Decreto legislativo - 3/07/2017 - n. 112 art. 16 - Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali

Loredana Nazzicone

Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali

1. Le imprese sociali destinano il tre per cento degli utili netti annuali, dedotte eventuali perdite maturate negli esercizi precedenti, a fondi istituiti dagli enti e dalle associazioni di cui all'articolo 15, comma 3, nonche' dalla Fondazione Italia Sociale, specificamente ed esclusivamente destinati alla promozione e allo sviluppo delle imprese sociali attraverso azioni ed iniziative di varia natura, quali il finanziamento di progetti di studio e di ricerca in tema di impresa sociale o di attivita' di formazione dei lavoratori dell'impresa sociale, la promozione della costituzione di imprese sociali o di loro enti associativi, o il finanziamento di specifici programmi di sviluppo di imprese sociali o di loro enti associativi. Tali versamenti sono deducibili ai fini dell'imposta sui redditi dell'impresa sociale erogante1.

[1]  Comma modificato dall'articolo 26, comma 2, lettera a), del DL 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni,  dalla Legge 4 agosto 2022, n. 122 e successivamente dall'articolo 5, comma 1, della Legge 4 luglio 2024, n. 104.

Inquadramento

Il legislatore ha previsto che una quota non superiore al 3% degli utili netti annuali, da calcolare al netto delle perdite, possa essere destinata ai fondi istituiti dagli enti ausiliari ispettivi (di cui all'art. 15, comma 3) e dalla Fondazione Italia Sociale.

Si tratta di fondi volti a promuovere lo sviluppo delle imprese sociali, e ciò mediante l'ausilio alla loro costituzione, alla formazione dei lavoratori, alle ricerche in materia, ecc.

Si stabilisce pure la deducibilità del versamento della predetta quota in sede di dichiarazione dei redditi dell'impresa sociale.

Il successivo art. 18, comma 9 (v.), peraltro, pone il rispetto dei limiti europei al trattamento di favore.

La Fondazione Italia Sociale

La Fondazione è stata istituita con l'art. 10 l. n. 106/2016, con lo scopo di sostenere interventi innovativi da parte degli enti del terzo settore, mediante l'apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali.

Essa è regolata dal codice civile, dalle leggi speciali e dallo statuto.

Vi si prevede che la Fondazione dovrà impiegare prevalentemente risorse provenienti da soggetti privati, svolgere una funzione sussidiaria e non sostitutiva dell'intervento pubblico ed agire conformandosi ai precetti della «efficacia, efficienza, trasparenza ed economicità».

La legge impone all'ente di predisporre strumenti di verifica dell'«impatto sociale ed occupazionale» conseguito, ma è stata espressamente esonerata dall'obbligo di conservazione del patrimonio o di remunerazione degli investitori.

La legge, inoltre, prescriveva alcuni contenuti dello statuto – quali modalità di finanziamento pubblico e privato, anche mediante donazioni e crowdfunding, investimento diretto o in partenariato con terzi, lo sviluppo del microcredito e di altri strumenti di finanza sociale – da approvare con d.P.R., su proposta del presidente del consiglio dei Ministri e sentiti i Ministri del lavoro e dell'economia. Ed il consiglio dei ministri ha approvato in data 19 maggio 2017 lo statuto del nuovo ente, che ha ricevuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti. L'art. 10 l. n. 106/2016 ha previsto, altresì, una dotazione iniziale, per l'anno 2016, di un milione di euro; ha esonerato gli atti connessi alla costituzione, conferimento e devoluzione alla stessa dai tributi e sancito il regime di neutralità fiscale; ha imposto la trasmissione alle camere di una relazione annuale.

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