Codice Civile art. 426 - Durata dell'ufficio.Durata dell'ufficio. [I]. Nessuno è tenuto a continuare nella tutela dell'interdetto o nella curatela dell'inabilitato oltre dieci anni, ad eccezione del coniuge, della persona stabilmente convivente (1), degli ascendenti o dei discendenti. (1) Le parole «della persona stabilmente convivente,» sono state inserite dall'art. 8 l. 9 gennaio 2004, n. 6. InquadramentoNonostante il tenore letterale reciso della disposizione, si ritiene che la cessazione dell'ufficio alla scadenza del periodo di dieci anni non sia automatica. La cessazione deve avvenire sempre in conseguenza di un provvedimento del giudice (Napoli, 245; Forchielli, 44). La decadenza del tutore o del curatore non è automatica neppure se si verificano, prima dei dieci anni, cause di incapacità all'esercizio dell'ufficio, quale, ad esempio, il fallimento personale. Per il tutore sono dettate norme specifiche in tema di dispensa (art. 352 c.c.), di esonero (art. 383 c.c.), di sospensione e di rimozione (art. 384 c.c.). È dubbio se possa costituire causa di cessazione della tutela e della curatela (comunque da dichiararsi dal giudice) la cessazione della convivenza che l'art. 424 c.c. (attraverso il rinvio all'art. 408 c.c.) considera quale circostanza rilevante, per la scelta della persona cui affidare l'incarico di tutore o di curatore, quando ha il carattere della stabilità. Resta comunque salvo il potere del giudice di far mantenere l'ufficio, in quanto l'art. 408 c.c. consente di nominare persone diverse da quelle specificamente che esso elenca, con il limite in cui ciò sia possibile e tenuto esclusivo conto, in ogni caso, della cura e degli interessi dell'incapace. BibliografiaAmadio, Macario, Diritto di famiglia, Milano 2016; Bianca, Diritto civile, I, Milano, 2002; Bonilini, Amministrazione di sostegno e interdizione giudiziale, in Pers. Fam. Succ. 2007, 488; Bonilini, Manuale di diritto di famiglia, 10° ediz., Torino; Bruscuglia, Interdizione, Enc. giur. Treccani, XVII, Roma, 1989; Calò, Il discrimentra amministrazione di sostegno e interdizione, in Not. 2004; Canata, I requisiti soggettivi dell'interdizione e dell'inabilitazione, in Ferrando (a cura di), Amministrazione di sostegno, interdizione, inabilitazione, incapacità naturale, Bologna, 2012, 411 ss.; Cascone, Ardesi, Gioncada, Diritto di famiglia e minorile, Milano, 2021; Galgano (a cura di), Commentario compatto al codice civile, 2012, 662 ss.; Galgano, Diritto civile e commerciale, Padova, 2010; Ferrando, Diritti di natura personale e familiare, in Ferrando (a cura di), Amministrazione di sostegno, interdizione, inabilitazione, incapacità naturale, 167 ss.; Ferrando-Lenti (a cura di), Soggetti deboli e misure di protezione. Amministrazione di sostegno e interdizione, Torino, 2006; Forchielli, Infermità di mente, interdizione e inabilitazione, in Commentario Scialoja - Branca, Artt. 414-432, Bologna-Roma, 1988, 5; Jannuzzi-Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Maurini, L'incapacità naturale, Padova, 2002; Napoli, L'infermità di mente, l'interdizione,l 'inabilitazione, in Commentario Schlesinger, Artt. 414-432, Milano, 1991, 30; Paladini, Amministrazione di sostegno e interdizione giudiziale: profili sistematici e funzionalità della protezione alle caratteristiche relazionali tra il soggetto debole e il mondo esterno, in Riv. dir. civ. 2005. II, 585; A.M. Parisi, Manuale di diritto di famiglia, Torino, 2020; Pomodoro, Giannino, Avallone, Manuale di diritto di famiglia e dei minori, 2009, Torino; Rescigno (diretto da), Trattato breve delle successioni e donazioni, Padova, 2010; Scardulla, Interdizione (dir. civ.), Enc. dir. XXI, Milano, 1971; Sesta, Manuale di diritto di famiglia, 10° ediz., Padova, 2023; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015, 1519 ss.; Spangaro, in Balestra (a cura di), Della famiglia,sub artt. 414-432, in Commentario del codice civile, diretto da Gabrielli, Torino, 2009. |