Codice Civile art. 140 - Inosservanza del divieto temporaneo di nuove nozze (1).

Giuseppe Buffone

Inosservanza del divieto temporaneo di nuove nozze (1).

[I]. La donna che contrae matrimonio contro il divieto dell'articolo 89, l'ufficiale che lo celebra e l'altro coniuge sono puniti con l'ammenda (2) da 20 euro a 82 euro.

(1) Articolo così sostituito dall'art. 23 l. 19 maggio 1975, n. 151.

(2) Ora sanzione amministrativa, ai sensi dell'art. 32 l. 24 novembre 1981, n. 689.

Inquadramento

L'art. 89 c.c. introduce l'impedimento tradizionalmente noto come «lutto vedovile» poiché viene precluso alla donna di contrarre matrimonio se non dopo trecento giorni dal divorzio o dall'annullamento del vincolo matrimoniale.

La ratio viene individuata classicamente nell'esigenza di evitare la turbatio sanguinis per assicurare certezza nell'attribuzione della paternità (Cian, Trabucchi, 199). L'impedimento scandito dall'art. 89 c.c. è dispensabile; comunque, la sua violazione non determina nullità del matrimonio. Infatti, ai sensi dell'art. 140 c.c. «la donna che contrae matrimonio contro il divieto dell'articolo 89, l'ufficiale che lo celebra e l'altro coniuge sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da €. 20 a €. 82». Si tratta, quindi, di una mera irregolarità sanzionata con il pagamento di un'ammenda (Sesta, 335).

Sanzione

La sanzione amministrativa in rassegna meriterebbe, oggi, di essere sottoposta a nuova riflessione. La legge 6 maggio 2015 n. 55, infatti, introducendo nuove disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi, ha ridotto notevolmente il termine necessario per accedere alla pronuncia divorzile dopo l'intervenuta separazione. Per effetto della novella, per la proposizione della domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, le separazioni devono essersi protratte ininterrottamente da almeno dodici mesi dall'avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale e di sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale o ovvero dalla data certificata nell'accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da un avvocato ovvero dalla data dell'atto contenente l'accordo di separazione concluso innanzi all'ufficiale dello stato civile. Conti alla mano, è ben possibile che il divorzio sia promosso dopo appena 180 giorni dalla separazione (consensuale) e che la relativa pronuncia intervenga ben prima di 300 giorni, comunque in tempi inediti rispetto al passato. Un indiscriminato divieto su base presuntiva, al lume della nuova disciplina ordinamentale, può indurre a rimeditare la materia.

Bibliografia

Bianca C. M., Istituzioni di diritto privato, Milano, 2014; Cian, Trabucchi - a cura di -, Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Dogliotti, Gli effetti del matrimonio invalido. Il matrimonio putativo in Tr. ZAT, I, Milano 2002; Ferrando, L'invalidità del matrimonio in Tr. ZAT, I, Milano 2002; Finocchiaro F., Matrimonio in Comm. S. B., artt. 84 - 158, Bologna - Roma, 1993; Lipari, Del matrimonio celebrato davanti all'ufficiale dello stato civile in Comm. Dif., II, Padova, 1992; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta - a cura di -, Codice della famiglia, Milano, 2015.

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