Codice Civile art. 387 - Prescrizione delle azioni relative alla tutela.Prescrizione delle azioni relative alla tutela. [I]. Le azioni del minore contro il tutore e quelle del tutore contro il minore relative alla tutela si prescrivono in cinque anni dal compimento della maggiore età o dalla morte del minore [2941 n. 3]. Se il tutore ha cessato dall'ufficio e ha presentato il conto prima della maggiore età o della morte del minore, il termine decorre dalla data del provvedimento col quale il giudice tutelare pronunzia sul conto stesso [386]. [II]. Le disposizioni di quest'articolo non si applicano all'azione per il pagamento del residuo che risulta dal conto definitivo. InquadramentoLa disposizione in esame stabilisce in cinque anni il termine prescrizionale per le tutte le azioni relative alla tutela. Devono ritenersi relative alla tutela solo le azioni connesse allo svolgimento dello stessa cioè originate da fatti ad essa inerenti (in questo senso De Cupis, 514). Tra queste rientrano le azioni promuovibili a seguito della mancata presentazione del conto finale, o della scoperta, successiva alla sua approvazione di errori e falsità, l'azione di rendiconto, l'azione di rettificazione nonché le azioni volte ad ottenere la condanna del tutore al risarcimento del danno cagionato a causa della violazione del doveri di cui all'art. 382 c.c. (si veda De Cupis, 515). Qualora si tratti di azioni che trovino il loro fondamento al di fuori della tutela, come quelle relative a crediti o debiti insorti tra il tutore ed il pupillo antecedentemente alla apertura della tutela, il termine prescrizionale è invece quello ordinario decennale e trova altresì applicazione l'art. 2941 n. 3 c.c. La scelta del legislatore di ridurre il termine prescrizionale per le azioni relative alla tutela è da rinvenirsi nella volontà di far sì che non si protragga troppo a lungo l'incertezza concernente i rapporti scaturiti dalla svolgimento della tutela (De Cupis, 516; Dell'Oro, 273). La dottrina maggioritaria ritiene che l'art. 387 c.c. trovi applicazione anche nei confronti del protutore (in merito Dell'Oro, 274; Bucciante, 732). La decorrenza del termineLa decorrenza del termine varia a seconda dell'evento che ha determinato la cessazione della tutela. Se essa è terminata per raggiungimento della maggiore età, emancipazione o morte del pupillo, il termine decorre dal giorno in cui si è verificato l'evento. La cessazione dall'ufficio può inoltre essere determinata dall'esonero, rimozione, dispensa del tutore, prima della maggiore età o della morte del pupillo, ma in tal caso il termine decorre dal giorno in cui il Giudice tutelare ha pronunciato il decreto relativo al conto finale. Qualora il conto non venga depositato e la tutela cessi prima del compimento della maggiore età, dell'emancipazione e della morte del pupillo, si ritiene che in tal caso il termine prescrizionale decorra dal verificarsi degli eventi testè indicati (in questo senso Bucciante, 731; diversamente, altri ritengono applicabile l'art. 2941 n. 3 c.c.Stella Richter- Sgroi, 464). La scelta di far decorrere la prescrizione, per quanto concerne gli eventi che ineriscono la persona o la condotta del tutore (rimozione esonero morte etc.), in un momento antecedente e differente da quello previsto per il minore, risponde come sopra osservato alla volontà del legislatore di definire tali rapporti il prima possibile. Laddove si tratti tuttavia del termine prescrizionale relativo all'azione di rendiconto, ove il conto non sia stato presentato taluni ritengono che il termine decorra dal compimento della maggiore età del pupillo (Bucciante, 731; Dell'Oro, 27). La disposizione in commento, peraltro, deve essere coordinata con quella di cui all'art. 2941, n. 3 c.c. che prevede che tra il tutore ed il minore la prescrizione rimane sospesa finché non sia reso ed approvato il conto finale. La norma da ultimo citata si riferisce, anche se in apparenza il campo di applicazione delle due disposizione appare coincidere, alle sole azioni che non scaturiscono da rapporti inerenti alla tutela (in merito Dell'Oro, 273). Una fattispecie particolare è quella relativa al pagamento del residuo risultante dal conto definitivo, per la quale il legislatore ha previsto il termine di prescrizione ordinario decennale decorrente dall'approvazione del conto finale (De Cupis, 388). BibliografiaBisegna, Tutela e curatela, Nss. D.I.ig., XIX, Torino, 1973; Bucciante, La potestà dei genitori, la tutela e l'emancipazione, in Rescigno (diretto da), Trattato di diritto privato, Torino 1997; Jannuzzi-Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; De Cupis, Della tutela dei minori, sub Art. 343-389, in Cian-Oppo Trabucchi (diretto da) Commentario al diritto italiano della famiglia, Padova, 1992; Dell'Oro, Tutela dei minori, in Comm. S.B., Bologna-Roma, 1979; Pazè, La tutela e la curatela dei minori, in Zatti (diretto da), Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012; Santarcangelo, La volontaria giurisdizione, Milano, 2003; Stella Richter- Sgroi, Delle persone e della famiglia, in Commentario del codice civile, Torino, 1958. |