Codice Civile art. 134 - Omissione di pubblicazione.Omissione di pubblicazione. [I]. Sono puniti con l'ammenda (1) da 41 euro a 206 euro gli sposi e l'ufficiale dello stato civile che hanno celebrato matrimonio senza che la celebrazione sia stata preceduta dalla prescritta pubblicazione [93 ss.]. (1) Ora sanzione amministrativa, ai sensi dell'art. 32 l. 24 novembre 1981, n. 689. InquadramentoLa sezione IV del titolo VI del Libro I del codice civile è tutt'oggi rubricata «disposizioni penali», riferendosi agli articoli 134 — 141 c.c. Tuttavia, con diverse legislazioni succedutesi nel tempo (prima la l. n. 706/1975 e poi la l. n. 689/1981), le sanzioni in parole sono state depenalizzate (da ultimo, in materia di depenalizzazione, v. d.lgs n. 8/2016). Oggi, pertanto le norme cennate introducono meri illeciti amministrativi. È bene precisare che, anche in questo caso, si registrano violazioni meramente formali che non si traducono in un vizio genetico invalidante. SanzioneL'articolo 134 punisce con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 41 a € 206 gli sposi e l'ufficiale dello stato civile che hanno celebrato il matrimonio senza che la celebrazione sia stata preceduta dalla pubblicazione ex artt. 93 e ss c.c. La disposizione colpisce, dunque, la fattispecie in cui il matrimonio si sia validamente perfezionato in assenza della pubblicità prescritta dalla Legge. Criterio di imputazione soggettivo è, nel minimo, la colpa mentre la consistenza oggettiva dell'illecito in esame presuppone che la pubblicazione non sia stata affatto realizzata; ove, cioè, la pubblicazione sia solamente irregolare, si ricadrebbe nella disposizione generale di cui all'art. 138 c.c. È bene ricordare che l'art. 32 della l. 69 del 2009 ha previsto che «gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati». Il Ministero dell'Interno, con circolare n. 29 del 2009, ha chiarito che la trasposizione delle pubblicazioni in internet, prevista dalla cennata disposizione della l. n. 69/2009, riguarda anche gli adempimenti di pubblicità legale di cui all'art. 93 c.c. Con successiva circolare n. 1 del 2011, il medesimo Dicastero ha reso disposizioni operative/attuative in merito alle pubblicazioni di matrimonio da parte delle amministrazioni comunali sui propri siti informatici precisando l'esclusività della detta nuova modalità di pubblicazione. Oggi l'adempimento, pertanto, è telematico. BibliografiaBianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Dogliotti, Gli effetti del matrimonio invalido. Il matrimonio putativo in Tr. ZAT, I, Milano, 2002; Ferrando, L'invalidità del matrimonio in Tr. ZAT, I, Milano 2002; Finocchiaro F., Matrimonio in Comm. S. B., artt. 84 - 158, Bologna - Roma, 1993; Lipari, Del matrimonio celebrato davanti all'ufficiale dello stato civile in Comm. Dif., II, Padova, 1992; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015. |