Decreto legislativo - 25/07/1998 - n. 286 art. 33 - Comitato per i minori stranieri. (Legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 31).Comitato per i minori stranieri. 1. Al fine di vigilare sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri temporaneamente ammessi sul territorio dello Stato e di coordinare le attività delle amministrazioni interessate è istituito, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato, un Comitato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri composto da rappresentanti dei Ministeri degli affari esteri, dell'interno e di grazia e giustizia, del Dipartimento per gli affari sociali della Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché da due rappresentanti dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), da un rappresentante dell'Unione province d'Italia (UPI) e da due rappresentanti di organizzazioni maggiormente rappresentative operanti nel settore dei problemi della famiglia. 2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato, sentiti i Ministri degli affari esteri, dell'interno e di grazia e giustizia, sono definiti i compiti del Comitato di cui al comma 1, concernenti la tutela dei diritti dei minori stranieri in conformità alle previsioni della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176. In particolare sono stabilite: a) le regole e le modalità per l'ingresso ed il soggiorno nel territorio dello Stato dei minori stranieri in età superiore a sei anni, che entrano in Italia nell'ambito di programmi solidaristici di accoglienza temporanea promossi da enti, associazioni o famiglie italiane, nonché per l'affidamento temporaneo e per il rimpatrio dei medesimi; b) le modalità di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati presenti nel territorio dello Stato, nell'ambito delle attività dei servizi sociali degli enti locali e i compiti di impulso e di raccordo del Comitato di cui al comma 1 con le amministrazioni interessate ai fini dell'accoglienza, del rimpatrio assistito e del ricongiungimento del minore con la sua famiglia nel Paese d'origine o in un Paese terzo1. 2-bis. Il provvedimento di rimpatrio del minore straniero non accompagnato per le finalità di cui al comma 2, è adottato dal tribunale per i minorenni competente. [Nel caso risulti instaurato nei confronti dello stesso minore un procedimento giurisdizionale, l'autorità giudiziaria rilascia il nulla osta, salvo che sussistano inderogabili esigenze processuali] 2. 3. All'attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica 3. [1] Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1, del D.Lgs. 13 aprile 1999, n. 113. Per il regolamento concernente i compiti del Comitato per i minori stranieri vedi il D.P.C.M. 9 dicembre 1999, n. 535, come modificato dal D.P.C.M. 27 settembre 2011, n. 191. [2] Comma aggiunto dall'articolo 5, comma 1, del D.Lgs. 13 aprile 1999, n. 113. Per il regolamento concernente i compiti del Comitato per i minori stranieri vedi il D.P.C.M. 9 dicembre 1999, n. 535, come modificato dal D.P.C.M. 27 settembre 2011, n. 191. Successivamente modificato dall'articolo 8, comma 2, lettera a), della Legge 7 aprile 2017 n. 47. [3] Comma sostituito dall'articolo 8, comma 2, lettera b), della Legge 7 aprile 2017 n. 47. InquadramentoL'organo costituito dalla legge per vigilare sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri temporaneamente ammessi sul territorio dello Stato e di coordinare le attività delle amministrazioni interessate, é il Comitato per i minori stranieri. La norma in commento demanda al Presidente del consiglio di ministri di stabilire, con regolamento, i compiti del Comitato definendo, per inciso, che a tale autorità, è rimessa la decisione sulla sorte dei minori stranieri non accompagnati. Tale disciplina, che deve essere integrata con quanto disposto dal d.P.C.M. n. 535/99 e da alcune circolari ministeriali, sembra dunque stabilire la competenza del Comitato a valutare l'interesse del minore straniero non accompagnato e a deciderne l'eventuale rimpatrio. In tal senso sono rilevanti sia le Linee guida del Comitato emanate con circolare dell'11 gennaio 2001 sia la nota del Comitato del 14 ottobre 2002. A tale disciplina sono state mosse critiche di sospetta illegittimità costituzionale in quanto l'art. 5 d.lgs. n. 113/1999 che attribuisce al Comitato la competenza ad adottare il provvedimento di rimpatrio, è stato emanato in conformità. alla delega contenuta nell'art. 47, comma 2, della l. n. 40/1998, con la quale il legislatore incaricava il Governo di emanare, entro il termine di due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti le disposizioni correttive che si dimostrino necessarie per realizzare pienamente i principi della presente legge o per assicurarne la migliore attuazione. A questo proposito è stato osservato che tale delega priva di quei principi e di quei criteri direttivi che l'art. 76 Cost. prevede perché possa effettuarsi un conferimento di delega al Governo, limitandosi a un generico richiamo ai principi contenuti nelle convenzioni internazionali ratificate dall'Italia. In secondo luogo, è stato sostenuto che tale delega potrebbe essere considerata in contrasto con l'art. 13 Cost. che riserva all'autorità. giudiziaria i provvedimenti limitativi della libertà. personale. Si segnala la soppressione del Comitato per i Minori Stranieri (CMS) insieme agli altri organismi collegiali di concertazione prevista dal Decreto sulla Spending Review (art. 12, comma 20, d.l. n. 95/2012, convertito con modificazioni nella l. n. 135/2012) senza che ciò determini una interruzione dei meccanismi di tutela e protezione dei minori stranieri non accompagnati in quanto le funzioni del Comitato sono state trasferite alla Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di Integrazione presso lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel quale era incardinato il Comitato. Le modifiche apportate dalla l. n. 47/2017In materia di rimpatrio assistito e volontario, l'articolo 8 della l. 7 aprile 2017 n. 47 modifica la competenza all'adozione del provvedimento, che in base alla normativa vigente, spetta alla Direzione generale dell'immigrazione del Ministero del lavoro. In base a quanto previsto dalle Linee guida del 2013, la Direzione generale, sulla base delle informazioni ottenute all'esito delle attività di indagine familiare, può adottare il provvedimento di rimpatrio assistito di cui all'art. 7 del d.P.C.M. n. 535/1999. Ai fini dell'adozione del provvedimento, è necessaria la manifesta ed espressa volontà del minore capace di discernimento al rimpatrio, accertata dagli organi competenti, e deve essere valutata l'opinione espressa in merito al rimpatrio assistito da parte del tutore o di altre persone legalmente responsabili del minore in Italia. Il testo interviene su tale aspetto, spostando la competenza all'adozione dei provvedimenti di rimpatrio assistito al Tribunale per i minorenni competente, con l'evidente intento di demandare ad un organo giurisdizionale specializzato valutazioni ritenute di particolare delicatezza quali quelle riguardanti il rimpatrio del minore. A tal fine, modifica l'articolo 33, comma 2-bis. Tale modifica è disposta ad invarianza di oneri finanziari. È altresì soppresso il comma 3 del citato art. 33 che prevedeva la collaborazione del Dipartimento degli affari sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'espletamento delle attività di competenza del Comitato per i minori stranieri. BibliografiaCaineri, sub art. 33 d.lgs. 286/1998, in AA.VV., Codice dell’immigrazione e asilo, a cura di Manzione, Milano, 2018; Calderai, All families are eguals but some families are more equal than others, Note critiche sulla giurisprudenza delle corti superiori in materia di diritto all’unità familiare dei migranti, in Riv. crit. dir. priv., 2010; Corsi, Il diritto al ricongiungimento familiare, in Minori Giustizia 2008; Focarelli, La Convenzione di New York sui diritti del fanciullo e il concetto di «best interests of the child», in Riv. dir. int. 2010; Terracciano, Diritto all’unità familiare a due velocità. Sì ai ricongiungimenti solo per i minori, in Dir. e giust. 2005, Tucci, I diritti fondamentali del minore extracomunitario, in Familia 2002. |