Codice Civile art. 132 - Mancanza dell'atto di celebrazione (1).

Giuseppe Buffone

Mancanza dell'atto di celebrazione (1).

[I]. Nel caso di distruzione o di smarrimento dei registri dello stato civile l'esistenza del matrimonio può essere provata a norma dell'articolo 452.

[II]. Quando vi sono indizi che per dolo o per colpa del pubblico ufficiale o per un caso di forza maggiore l'atto di matrimonio non è stato inserito nei registri a ciò destinati, la prova dell'esistenza del matrimonio è ammessa, sempre che risulti in modo non dubbio un conforme possesso di stato [240].

(1) V. d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396.

Inquadramento

L'art. 132 c.c. introduce un regime giuridico sussidiario, rispetto a quello di cui all'art. 130 c.c., per il caso in cui non sia possibile provare il matrimonio mediante produzione dell'atto, poiché, ad esempio, smarrito o distrutto. Le fattispecie prese di mira dalla norma in rassegna (smarrimento, distruzione) non sono da ritenersi tassative ma esemplificative. Ad es., consente l'acceso al regime probatorio agevolato anche il fatto del terzo o la forza maggiore nonché, in generale, qualunque fattore che oggettivamente renda impossibile il reperimento dell'atto matrimoniale.

Prova del matrimonio ex art. 452 c.c.

Se non si sono tenuti i registri o sono andati distrutti o smarriti o se, per qualunque altra causa, manca in tutto o in parte la registrazione dell'atto, la prova del matrimonio può essere data con ogni mezzo (v. art. 452 c.c.), purché si tratti di un fenomeno che colpisce l'atto in modo integrale e assoluto: diversamente, ove l'impossibilità sia parziale, è dato ricorso alla rettificazione dell'atto stesso ove la parte mancante potrà essere formata. Nel caso di distruzione o di smarrimento dei registri dello stato civile, l'esistenza del matrimonio può essere provata con ogni mezzo (ivi compresa la prova testimoniale), salvo che la distruzione o lo smarrimento siano accaduti per dolo dello stesso richiedente (Cass. n. 3976/1957). La disposizione di cui all'art. 132 c.c. è applicabile anche ai matrimoni civili tra cittadini italiani celebrati all'estero avanti ai competenti consoli italiani, quando i relativi registri siano andati distrutti o smarriti. L'omissione della trascrizione nei registri italiani di stato civile di un matrimonio civile celebrato all'estero da un cittadino italiano non vizia l'atto di matrimonio nella sua essenza, in quanto, per l'ordinamento italiano, il matrimonio celebrato dal cittadino italiano all'estero produce i suoi effetti giuridici indipendentemente dalla trascrizione, la quale, pertanto, ha valore certificativo e non costitutivo (Cass. n. 3976/1957 cit.).

Bibliografia

Bianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Dogliotti, Gli effetti del matrimonio invalido. Il matrimonio putativo in Tr. ZAT, I, Milano 2002; Ferrando, L'invalidità del matrimonio in Tr. ZAT, I, Milano 2002; Finocchiaro F., Matrimonio in Comm. S. B., artt. 84 - 158, Bologna - Roma, 1993; Lipari, Del matrimonio celebrato davanti all'ufficiale dello stato civile in Comm. Dif., II, Padova, 1992; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015.

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