Decreto ministeriale - 4/08/2015 - n. 88267 art. 7 - Trasmissione di atti e documenti del ricorrente (art. 10 del regolamento)

Aurelio Parente

Trasmissione di atti e documenti del ricorrente (art. 10 del regolamento)

 

1. Ai fini della costituzione in giudizio del ricorrente, il soggetto abilitato e identificato ai sensi dell'art. 4, trasmette al S.I.Gi.T. il ricorso, la ricevuta di PEC che attesta l'avvenuta notifica dello stesso, la procura alle liti, la documentazione comprovante il pagamento del contributo unificato tributario e gli eventuali allegati, previo inserimento dei dati richiesti dal sistema per l'iscrizione a ruolo.

2. Gli atti e i documenti da trasmettere devono avere i requisiti indicati nell'art. 10 e sono acquisiti singolarmente utilizzando esclusivamente la classificazione e i controlli resi disponibili dal sistema1.

3. Il S.I.Gi.T., in seguito alla trasmissione, rilascia con modalita' sincrona la ricevuta di accettazione, contenente numero, data e ora della trasmissione degli atti e dei documenti.

Successivamente la stessa ricevuta viene inviata all'indirizzo PEC del soggetto abilitato.

4. Il S.I.Gi.T. [successivamente] procede2:

a) al controllo antivirus dei file trasmessi;

b) alla verifica della dimensione dei file durante la fase di caricamento nel sistema3;

c) alla verifica della validita' della firma apposta sui file trasmessi;

d) alla verifica dell'integrita' dei file firmati durante la fase di caricamento nel sistema4;

e) al controllo del formato dei file ammessi dal sistema, durante la fase di caricamento, e alla verifica della validità del formato ai fini della protocollazione, dopo la trasmissione5.

5. In caso di esito positivo dei controlli degli atti, il S.I.Gi.T provvede all'iscrizione del ricorso al Registro Generale e, contestualmente, rende disponibile nell'area riservata l'informazione del numero di ruolo. In tal caso, la data della ricevuta di accettazione del comma 3 attesta il momento del deposito. La stessa informazione viene inviata all'indirizzo PEC del soggetto abilitato. L'esito del controllo di cui alla lettera c) del comma 4 si considera comunque positivo se risulta valida almeno una delle firme apposte sui file degli atti trasmessi con sottoscrizione plurima6.

6. In caso di riscontro nel ricorso delle anomalie di cui ai punti a) e c) del comma 4, il S.I.Gi.T. non procede all'iscrizione nel Registro Generale e, contestualmente, rende disponibile nell'area riservata un messaggio contenente la tipologia delle suddette anomalie. In caso di riscontro delle anomalie di cui ai punti b), d) ed e) del comma 4, il sistema fornisce durante la fase di caricamento dei file le informazioni relative alla mancata acquisizione dei file stessi. La stessa informazione viene inviata all'indirizzo PEC del soggetto abilitato7.

7. In caso di riscontro negli allegati al ricorso delle anomalie di cui ai punti b), d) ed e) del comma 4, il S.I.Gi.T. fornisce durante la fase di caricamento dei file le informazioni relative alla mancata acquisizione dei file stessi. In caso di riscontro negli allegati al ricorso dell'anomalia di cui al punto a) del comma 4, il sistema iscrive il ricorso al registro generale e non acquisisce gli allegati contenenti l'anomalia riscontrata. In caso di riscontro negli allegati al ricorso dell'anomalia di cui al punto c) del comma 4, il sistema procede comunque all'acquisizione degli allegati. Contestualmente al verificarsi delle anomalie di cui ai punti a) e c) del comma 4, il sistema rende disponibile nell'area riservata un messaggio contenente l'indicazione dei file e le relative anomalie. In riferimento alle anomalie del punto a), le stesse informazioni relative ai soli file non acquisiti vengono inviate all'indirizzo PEC del depositante.8

8. Le tipologie di formato dei file ammessi dal S.I.Gi.T. e la codifica puntuale delle anomalie con la relativa descrizione, derivanti dai riscontri di cui ai punti a), b), c), d) ed e) del comma 4, sono pubblicati ed aggiornati nell'area pubblica del portale9.

9. Il S.I.Gi.T. assicura la disponibilita' delle informazioni di cui ai commi 5, 6 e 7 del presente articolo, nell'area riservata, entro le 24 ore successive alla trasmissione.

Inquadramento

L'articolo 10 del Regolamento del Processo Tributario Telematico, richiamato nel titolo dell'art. 7, definisce le modalità da seguire per la costituzione in giudizio telematica del ricorrente e del resistente mediante l'utilizzo esclusivo della Nota di Iscrizione a ruolo — NIR, precisando che il deposito mediante il S.I.Gi.T. dei documenti in essa elencati e contenuti sarà possibile solo dopo l'avvenuta «validazione» e che il sistema fornisce dapprima una ricevuta di accettazione ed, all'esito dei controlli di sicurezza sui file dei documenti inviati, rilascia anche il numero di iscrizione del registro generale, di cui all'art. 25 del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546.

L'articolo 7 in esame si occupa, di conseguenza, di precisare le modalità tecnico-operative con cui effettuare le anzidette operazioni finalizzate al corretto deposito processuale, attestato dal rilascio del numero di RG, dettagliando, oltre alle tipologie di controlli eseguite sui documenti esposti al sistema informativo, le possibili conseguenze del riscontro in questi ultimi di una delle anomalie descritte ed aggiornate nell'area pubblica del portale del S.I.Gi.T.

Le modifiche all’art. 7 introdotte dal decreto 21 aprile 2023 specificano che la verifica circa la dimensione, l’integrità ed il formato dei file ammessi dal sistema, avviene durante la fase di caricamento egli stessi e che, in caso di riscontro delle anomalie di cui ai punti b), d) ed e) del comma 4, il sistema fornisce all’utente le informazioni relative alla mancata acquisizione dei file stessi.

Se invece l’anomalia riscontrata riguarda il controllo di cui alla lettera c) del comma 4, viene precisato che, nel caso di atti trasmessi con sottoscrizione plurima, esso si considera comunque positivo se risulti valida almeno una delle firme apposte sui file.

Il ricorrente dovrà comunque, ai sensi dell'articolo di cui ci si occupa, prestare particolare attenzione a che i file dei documenti informatici utilizzati per costituire il fascicolo processuale mediante il loro deposito, oltre ad essere conformi ai requisiti di cui al successivo art. 10 per accedere alle garanzie descritte nell'art. 5, dovranno anche non contenere nessuna delle anomalie elencate nel comma 4, soprattutto per quanto al ricorso, in quanto la presenza in esso di anche una sola anomalia bloccante ne impedisce il deposito, mentre se l'anomalia risulti presente solo in uno o più degli allegati, la costituzione in giudizio potrà procedere, ma occorrerà provvedere alla nuova trasmissione dell'allegato privato della caratteristica impeditiva, nei tempi utili o prescritti dal rito processuale.

Natura giuridica e ratio legis

L'articolo in commento è strutturato su nove commi ed è fondato, come risulta dall'intestazione, sull'art. 10 del Regolamento.

Si tratta di una norma dettagliata e particolareggiata, il cui contenuto viene sostanzialmente ripreso anche per il successivo art. 8, relativo alla trasmissione degli atti e documenti del resistente.

La norma del primo comma onera la parte ricorrente della trasmissione di alcuni atti e documenti, da inoltrarsi mediante l'inserimento dei dati richiesti dal sistema per la redazione della NIR.

Il secondo comma consiste in una norma di rinvio, formulando, quanto ai requisiti degli atti e documenti trasmessi, rinvio all'art. 10, che assume ruolo di pregnante rilievo.

I successivi commi, invece, portano in dettaglio gli adempimenti svolti dal SIGIT, quali rilascio di ricevuta di trasmissione (comma terzo), svolgimento dei controlli formali e di sicurezza sulla trasmissione (comma quarto), iscrizione a ruolo, rilascio e comunicazione del numero di RG (quinto comma), rilevazione delle anomalie bloccanti (comma sesto) e non bloccanti (comma settimo). Gli ultimi commi, a chiusura, indicano la modalità di aggiornamento e verifica della codifica delle anomalie ed in maniera programmatica, la funzione del SIGIT di documentazione delle informazioni di cui ai commi quinto, sesto e settimo.

La ratio della norma di cui al primo comma è quella di fornire un quadro certo e sintetico degli adempimenti posti a carico della parte ricorrente, indicando in maniera chiara quali passaggi debbano essere seguiti per la regolarità del deposito. Quanto ai successivi commi, viene invece individuata la funzione del SIGIT, cui vengono deputati lo svolgimento degli adempimenti relativi a verifica, controllo, archiviazione e conservazione di quanto trasmesso dalla parte; tali attività sono da leggersi in rapporto con le esigenze di sicurezza, integrità, reperibilità e leggibilità che si pongono alla base dell'intero sistema PTT.

Nota di Iscrizione a Ruolo – NIR: obblighi e tutele per la costituzione in giudizio del ricorrente

L'articolo 7, dopo aver elencato i documenti che dovranno essere trasmessi attraverso la loro allegazione all'interno della nota di iscrizione a ruolo (NIR), ribadisce, innanzitutto, la necessità di non procedere all'acquisizione unitaria dell'atto principale e dei suoi allegati in un unico file e della loro rispondenza ai requisiti indicati nell'art. 10 del presente decreto, al fine di accedere alle garanzie descritte nell'art. 5, e, successivamente, inserisce un elemento particolare della procedura di acquisizione mediante la NIR, ossia l'acquisizione utilizzando la classificazione disponibile nel sistema, consistente in una associazione ad ognuno di essi di una definizione/etichetta tipizzante il documento come uno degli atti tipici processuali elencati all'interno del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546. La tipizzazione dei documenti esposti in deposito assume particolare rilievo per l'esecuzione della procedura di “validazione» della NIR, il cui esito positivo è condizione essenziale per poterne procedere alla trasmissione a mezzo del S.I.Gi.T.; durante il controllo formale della NIR, che la validazione va ad eseguire, sarà, difatti, verificata anche la presenza di tutti gli atti e documenti processuali che nella stessa nota di iscrizione risultano indicati e ciò può avvenire proprio grazie alla verifica della loro denominazione associata al singolo file in deposito. Il ricorrente ha certamente facoltà di inserire in uno dei documenti allegati l'indice degli atti che sta depositando con la singola NIR, ma in effetti, per come risulta strutturata e per la garanzia che è chiamata a fornire mediante la cennata validazione, è la stessa nota di iscrizione a ruolo che può essere presa come indice degli atti depositati, proprio perché se gli stessi non risultano compresi tra quelli ad essa uniti, non è possibile procedere al loro deposito. Mediante tale forma di garanzia il legislatore ha inteso assicurare la completezza del fascicolo informatico, quantomeno limitatamente alla corrispondenza tra documenti informatici dichiarati in deposito e quelli effettivamente presenti, fermo restando che l'errata associazione al file in deposito della denominazione del nome tipico di atto processuale non può certamente essere sanata dal sistema informativo e l'errata produzione rimane a carico del depositante, il quale avendo dovuto sottoscrivere il documento informatico con la propria firma digitale non può disconoscerlo in quanto, ai sensi dell'art. 21, secondo comma, del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (CAD), l'utilizzo del dispositivo di firma elettronica qualificata o digitale si presume riconducibile al titolare, il quale può dimostrarne la non paternità solo attraverso procedure che presuppongono la prova, nelle forme dovute, dell'avvenuta sottrazione o della compromissione del dispositivo di firma, compresa l'effettuazione della procedura di richiesta di sospensione o revoca del certificato di firma, effettuata nei modi e tempi stabiliti dagli articoli da 20 a 30 del d.P.C.M. 22 febbraio 2013, in tema di regole tecniche per la generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali.

Doppio passaggio per l'iscrizione a ruolo: ricevuta di accettazione e rilascio numero di RG

È importante rilevare, dal combinato disposto del terzo e del quinto comma, che il perfezionamento della costituzione in giudizio avviene al verificarsi di due distinte operazioni e con il rilascio di altrettante ricevute; il terzo comma, difatti, stabilisce che il S.I.Gi.T. rilascerà una ricevuta di accettazione della trasmissione documentale eseguita, nella quale risulterà attestato il numero univoco ad essa attribuito e la data ed ora della operazione, riferimenti temporali che, al perfezionamento conseguente al rilascio del numero di R.G., sanciranno il termine di esecuzione dell'adempimento processuale.

Mentre con la validazione della NIR i controlli sottostanti sono finalizzati, come detto, alla assicurazione della completezza del fascicolo processuale mediante la piena corrispondenza dell'indice degli atti in deposito con questi ultimi, il controllo che il S.I.Gi.T., secondo il quarto comma, deve eseguire sui file allegati alla NIR, durante la fase di caricamento nel sistema, prima di poter rilasciare il numero di RG, è al contrario finalizzato ad impedire che nel fascicolo informatico possano entrare file che, a seconda dei casi, possano essere di eccessiva dimensione o, peggio, pericolosi o per l'integrità dell'intero sistema documentale cui vanno ad inserirsi o, invece, non rappresentino documenti informatici validi ai fini processuali, per mancato rispetto delle disposizioni degli articoli 20 e seguenti del Capo II «Documento Informatico e Firme Elettroniche» – Sezioni I e II, del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (CAD).

In particolare, i controlli eseguiti dal S.I.Gi.T. durante la fase di caricamento dei file nel sistema  e prima del rilascio del numero di RG corrispondono all'accertamento dei requisiti stabiliti nell'articolo 10, richiamato nel comma 2, e riguardano, per quanto alla eccessiva dimensione o alla pericolosità, il rispetto del limite massimo di 10  megabyte e l'assenza di pericolosi virus informatici, mentre, per quanto alla assenza dei requisiti del CAD dapprima ricordati, viene verificata la validità del certificato contenuto nella firma digitale apposta e l'integrità che tale firma dovrebbe assicurare, attraverso l'assenza di violazioni al file informatico.

Ai sensi del comma 6 dell'articolo in commento, in presenza nel file del ricorso di almeno una delle anomalie di cui alle lettere a) e c) del comma 4 (cosiddette «anomalie bloccanti») il S.I.Gi.T. non consente l'acquisizione del file e, di conseguenza, il deposito del documento processuale, non procedendo all'iscrizione del ricorso al Registro Generale; l'importante informazione viene resa disponibile nell'area riservata del S.I.Gi.T. del ricorrente e, per maggiore certezza di conoscenza, inviata alla casella di PEC costituente il domicilio digitale della parte. Se invece nel file del ricorso venga riscontrata una delle anomalie di cui ai punti b), d) ed e) del comma 4, il sistema fornisce durante la fase di caricamento dei file le informazioni relative alla mancata acquisizione dei file stessi e l‘utente deve necessariamente correggere l’anomalia segnalata se vuole procedere al caricamento dei file nella NIR.

Il comma 7 precisa che, se l'anomalia bloccante risulti presente unicamente negli allegati al ricorso, il deposito di quest'ultimo verrà perfezionato, con relativa sua iscrizione al Registro Generale, mentre non si procederà all'acquisizione per i soli allegati, sempre con l'invio della relativa informazione. Sarà cura doverosa del ricorrente provvedere a tentare nuovamente il deposito dell'allegato rifiutato in tempo utile affinché esso possa essere considerato validamente acquisibile al fascicolo d'ufficio da parte del giudice; sorgono al riguardo possibili situazioni che potrebbero rendere ugualmente improcedibile l'iter processuale del ricorso per dichiarazione di inammissibilità, come, ad esempio, il caso in cui, per presenza di anomalia bloccante, venga negata la possibilità di deposito, contestualmente al ricorso, dell'allegato contente l'incarico di assistenza e difesa, atteso che l'art. 4 d.m. 23 dicembre 2013, n. 163 (Regolamento del Processo Tributario Telematico) stabilisce che tale documento deve essere trasmesso congiuntamente all'atto cui si riferisce, e ciò al fine di mantenere la stretta connessione che, nella forma analogica, era rappresentata dall'apposizione dell'incarico a margine del ricorso. In questo, come in altri casi simili, poiché agli obblighi contenuti nelle disposizioni del decreto citato non corrispondono, all'interno dello stesso, effetti giuridici espressi, dovrà essere il giudice a valutare la scusabilità della procedura difforme dal dettato normativo e la possibilità di convalidare la presenza nel fascicolo informatico del documento depositato separatamente dal ricorso e/o ammettere il ricorso stesso all'iter processuale.

Nell'area pubblica del Portale del S.I.Gi.T., ai sensi del comma 8 dell'articolo in esame, il gestore del sistema informativo provvede a pubblicare e mantenere aggiornate le tipologie di formato dei file ammessi dal S.I.Gi.T. e la codifica puntuale delle anomalie con la relativa descrizione, derivanti dai riscontri di cui ai punti a), b), c), d) ed e) del comma 4, attualmente corrispondente alle seguenti:

Codifica delle anomalie di trasmissione
Codifiche Descrizioni Tipologia anomalia
S1 Documento non valido. bloccante
S2 Firma non integra. bloccante
S3 Certificato non attendibile. bloccante
S4 Certificato sospeso. bloccante
S5 Certificato revocato. bloccante
S6 Certificato non ancora valido. bloccante
S7 Certification Authorithy non ancora valida. bloccante
S8 Certification Authorithy scaduta. bloccante
S9 Certification Authority non attendibile. bloccante
S10 Il mittente non è il firmatario dei documenti. bloccante
S11 Certificato di firma scaduto. bloccante
V1 Documento contenente virus. bloccante
F1 Formato non conforme dell'atto processuale. non bloccante
F2 Formato non conforme dell'allegato. non bloccante

rammentando, il successivo comma 9, che il ricorrente deve prestare attenzione anche ai tempi di esecuzione dei controlli stessi, in quanto il S.I.Gi.T. assicura la disponibilità delle informazioni sulla presenza o meno delle anomalie entro 24 ore dalla avvenuta trasmissione.

Bibliografia

CHINDEMI - PARENTE, Guida pratica al Processo Tributario Telematico, Milano, 2016; MELIS - SALVINI (a cura di), Il processo tributario telematico: l'introduzione delle nuove tecnologie informatiche e telematiche nel contenzioso tributario, Roma, 2013.

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