Codice Civile art. 451 - Forza probatoria degli atti.

Francesco Bartolini

Forza probatoria degli atti.

[I]. Gli atti dello stato civile fanno prova, fino a querela di falso [221 c.p.c.], di ciò che l'ufficiale pubblico attesta essere avvenuto alla sua presenza o da lui compiuto.

[II]. Le dichiarazioni dei comparenti fanno fede fino a prova contraria.

[III]. Le indicazioni estranee all'atto non hanno alcun valore.

Inquadramento

Gli atti dello stato civile hanno la forza probatoria dell'atto pubblico (art. 2700 c.c.). Essi fanno piena prova, in giudizio, di ciò che il pubblico ufficiale attesta essere avvenuto in sua presenza, di quanto da lui è stato compiuto e del fatto che le parti comparenti hanno reso le dichiarazioni riportate nell'atto. L'efficacia probatoria riguarda gli elementi estrinseci dell'atto: non anche, ad esempio, la verità intrinseca delle dichiarazioni rilasciate dalle parti.

Le attestazioni del pubblico ufficiale possono esser smentite soltanto ricorrendo alla querela di falso(artt. 221 e ss. c.p.c.). Quanto, invece, al contenuto dell'atto ed al contenuto delle dichiarazioni delle parti, per farne risultare la mancanza di veridicità non è necessaria la querela di falso ma è sufficiente la prova contraria. Ad esempio, nell'atto di nascita il dichiarante enuncia il fatto, il luogo e la data: dell'effettuazione di questa dichiarazione l'atto fa pubblica fede. La falsità delle attestazioni può essere fatta valere attraverso la prova contraria, in una azione di stato.

In tema di successione legittima, il rapporto di parentela con il "de cuius", quale titolo che, a norma dell'art. 565 c.c., conferisce la qualità di erede, deve essere provato tramite gli atti dello stato civile. Tuttavia, ove essi manchino o siano andati distrutti o smarriti ovvero, ancora, omettano la registrazione di un atto, la prova dei fatti oggetto di registrazione - quali la nascita, la morte o il matrimonio - può essere data con qualsiasi mezzo, ai sensi dell'art. 452 c.c.Cass. n. 22192/2020). L'efficacia giuridica degli atti di stato civile iscritti negli appositi registri si estende a quelli formati all'estero e trascritti nei suddetti registri, dato che con la trascrizione l'atto è recepito nell'ordinamento giuridico italiano e tale efficacia l'atto conserva fino al passaggio in giudicato di una sentenza che ne ordini la rettificazione. Pertanto, ove non sia stata proposta né un'azione di rettificazione, né una querela di falso, il certificato rilasciato dall'ufficiale di stato civile sulla base della trascrizione di un atto di morte formato all'estero costituisce valida prova del decesso della persona cui si riferisce (Cass. n. 6363/1993). 

In tema di reati di falso, integra il delitto previsto dagli artt. 48 e 479 c.p. la condotta di colui che denunci falsamente la morte di un soggetto, inducendo in errore l'ufficiale dello stato civile che procede alla trascrizione dell'avvenuto decesso nell'apposito registro comunale, in quanto l'atto di morte è atto pubblico fidefacente in ordine allo stato civile della persona cui si riferisce e costituisce prova legale del contenuto dell'iscrizione, mentre si configura il diverso reato di cui agli artt. 48 e 480 c.p. nella successiva condotta di induzione del pubblico ufficiale al rilascio del certificato di morte, perché atto meramente riproduttivo di quanto risultante dai pubblici registri (Cass. n. 31835/2020).

Bibliografia

Andrini, Gli atti dello stato civile, Tr. Res, IV, Torino, 1997, 979 ss.; Balestra-Bolondi, in Della famiglia, a cura di Balestra, III, artt. 343-455, Commentario al codice civile diretto da Gabrielli, Torino 2009; Bianca, Diritto civile, II, Milano, 2005; Cerino Canova, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, Commentario al diritto italiano della famiglia, diretto da Oppo, Cian e Trabucchi, IV, Padova, 1992; Ferri, Degli atti dello stato civile, artt. 449-455, in Commentario Scialoja - Branca, Bologna-Roma, 1973; Galgano (a cura di) Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Commentario compatto al codice civile, Piacenza, 2012; Merlino, Separazione personale tra coniugi, riconciliazionee regime patrimoniale della famiglia: osservazioni in margine al d.P.R. n. 396del 2000 (nuovoordinamento dello stato civile), in Giust. civ. 2006, II, 421 ss.; Scardulla, Stato civile, in Enc. dir., XLIII, Milano, 1990; Spangaro, Degli atti dello stato civile, sub artt. 449-455, in Codice della famiglia, diretto da Sesta, Milano, 2015.

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