Codice Civile art. 96 - Richiesta della pubblicazione (1).

Giuseppe Buffone

Richiesta della pubblicazione (1).

[I]. La richiesta della pubblicazione deve farsi da ambedue gli sposi o da persona che ne ha da essi ricevuto speciale incarico [115, 135].

(1) V. d.P.R. 3 novembre 2000, n. 396.

Inquadramento

La richiesta della pubblicazione deve farsi da ambedue gli sposi ma può anche essere presentata da un procuratore speciale, come espressamente prevede l'art. 96 c.c.

Richiesta di pubblicazione

La pubblicazione segue a una istanza degli sposi suscettibile di rappresentanza: la richiesta, cioè, può anche essere presentata da un procuratore speciale. Se la richiesta della pubblicazione di matrimonio è fatta da persona che, a termini dell'articolo 96 c.c., ne ha avuto dagli sposi speciale incarico, questo deve risultare da procura speciale risultante da scrittura privata (v. artt. 12 comma 7, 53 d.P.R. n. 396/2000).

Taluni in Dottrina reputano che la firma debba essere autenticata: tuttavia, il Ministero dell'Interno, con circolare Miacel, n. 2 del 2002, ha escluso la necessità dell'autenticazione. Certamente la procura deve essere conferita da entrambi gli sposi, eventualmente con atto unico o con atti separati. Nulla esclude che l'uno degli sposi possa delegare l'altro per la richiesta delle pubblicazioni. Quando l'incarico è stato conferito a chi esercita la responsabilità genitoriale o la tutela, basta la semplice dichiarazione orale del richiedente di avere ricevuto l'incarico. Chi richiede la pubblicazione deve dichiarare il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza degli sposi; il luogo di loro residenza, la loro libertà di stato; se tra gli sposi esiste un qualche impedimento di parentela, di affinità, di adozione o di affiliazione, a termini dell'articolo 87 c.c.; se gli sposi hanno già contratto precedente matrimonio; se alcuno degli sposi si trova nelle condizioni indicate negli articoli 85 e 88 del codice civile. L'ufficiale dello stato civile deve verificare l'esattezza di queste dichiarazioni e può acquisire d'ufficio eventuali documenti che ritenga necessari per provare l'inesistenza di impedimenti alla celebrazione del matrimonio. Quando a contrarre matrimonio osta un impedimento per il quale è stata concessa autorizzazione, a termini delle disposizioni del codice civile, uno degli sposi deve presentare copia del relativo provvedimento. Se si tratta di vedova o di donna nei cui confronti è stato dichiarato l'annullamento, lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio, l'ufficiale dello stato civile deve accertare se ricorrono le condizioni previste dall'articolo 89 del codice civile. È controversa la possibilità di applicare l'art. 101 c.c. per consentire all'Ufficiale di stato civile di recarsi nel luogo in cui si trova lo sposo in difficoltà per poter firmare la richiesta: ma la soluzione preferibile sembra essere quella di segno negativo (Cian, Trabucchi, 201), anche perché strumento idoneo a risolvere questo problema è già la procura speciale.

Bibliografia

Bianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Ferrando, L'invalidità del matrimonio, in Tr. ZAT, I, Milano, 2002; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Spallarossa, Le condizioni per contrarre matrimonio, in Tr. ZAT, I, Milano, 2011.

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