Codice Civile art. 2329 - Condizioni per la costituzione (1).

Guido Romano

Condizioni per la costituzione (1).

[I]. Per procedere alla costituzione della società è necessario:

1) che sia sottoscritto per intero il capitale sociale;

2) che siano rispettate le previsioni degli articoli 2342, 2343 e 2343-ter relative ai conferimenti (2);

3) che sussistano le autorizzazioni e le altre condizioni richieste dalle leggi speciali per la costituzione della società, in relazione al suo particolare oggetto.

(1) Articolo sostituito dall' art. 1 d.lg. 17 gennaio 2003, n. 6 , con effetto dal 1° gennaio 2004. La legge ha modificato l’intero capo V, ed è stata poi modificata e integrata dal d.lg 6 febbraio 2004, n. 37, la cui disciplina transitoria è dettata dall'art. 6. Il testo dell'articolo, come modificato dall'art. 2 del d.P.R. 10 febbraio 1986, n. 30, recitava: «[I]. Per procedere alla costituzione della società è necessario: 1) che sia sottoscritto per intero il capitale sociale; 2) che siano versati presso un istituto di credito almeno i tre decimi dei conferimenti in danaro; 3) che sussistano le autorizzazioni governative e le altre condizioni richieste dalle leggi speciali per la costituzione della società, in relazione al suo particolare oggetto. 2. Le somme depositate a norma del n. 2 del comma precedente non possono essere consegnate agli amministratori se non provano l'avvenuta iscrizione della società nel registro delle imprese. L'istituto di credito è responsabile nei confronti della società e dei terzi per l'inosservanza del presente divieto. 3. Se entro un anno dal deposito l'iscrizione non ha avuto luogo, le somme di cui al comma precedente devono essere restituite ai sottoscrittori.».

(2) Numero così modificato dall'art. 1, comma 1, del d.lg. 4 agosto 2008, n. 142, che ha inserito le parole «e 2343-ter».

Inquadramento

L'articolo in commento prevede tre condizioni il cui rispetto è necessario per la costituzione della società. Soltanto ove tali condizioni siano rispettate, l'atto costitutivo potrà essere depositato presso il registro delle imprese e, dunque, iscritto con conseguente attribuzione alla società della personalità giuridica (Corvese, 655). La finalità della norma è quella di tutelare i terzi che entreranno in contatto con la società, poiché essi troveranno effettiva garanzia solo nel caso in cui la società sia stata validamente costituita (Corvese, 656; Abriani, 8, il quale aggiunge che prime due condizioni tendono a soddisfare una più generale esigenze di serietà dell'iniziativa assunta dai soci).

La norma è applicabile anche alle società a responsabilità limitata in ragione del richiamo contenuto nell'art. 2463.

Il professionista deputato alla verifica del rispetto delle condizioni di legge è il notaio il quale potrà procedere all'iscrizione dell'atto costitutivo nel registro delle imprese solo nel caso in cui il controllo delle condizioni medesime dia esito positivo (Viggiani, 214). È oggi, peraltro, opinione dominante che tutte le condizioni per la costituzione previste dalla norma in esame debbano preesistere al ricevimento dell'atto costitutivo da parte del notaio, con l'eccezione di quelle autorizzazioni che, per legge, vengono rilasciate solo successivamente (Viggiani, 214; Campobasso, 160; Abriani, 10, secondo il quale ciò non inficia la qualificazione del contratto di società per azioni come contratto consensuale e non reale).

La sottoscrizione integrale del capitale sociale.

La sottoscrizione del capitale consiste nella dichiarazione o nella promessa di conferire il valore corrispondente alle azioni sottoscritte (Frè-Sbisà, 65). La sottoscrizione dell'intero capitale sociale costituisce condizione di validità dell'atto costitutivo (Di Sabato, 140) e, dunque, deve essere verificata dal notaio all'atto della sottoscrizione di esso pena la sua responsabilità disciplinare (Bertuzzi, 60). In caso di costituzione della società per atto unilaterale, è richiesto anche l'integrale versamento del capitale sociale. La sottoscrizione integrale del capitale sociale garantisce che all'ammontare dichiarato faccia riscontro un corrispondente impegno di conferire dei soci: impegno che non può essere inferiore al minimo legale (Abriani, 8).

In giurisprudenza, si osserva che con la sottoscrizione la parte acquista la qualità di socio ed assume l'obbligo al conferimento e che essa va inquadrata nell'ambito dei contratti consensuali (Cass. n. 13095/1992; Cass. n. 611/1996; Trib. Napoli 5 maggio 1981, Banca, borsa, tit. cred., 1983, II, 91): essa vincola il socio al dovuto versamento senza che possa aver luogo, nell'ipotesi di inadempimento, la risoluzione del contratto associativo, come avverrebbe in un comune contratto di scambio, perdendo il socio inadempiente tale sua qualità con l'«espropriazione» delle sue azioni che la società vende a rischio e per conto di lui a mezzo di un agente di cambio o di un istituto di credito, ovvero con l'«estinzione» delle stesse e con la corrispondente riduzione del capitale sociale (art. 2344 c.c.).

Sono vietate tanto le sottoscrizioni simulate, che danno luogo ad una copertura puramente apparente del capitale, quanto le sottoscrizioni condizionate, non potendosi sapere prima dell'avveramento della condizione sospensiva se tutto il capitale verrà sottoscritto, né, finché pende la condizione risolutiva, se il capitale resterà in definitiva interamente sottoscritto o se alcune sottoscrizioni si caducheranno (Ferrara-Corsi, 329).

Si precisa, peraltro, che, in tutti i casi di simulazione, in ragione del principio di tassatività delle cause di nullità della società (art. 2332), non potrà essere fatta valere la simulazione della società per azioni una volta intervenuta l'iscrizione nel registro delle imprese, senza però che questo impedisca la possibilità di esperire una azione diretta a far dichiarare l'intestazione fittizia delle azioni, al fine del riconoscimento della loro appartenenza al soggetto interponente (Viggiani, 215; Campobasso, 171).

Il rispetto della disciplina dei conferimenti.

La norma richiede il rispetto delle previsioni degli articoli 2342, 2343 e 2343-ter relative ai conferimenti. Ciò comporta che, con riferimento ai conferimenti in denaro, deve procedersi al versamento del 25% del valore nominale delle azioni. Quando, però, la società è costituita con atto unilaterale, l'unico socio fondatore è obbligato al versamento dell'intero capitale sociale.

Il rispetto delle previsioni relative ai conferimenti (e, precisamente, all'esecuzione dei conferimenti, da un lato, e alla stima dei conferimenti non in denaro, dall'altro) dà all'impegno assunto dai soci una base di effettività, la cui utilità ed efficacia dipendono dall'entità del capitale minimo prevista dal legislatore per la costituzione della società (Abriani, 9).

In caso di conferimenti di crediti o in natura, la norma richiama le disposizioni di cui agli artt. 2343 e 2343-ter (v.). La novità della riforma consiste nell'avere collocato espressamente la relazione di stima all'interno della previsione relativa alla costituzione della società (Bertuzzi, 63). Nel caso di conferimenti in natura o crediti senza relazione di stima, il notaio deve verificare la presenza dei documenti da cui risulti che il valore attribuito ai fini della determinazione del capitale ai conferimenti di valori mobiliari o di strumenti monetari è pari quello indicato nel richiamato art. 2343-ter.

La riforma ha risolto l'antica problematica se il versamento dei tre decimi (oggi, il 25%) dovesse avvenire già in sede di stipulazione dell'atto costitutivo (Cass. n. 2745/1983; Trib. Roma 20 febbraio 1992 e App. Roma, 15 maggio 1992, in Foro it., 1992, I, 2506) ovvero costituisse condizione per l'omologazione (Trib. Pisa 12 febbraio 1965, in Vita Not., 1965, 866; Trib. Napoli 25 giugno 1981, in Riv. Not., 1982, 29). Oggi, l'art. 2342 comma 2, c.c., richiamato dalla norma in commento, prevede che il versamento presso una banca del 25% dei conferimenti in danaro o, nel caso di costituzione con atto unilaterale, il loro intero ammontare deve avvenire alla sottoscrizione dell'atto costitutivo.

Se l'iscrizione non avviene entro novanta giorni dal deposito, le somme depositate a titolo di conferimento debbono essere restituite ai sottoscrittori (art. 2331, comma 4, c.c.).

Le autorizzazioni.

Il n. 3 dell'articolo in commento pone tra le condizioni necessarie per la costituzione della società che sussistano le autorizzazioni e le altre condizioni richieste dalle leggi speciali in relazione al suo particolare oggetto.

L'operatività della norma va circoscritta alle ipotesi in cui l'autorizzazione rappresenti una condizione per la stipulazione dell'atto costitutivo o per la sua iscrizione nel registro delle imprese e non al diverso caso in cui costituisca soltanto una condizione per l'esercizio concreto dell'attività (Corvese, 658).

Sono soggette ad autorizzazioni previste da leggi speciali: 1) le società bancarie in relazione alle quali l'art. 14 d.lgs. 1° settembre 1993, n. 385 prevede che occorre l'autorizzazione della Banca d'Italia; 2) le società assicuratrici in relazione alle quali l'art. 13 d.lgs. 7 settembre 2005, n. 209 prevede la necessità dell'autorizzazione dell'Isvap; 3) le società di intermediazioni mobiliare (Sim) per le quali l'art. 19 d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 prevede che la Consob, sentita la Banca d'Italia, autorizzi l'esercizio dei servizi di investimento; 4) le società di gestione del risparmio (Sgr) per le quali l'art. 34 d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 prevede che la Banca d'Italia, sentita la Consob, conceda l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di gestione; 5) le società di investimento a capitale variabile (Sicav), in relazione alle quali l'art. 43 d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 prevede che la Banca d'Italia, sentita la Consob, autorizzi la costituzione della società; 6) le società sportive per le quali occorre l'affiliazione ad una federazione nazionale sportiva (art. 10 l. 23 marzo 1981, n. 91). Si rimanda ai singoli commenti a tali disposizioni.

Peraltro, in taluni casi, le autorizzazioni richieste dalla legge condizionano la stipulazione dell'atto costitutivo, in altri soltanto l'iscrizione nel registro delle imprese della società, con la conseguenza che il notaio dovrà attendere, per procedere all'iscrizione, che gli venga consegnato l'originale o la copia autentica del provvedimento autorizzativo (Corvese, 659). Fanno parte della prima tipologia le società di investimento a capitale variabile (Sicav), del secondo le società bancarie e quelle assicurative. In altre ipotesi (Sim e Sgr) l'autorizzazione è richiesta solo per l'esercizio dell'attività: il notaio potrà sia redigere l'atto sia depositarlo nel registro delle imprese, condizionando l'autorizzazione solo l'esercizio in concreto dell'attività.

Si veda, infine, l'art. 223-quater disp. att. c.c.

Bibliografia

Abriani, La costituzione della S.p.A., in Tr. Res., 16, IV, 2012;

Bertuzzi, Sub art. 2329, in Bertuzzi, Manferoce, Platania, Società per azioni, in La riforma del diritto societario, a cura di Lo Cascio, Milano, 2003; Corvese, Sub art. 2329, Delle società - Dell'azienda. Della concorrenza, artt. 2247-2378, a cura di D. Santosuosso, in Commentario del codice civile, a cura di E. Gabrielli, Torino, 2015; Ferrara, Corsi, Gli imprenditori e la società, Milano, 2011; Frè, Sbisà, Sub artt. 2325-2409, Della società per azioni, in Comm.-S.B. Bologna-Roma, 1997; Viggiani, Sub art. 2329, in Abbadessa, Portale, Società per azioni, Codice civile e norme complementari, Milano, 2016.

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