Codice Civile art. 2341 - Soci fondatori (1).

Guido Romano

Soci fondatori (1).

[I]. La disposizione del primo comma dell'articolo 2340 si applica anche ai soci che nella costituzione simultanea o in quella per pubblica sottoscrizione stipulano l'atto costitutivo.

(1) Articolo sostituito dall' art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 , con effetto dal 1° gennaio 2004. La legge ha modificato l’intero capo V, ed è stata poi modificata e integrata dal d.lg 6 febbraio 2004, n. 37, la cui disciplina transitoria è dettata dall'art. 6. Il testo dell'articolo era il seguente: «[I]. Le disposizioni dell'articolo precedente si applicano anche ai soci che nella costituzione simultanea o in quella per pubblica sottoscrizione stipulano l'atto costitutivo».

Inquadramento

La norma, attraverso il richiamo all'art. 2340, comma 1, dispone che i soci fondatori di una società (costituita sia in via simultanea che attraverso la pubblica sottoscrizione) non possono riservarsi nell'atto costitutivo una partecipazione complessivamente superiore ad un decimo degli utili netti risultanti dal bilancio e per un periodo massimo di cinque anni.

Il limite del decimo degli utili netti risultanti dal bilancio vanno riferiti a promotori e fondatori complessivamente considerati (Frè-Sbisà, 136).

A seguito della riforma del diritto societario non è più richiamato il secondo comma dell'art. 2340: la modificazione distingue così i promotori dai soci fondatori, in quanto a questi ultimi non è applicabile anche l'ulteriore divieto, sancito solo per i primi, di riservarsi altri benefici, ulteriori a quelli previsti nel primo comma (Campobasso, 154; Galgano, 197; Castellano, 152). Nella relazione di accompagnamento alla legge di riforma si evidenzia che la disparità di trattamento tra promotori e soci fondatori è dovuta al fatto che per i primi appare rilevante l'interesse di tutelare il pubblico dei risparmiatori, nei cui confronti si rivolge l'iniziativa da loro intrapresa, mentre i benefici per i soci fondatori si collocano in un contesto contrattuale, nei cui confronti i limiti all'autonomia privata appaiono meno giustificati.

Secondo alcuni autori, i benefici possono consistere nella riserva della carica di amministratori; nell'imposizione di scegliere gli amministratori tra i fondatori ovvero nel diritto di gradimento in caso di ingresso di nuovi soci (Galgano, 197); nel diritto di sottoscrivere a prezzo determinato azioni di futura emissione; nell'assegnarsi azioni postergate nelle perdite; nel riconoscimento di una provvigione.

Una convenzione stipulata da alcuni soci fondatori di una società per azioni al di fuori dell'atto costitutivo e all'insaputa degli altri soci fondatori, per il conseguimento di benefici oltre i limiti temporali e quantitativi di cui al primo comma dell'art. 2340, deve ritenersi nulla, e spetta al giudice del merito, la cui valutazione congruamente motivata è incensurabile in sede di legittimità, accertare l'eventuale violazione dei detti limiti (Cass. n. 1756/1975).

Bibliografia

Bertone, Sub artt. 2337-2341Promotori e soci fondatori, in  Costituzione, Conferimenti, a cura di Notari, in Commentario alla riforma della società, diretto da Marchetti, Bianchi, Ghezzi, Notari, Milano, 2007, 313; Castellano, Sub art. 2340, in Società di capitali. Commentario, a cura di Niccolini, Stagno d'Alcontres, I, Napoli, 2004; Gerbo, Sub art. 2337-2341, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di D. Santosuosso, in Commentario del codice civile, a cura di E. Gabrielli, Torino, 2015; Lo Cascio, La riforma del diritto societario, Milano, 2003.

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