche o telematiche che sono svolte riservatamente in presenza di chi le diffonde. La ripresa o la registrazione devono essere fraudolente, ovvero realizzate con l'inganno, all'insaputa del soggetto ripreso o registrato. La norma è volta a punire condotte integranti attività di intercettazione di comunicazioni compiute da privati e di successiva diffusione delle stesse da parte di chi sia legittimamente parte della conversazione captata. La condotta assume rilevanza penale soltanto in caso di diffusione di dette riprese o conversazioni. La diffusione segna il momento consumativo del delitto e deve ritenersi integrata quando le immagini o le comunicazioni siano trasmesse a terze persona (ad esempio, tramite e-mail, messaggi whatsapp o altre forme di condivisione sia on line sia materialmente). Soggetto attivo del delitto è colui che sia stato presente o abbia preso parte agli incontri o alle conversazioni oggetto del reato. Egli deve essere legittimamente ammesso alla conversazione o alla partecipazione all'incontro. L'obiettivo di chi pone in essere tale comportamento deve essere quello di recare danno all'altrui reputazione o all'altrui immagine. Il delitto è a dolo specifico, essendo richiesto che sia commesso al fine di recare danno all'altrui reputazione o immagine. Il legislatore ha previsto delle ipotesi di esclusione della punibilità, ovverosia ipotesi in cui la diffusione dei suddetti materiali non deve essere ritenuta antigiuridica in quanto espressione dell'esercizio di diritti costituzionalmente garantiti. La diffusione di riprese e registrazioni fraudolente non è reato se esse sono realizzate e utilizzate all'interno di un procedimento amministrativo o giudiziario o se sono realizzate in relazione all'esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca. Pertanto, continua a risultare pienamente lecita la raccolta di materiale audio-video mediante la registrazione di conversazioni a cui il soggetto che registra partecipa, per poi produrlo in giudizio o per produrre contenuti giornalistici che rispettino i confini del suddetto diritto, mentre acquista autonoma rilevanza penale la condotta di chi diffonda “con qualsiasi mezzo” (anche telematico es. whattsapp o facebook…) quel materiale al solo fine di ledere la posizione della persona protagonista di tali registrazioni. Il delitto è procedibile a querela della persona offesa. Profili processualiL'arresto è facoltativo in flagranza (art. 381). Il fermo non è consentito. Le misure cautelari sono consentite (artt. 280, 287). La procedibilità è a querela di parte (art. 336). La competenza è del Tribunale monocratico. |