Decreto legislativo - 3/07/2017 - n. 112 art. 13 - Lavoro nell'impresa socialeLavoro nell'impresa sociale
1. I lavoratori dell'impresa sociale hanno diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81. In ogni caso, la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti dell'impresa sociale non puo' essere superiore al rapporto uno ad otto, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda. In presenza di comprovate esigenze attinenti alla necessità di acquisire specifiche competenze ai fini dello svolgimento delle attività di interesse generale di cui all'articolo 2, il rapporto di cui al periodo precedente è stabilito in uno a dodici. Le imprese sociali danno conto del rispetto di tali parametri nel proprio bilancio sociale1. 2. Salva la specifica disciplina per gli enti di cui all'articolo 1, comma 3, nelle imprese sociali e' ammessa la prestazione di attivita' di volontariato, ma il numero dei volontari impiegati nell'attivita' d'impresa, dei quali l'impresa sociale deve tenere un apposito registro, non puo' essere superiore a quello dei lavoratori. L'impresa sociale deve assicurare i volontari che prestano attivita' di volontariato nell'impresa medesima contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attivita' stessa, nonche' per la responsabilita' civile verso terzi. 2-bis. Le prestazioni di attivita' di volontariato possono essere utilizzate in misura complementare e non sostitutiva rispetto ai parametri di impiego di operatori professionali previsti dalle disposizioni vigenti. Esse non concorrono alla determinazione dei costi di servizio, fatta eccezione per gli oneri connessi all'applicazione del comma 2.2 [1] Comma modificato dall'articolo 29, comma 3, lettera b), del D.L. 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla Legge 3 luglio 2023, n. 85. [2] Comma aggiunto dall'articolo 5, comma 1del D.Lgs 20 luglio 2018, n.95. InquadramentoParticolari regole sono previste a tutela di coloro che prestano la propria attività lavorativa nell'impresa sociale: al riguardo, si rinvia alle considerazioni nel commento all'art. 11. È stabilito che ai lavoratori dell'impresa sociale non possa essere corrisposto un trattamento economico e normativo inferiore a quello previsto dai contratti e accordi collettivi applicabili, con uno specifico limite alle differenze retributive. È espressamente contemplato il c.d. volontariato, tuttavia con specifiche limitazioni: i volontari non possono superare il numero dei lavoratori e resta per essi applicabile il regime assicurativo contro gli infortuni e le malattie professionali, come pure di responsabilità civile verso terzi. Al riguardo, il d.lgs. correttivo n. 95/2018 ha aggiunto un comma 2-bis, secondo cui l'attività, resa dai volontari, utilizzata dall'impresa sociale, potrà aggiungersi e non sostituire le prestazioni degli operatori professionali, come richieste dalla legge; e che, inoltre, tali attività non concorrono alla determinazione dei costi di servizio. Il nuovo comma è letteralmente riproduttivo dell'art. 2, comma 5, l. n. 381/1991 sulle cooperative sociali. Il legislatore ha dunque chiarito che il ruolo dei c.d. volontari, che prestano la loro opera cioè senza ritorno patrimoniale di nessun tipo, è necessariamente aggiuntivo, e non sostitutivo, delle prestazioni dei veri lavoratori dipendenti dell'impresa sociale. BibliografiaCanavesi, Rilevanza preminente dell'entità del rimborso spese quale criterio di qualificazione del rapporto di lavoro volontario, in Giur. it. 2011, 1343 |