Codice Civile art. 365 - Inventario di aziende (1).

Annachiara Massafra

Inventario di aziende (1).

[I]. Se nel patrimonio del minore esistono aziende commerciali o agricole, si procede con le forme usate nel commercio o nell'economia agraria alla formazione dell'inventario dell'azienda, con l'assistenza e l'intervento delle persone indicate nell'articolo 363. Questi particolari inventari sono pure depositati presso il tribunale e il loro riepilogo è riportato nell'inventario generale.

(1) Articolo così modificato dall'art. 141 d.lg. 19 febbraio 1998, n. 51.

Inquadramento

La redazione dell'inventario può essere complicata dalla presenza di aziende commerciali o agricole.

Il tutore, qualora nel patrimonio del minore vi siano delle aziende commerciali o agricole, è infatti tenuto a redigere un inventarioseparato. Laddove, peraltro, vi sia più di un'azienda, il tutore è tenuto a redigere tanti inventari separati ed autonomi quante sono le aziende (in merito, Dell'Oro, 155; De Cupis, 456; Bucciante, 708; Pazè, 384).

La presenza di un'azienda impone tuttavia che le modalità di redazione dell'inventario si discostino da quelle previste per il patrimonio del minore e, per tale ragione, il predetto deve essere redatto secondo le forme usate nel commercio o nell'economia agraria ed il suo riepilogo deve essere redatto nell'inventario generale. È controverso in dottrina se con tale espressione il legislatore abbia voluto riferirsi anche alle consuetudini (in questo senso Bucciante, 709, mentre Dell'Oro, 156, esclude gli usi in quanto verrebbero in subordine alle leggi e solo se richiamati dalla norma legislativa o regolamentare).

L'inventario delle aziende e delle imprese commerciali del minore si discosta da quello previsto per l'imprenditore.

Il tutore è tenuto a redigere un inventario con riferimento al complesso dei beni organizzati per l'esercizio dell'impresa (diversamente dall'inventario che deve redigere l'imprenditore ai sensi dell'art. 2217 c.c.). Nel dettaglio, egli dovrà comprendere nell'inventario tutti i beni dell'azienda quali: il conto profitti e perdite, dal periodo intercorrente tra la fine dell'ultimo esercizio e il momento in cui vengono effettuate le operazioni dirette dal tutore; i diritti di brevetto industriale; i diritti di utilizzazione delle opere di ingegno; avviamento; i mobili; le scorte di materie prime e le merci; i titoli di credito a reddito fisso; marchi etc. ( Dell'Oro, 157; De Cupis, 456).

La corretta redazione dell'inventario con riferimento al contenuto dei beni costituenti l'azienda, assume particolare rilievo per la successiva valutazione dell'utilità, ai sensi dell'art. 371 c.c., circa la continuazione, la liquidazione o l'alienazione dell'impresa commerciale (Bucciante, 709 c.c.).

La formazione dell'inventario.

Il tutore deve iniziare l'inventario nei dieci giorni successivi a quello in cui ha avuto legale conoscenza della sua nomina (in merito Santarcangelo, 502).

Alla redazione dell'inventario, anche quello separato, deve partecipare il protutore, e ciò al fine di controllare l'operato del tutore, in forza del compiti a lui attribuiti dall'art. 360 c.c. nonché allo scopo di avere egli stesso contezza dell'entità del patrimonio del minore che, in caso di esercizio delle funzioni vicarie, potrebbe essere chiamato ad amministrare (Dell'Oro, 150; De Cupis, 712).

Valgono anche per l'inventario separato le osservazioni effettuate per quello generale. Ne consegue la necessaria presenza di due testimoni. Questi ultimi devono essere scelti «preferibilmente» tra i parenti e gli amici della famiglia. Ciò implica che, in assenza di specifica e vincolante indicazione in tal senso da parte del legislatore, i testimoni possono essere scelti dallo stesso tutore (Dell'Oro, 151; Bucciante, 708). Alla formazione dell'inventario può partecipare anche lo stesso minore che abbia compiuto i sedici anni, allo scopo di consentirgli di attuare un controllo diretto sulle operazioni (Dell'oro, 150).

I termini per la redazione dell'inventario e la proroga

La disposizione di cui all'art. 362 c.c. trova applicazione anche nel caso di redazione di inventari separati. Peranto l'inventario deve essere comunque redatto entro 30 giorni. In merito si ritiene che il Giudice tutelare possa discrezionalmente concedere la proroga e che questa non potrebbe superare a sua volta i 30 giorni, non potendo essere superiore al termine originario (De Cupis, 455 c.c. Dell'Oro, 148).

Bibliografia

Bucciante, La potestà dei genitori, la tutela e l'emancipazione, in Rescigno (diretto da) Trattato di diritto privato, Torino, 1997; De Cupis, Della tutela dei minori, sub. Art- 343-389, in Cian-Oppo Trabucchi (diretto da), Commentario al diritto italiano della famiglia, Padova, 1992; Dell'Oro, Tutela dei minori, in Comm. S. B., artt. 343-389, Bologna- Roma, 1979; Finocchiaro-Finocchiaro, Il diritto di famiglia, Milano, 1984; Pazè, La tutela e la curatela dei minori, in Zatti (diretto da) Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012, 336; Stella Richter- Sgroi, Delle persone e della famiglia, in Commentariodel codice civile, Torino, 1958

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