Decreto legislativo - 24/02/1998 - n. 58 art. 127 - (Voto per corrispondenza o in via elettronica) 12.Art. 127
1. La Consob stabilisce con regolamento le modalità di esercizio del voto e di svolgimento dell'assemblea nei casi previsti dall'articolo 2370, comma quarto, del codice civile.
[1] Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 9, del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 27 . [2] Per l'attuazione del presente articolo vedi la deliberazione CONSOB 14 maggio 1999, n. 11971. InquadramentoFino al 2003 la facoltà di ricorrere al voto per corrispondenza non era prevista per la generalità delle società per azioni. L'articolo in commento è stato sostituito dall'art. 3 del d.lgs. n. 27 del 27 gennaio 2010 (vedi regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni) e, successivamente, così sostituito dall'art. 3 del d.lgs. n. 91 del 18 giugno 2012. Con il d.lgs. n. 27/2010 è stato introdotto anche il voto espresso in via elettronica. In entrambi i casi (voto per corrispondenza o voto elettronico) il socio partecipa al solo atto deliberativo e rinuncia, conseguentemente, a prendere parte alla fase della discussione assembleare. La norma è applicabile anche agli emittenti azioni diffuse tra il pubblico in maniera rilevante ex art. 116, comma 2-ter, TUF. La scelta di istituire il voto per corrispondenza o in via elettronica consegue ad una scelta opzionale rimessa all'autonomia privata in relazione alle dimensioni e agli assetti proprietari. La concreta modalità di esercizio del voto per corrispondenzaL'art. 140 delibera Consob n. 11971/1999, Regolamento Emittenti, prevede che le società che consentono l'esercizio del voto per corrispondenza possono condizionarlo unicamente alla sussistenza di requisiti per l'identificazione dei soggetti a cui spetta il diritto di voto, proporzionati al raggiungimento di tale obiettivo. Il diritto di voto per corrispondenza deve essere esercitato secondo le modalità indicate nell'avviso di convocazione dell'assemblea, mediante l'invio di una scheda di voto, predisposta in modo da garantire la riservatezza del voto fino all'inizio dello scrutinio e contenente l'indicazione della società emittente, degli estremi della riunione assembleare, delle generalità del titolare del diritto di voto con la specificazione del numero di azioni possedute e delle proposte di deliberazione, l'espressione del voto, la data e la sottoscrizione. La pubblicazione sul proprio sito Internet ai sensi dell'articolo 125-quater del Testo unico, la società emittente assicura che la scheda di voto sia rilasciata a chiunque, legittimato a partecipare all'assemblea, ne faccia richiesta. Il successivo art. 141 prevede che il voto per corrispondenza debba essere esercitato direttamente dal titolare; esso deve essere espresso separatamente per ciascuna delle proposte di deliberazione. La scheda di voto deve pervenire alla società entro il giorno precedente l'assemblea. Il voto espresso resta riservato fino all'inizio dello scrutinio in assemblea e conserva validità anche per le successive convocazioni della stessa assemblea. Il voto può essere revocato mediante dichiarazione scritta portata a conoscenza della società almeno il giorno precedente l'assemblea ovvero mediante dichiarazione espressa resa dall'interessato nel corso dell'assemblea medesima. Ai sensi dell'art. 142 del Regolamento Emittenti, preliminarmente all'inizio dei lavori assembleari, deve essere attestata la data di arrivo della scheda contenente il voto espresso per corrispondenza da parte del dal responsabile dell'ufficio incaricato della ricezione sulle schede nonché sulle dichiarazioni di revoca pervenute prima dell'assemblea. Il presidente dell'organo di controllo nonché i dipendenti e ausiliari di quest'ultimo sono responsabili, sino all'inizio dello scrutinio in assemblea, della custodia e della riservatezza delle schede di voto e delle dichiarazioni di revoca. Le schede pervenute oltre i termini previsti o prive di sottoscrizione non sono prese in considerazione ai fini della costituzione dell'assemblea né ai fini della votazione. In caso di mancata espressione del voto su una deliberazione, si applica quanto previsto dall'articolo 138, comma 6, del Regolamento Emittenti. Il titolare del diritto che ha espresso il voto può manifestare la propria volontà per il caso di modifiche o integrazioni delle proposte di deliberazione sottoposte all'assemblea, scegliendo tra: a) la conferma del voto già espresso; b) la modifica del voto già espresso o l'esercizio del voto indicando l'astensione, il voto contrario o il voto favorevole alle proposte di deliberazione espresse da un organo amministrativo o da altro azionista; c) la revoca del voto già espresso con gli effetti previsti dall'articolo 138, comma 6. In assenza di una manifestazione di volontà, si intende confermato il voto già espresso. La partecipazione all'assemblea con mezzi elettronici e l'espressione del voto con modalità telematicheLe modalità di partecipazione all'assemblea con mezzi elettronici è disciplinata dall'art. 143-bis del Regolamento Emittenti; in particolare è previsto che lo statuto possa prevedere l'utilizzo di mezzi elettronici al fine di consentire una o più delle seguenti forme di partecipazione all'assemblea: a) la trasmissione in tempo reale dell'assemblea (assemblea «in streaming»); b) l'intervento in assemblea da altra località mediante sistemi di comunicazione in tempo reale a due vie (videoconferenza o teleconferenza); c) l'esercizio del diritto di voto prima dell'assemblea o durante il suo svolgimento, senza che sia necessario designare un rappresentante fisicamente presente alla stessa. Le società che consentono l'utilizzo dei mezzi elettronici possono condizionarlo unicamente alla sussistenza di requisiti per l'identificazione dei soggetti a cui spetta il diritto di voto e per la sicurezza delle comunicazioni, proporzionati al raggiungimento di tali obiettivi. Il successivo art. 143-ter prevede che all'esercizio del voto espresso prima dell'assemblea, ai sensi dell'art. 143-bis, comma 1, lettera c), si applicano gli articoli 141, commi 1, 2 e 3, e 143, commi 2 e 3. Il voto può essere revocato con le stesse modalità con le quali è stato esercitato entro il giorno precedente l'assemblea ovvero mediante dichiarazione espressa resa dall'interessato nel corso dell'assemblea medesima. La società deve garantire la conservazione dei dati relativi ai voti esercitati mediante mezzi elettronici e alle revoche intervenute prima dell'assemblea, ivi compresa la data di ricezione. Il presidente dell'organo di controllo nonché i dipendenti e ausiliari di quest'ultimo sono responsabili, sino all'inizio dello scrutinio in assemblea, della riservatezza dei dati relativi ai voti esercitati mediante mezzi elettronici e alle revoche. I voti pervenuti oltre i termini previsti non sono presi in considerazione né ai fini della costituzione dell'assemblea né ai fini della votazione. 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Vol. 2: Mercati ed emittenti, Bologna, 2020; Cera, Le società con azioni quotate nei mercati, Bologna, 2022; Clerici, Laurini, L’assemblea tra partecipazione virtuale e voto elettronico dopo il d.lgs. n. 27/2010: clausole statutarie e tecniche di verbalizzazione, in Not. 2010, 665; Cugnasco, Sub art. 127, in Commentario T.U.F. a cura di Vella, Torino, 2012; Montalenti, La società quotata: l’evoluzione del Testo Unico della Finanza, in Montalenti, Imprese, Società di capitali, Mercati finanziari, Torino, 2017; Pederzini, Intervento del socio mediante mezzi di telecomunicazione e democrazia assembleare, in Giur. comm. 2006, I, 98; Sabatelli, Voto per corrispondenza e modificabilità delle proposte nelle assemblee di società quotate, in Riv. soc. 2003, 539.
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