Circolazione stradale e scontro tra veicoli incolonnati

15 Ottobre 2018

Nel caso di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile degli effetti delle collisioni è il conducente che le abbia determinate.
Massima

Nel caso di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile degli effetti delle collisioni è il conducente che le abbia determinate, tamponando da tergo l'ultimo dei veicoli della colonna stessa.

Il caso

Il conducente di un autoveicolo facente parte di una colonna in sosta conveniva in giudizio la compagnia di assicurazioni ed il proprietario di un altro automezzo che aveva tamponato da tergo l'ultimo dei veicoli incolonnati per chiedere il risarcimento dei danni subiti in occasione dell'incidente stradale in cui era rimasto coinvolto. Il giudice di pace rigettava la domanda perché la stessa non era stata proposta nei confronti del proprietario dell'autoveicolo che aveva tamponato l'automobile dell'attore. Era proposto atto di gravame ed il giudice di seconde cure confermava la sentenza impugnata dal momento che in caso di tamponamento a catena la colpa dei conducenti di ciascuna coppia di veicoli doveva ritenersi presunta, in assenza di prova liberatoria di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. L'attore proponeva ricorso in Cassazione ed il giudice di legittimità – sulla scorta dell'attività istruttoria espletata nel giudizio di merito, dalla quale era emerso che era stato l'ultimo veicolo, sopraggiunto ad alta velocità, ad imprimere la spinta in avanti al penultimo veicolo della colonna, con conseguente tamponamento a catena – ha ritenuto applicabile il principio secondo cui, in caso di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile delle collisioni è il conducente che le abbia determinate, tamponando da tergo l'ultimo dei veicoli della colonna stessa.

La questione

La questione in esame è la seguente: in caso di scontro a catena qual è la disciplina applicabile?

Le soluzioni giuridiche

La sentenza in commento consolida l'orientamento tradizionale di legittimità a mente del quale la presunzione di responsabilità trova applicazione solo nell'ipotesi di tamponamento a catena con veicoli in movimento. Nel caso affrontato, invece, trattandosi di tamponamento tra veicoli fermi, l'esclusiva responsabilità del sinistro deve essere addebitata al conducente dell'ultimo veicolo della catena.

La decisione in commento richiama il principio, pacifico nella giurisprudenza della Corte di legittimità, secondo cui in tema di circolazione stradale nell'ipotesi di tamponamento a catena tra veicoli in movimento trova applicazione l'art. 2054 c.c., comma 2, con conseguente presunzione iuris tantum di colpa in eguale misura di entrambi i conducenti di ciascuna coppia di veicoli (tamponante e tamponato), fondata sull'inosservanza della distanza di sicurezza rispetto al veicolo antistante, qualora non sia fornita la prova liberatoria di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.

Nel caso, invece, di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile degli effetti delle collisioni è il conducente che le abbia determinate, tamponando da tergo l'ultimo dei veicoli della colonna stessa (ex plurimis e tra le più recenti, si richiama: Cass. civ., n. 8487/2015; Cass. civ., n. 4021/2013).

Come noto, ai sensi dell'art. 149 c.d.s.: «durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono».

In caso di tamponamento trova applicazione, in generale, il principio secondo il quale per il disposto dell'art. 149, comma 1, del vigente codice della strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285), il conducente di un veicolo deve essere in grado di garantire in ogni caso l'arresto tempestivo del mezzo, evitando collisioni con il veicolo che precede, per cui l'avvenuto tamponamento pone a carico del conducente medesimo una presunzione de facto di inosservanza della distanza di sicurezza. Ne consegue che, esclusa l'applicabilità della presunzione di pari colpa di cui all'art. 2054, comma 2, c.c., egli resta gravato dall'onere di dare la prova liberatoria, dimostrando che il mancato tempestivo arresto dell'automezzo e la conseguente collisione sono stati determinati da cause in tutto o in parte a lui non imputabili (Cass. civ., n. 6193/2014; Cass. civ., n. 3282/2006; Cass. civ., n. 11444/1998). Non sono mancate pronunce ad avviso delle quali la presunzione di concorso in pari grado di colpa posta dall'art. 2054, comma 2, c.c., in caso di collisione tra veicoli, in mancanza di un accertamento concreto del giudice del merito delle rispettive responsabilità, non è esclusa in caso di tamponamento, cioè dalla circostanza che i veicoli procedano nella medesima direzione, e quindi la collisione avvenga da tergo (Cass. civ., n. 14741/2005).

Tuttavia, occorre considerare che il pressoché totalitario indirizzo ricordato, il quale esclude la operatività della presunzione dell'art. 2054 c.c., comma 2, in caso di tamponamento, si riferisce, come ricordato da Cass. civ., n. 27134/2006, ad ipotesi di scontro tra veicoli in movimento e non ad ipotesi di tamponamento di un veicolo che costituisca un ostacolo imprevedibile (Cass. civ., n. 2980/1997; Cass. civ., n. 9727/1992). Dunque la distanza di sicurezza, che il conducente dell'autoveicolo è obbligato a rispettare dal veicolo che lo precede, deve essere calcolata in previsione della normale marcia dei veicoli e non di improvvisi, anomali ed imprevedibili ostacoli; pertanto, non è addebitabile alla violazione del dovere di mantenere le distanze di sicurezza il tamponamento di un veicolo che (ad esempio) si sia improvvisamente inserito nel percorso del veicolo sopraggiungente, ostacolandone la marcia con anomala e non consentita manovra.

Infatti, in tema di circolazione stradale i conducenti dei veicoli sono tenuti a osservare non solo le norme di comportamento espressamente stabilite dalla legge, ma anche quelle di comune prudenza imposte dalle situazioni concrete. Discende, pertanto, dal generale principio dettato dall'art. 140 c.d.s. e dalle generali regole di comune prudenza l'obbligo per ciascun utente della strada di prevedere anche le probabili inosservanze altrui, adeguando la propria condotta e ponendo in essere anche eventuali misure di precauzione correlabili alla prevedibilità per una persona di normale avvedutezza.

Accanto all'obbligo generale di cui si è detto, l'art. 141 c.d.s. prevede espressamente quale sia il comportamento che il guidatore deve tenere in relazione alla velocità del veicolo stabilendo che essa debba essere sempre adeguata alle condizioni del mezzo, alle condizioni della strada, alle condizioni del traffico. L'art. 149 c.d.s. impone di osservare la distanza di sicurezza dai veicoli che precedono in modo da evitare tamponamenti ed urti con altre parti degli altri veicoli. L'art. 148 c.d.s., infine, detta una serie di prescrizioni al fine di garantire l'esecuzione del sorpasso in sicurezza vietando, tra l'altro, il sorpasso di un veicolo che ne stia sorpassando un altro, nonché il superamento di veicoli fermi o in lento movimento per congestione della circolazione, se a tal fine sia necessario spostarsi nella parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia.

In definitiva sia la velocità dei veicoli, sia la distanza di sicurezza (anche laterale in occasione di eventuali manovre di sorpasso) dagli altri veicoli deve sempre essere commisurata alle condizioni del traffico ed a quelle di visibilità in modo tale da consentire in ogni caso la normale manovra di arresto così da evitare lo scontro con eventuali ostacoli esistenti sulla carreggiata.

Da quanto precede discende che costituisce principio non controverso che il conducente di un veicolo deve essere in grado di garantire in ogni caso l'arresto tempestivo del mezzo, evitando collisioni con il veicolo che precede. Pertanto, l'avvenuta collisione pone a carico del conducente medesimo una presunzione de facto di inosservanza della distanza di sicurezza, con la conseguenza che, non potendosi applicare la presunzione di pari colpa di cui all'art. 2054, comma 2, c.c., egli resta gravato dall'onere di dare la prova liberatoria, dovendo, dunque, dimostrare che il mancato tempestivo arresto dell'automezzo e la conseguente collisione sono stati determinati da cause in tutto o in parte a lui non imputabili.

La distanza di sicurezza tra i veicoli deve essere, in termini generali, uguale allo spazio percorso nel tempo intercorrente tra la percezione del pericolo e l'inizio della frenata, tenendo conto dei tempi di reazione del conducente e della relativa distanza tra i veicoli necessaria per la frenata e l'arresto del mezzo, in grado, quindi, di evitare una collisione in caso di brusco rallentamento o di arresto improvviso del veicolo che precede.

Vige, quindi, in tutte le fattispecie di tamponamento, la presunzione di responsabilità del veicolo tamponante, salva la facoltà, per il conducente del veicolo tamponante, di fornire la prova liberatoria della imprevedibilità dell'arresto o del rallentamento del veicolo che devono essere conseguenza non di circostanze legate al traffico, come tali sempre prevedibili, ma conseguenza di fattori eccezionali, tali da configurare il caso fortuito o dimostrando, comunque, che il mancato tempestivo arresto del veicolo e la conseguente collisione sono stati determinati da causa a lui non imputabile in tutto o in parte o che l'evento dannoso è stato determinato, in via esclusiva o concorrente, dal comportamento colposo del conducente del veicolo tamponato

Osservazioni

Come prima visto, principi particolari vigono per il tamponamento c.d. a catena di veicoli in movimento in relazione ai quali trova applicazione l'art. 2054, comma 2, c.c., con conseguente presunzione "iuris tantum" di colpa in eguale misura in entrambi i conducenti di ciascuna coppia di veicoli (tamponante e tamponato), fondata sull'inosservanza della distanza di sicurezza rispetto al veicolo antistante, qualora non sia fornita la prova liberatoria di avere fatto tutto il possibile per evitare il danno.

Nel caso, invece, di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile delle conseguenze delle collisioni è il conducente che le abbia determinate tamponando da tergo l'ultimo dei veicoli della colonna.

Appare, quindi, fondamentale, in tale tipologia di sinistri accertare se la colonna di veicoli fosse ferma o in movimento.

Occorre anche individuare la scansione temporale tra i diversi tamponamenti in quanto non trovano applicazione i principi evidenziati allorquando tra le due collisioni vi sia un apprezzabile intervallo temporale.

Ciò comporta, sul piano delle conseguenze risarcitorie, che ciascun conducente è responsabile dei danni subiti dal veicolo che lo precede ed è pertanto tenuto a sopportare in proprio le spese eventualmente occorse per la riparazione dei danni alla parte anteriore del suo veicolo, mentre ha diritto ad essere risarcito, dal "suo" tamponante, del danno subito alla parte posteriore.

La previsione dell'operatività di tale presunzione non impedisce ovviamente, a ciascun conducente di veicolo tamponante di fornire la prova liberatoria di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno al veicolo che precede, prova la cui difficoltà è comunque di tutta evidenza.

Ne deriva anche che in tali ipotesi non può trovare applicazione nessuna presunzione di cui all'art. 2054 c.c. per fondare una responsabilità esclusiva o almeno concorrente del conducente dell'ultimo veicolo tamponante per i danni conseguenti al tamponamento dell'auto che precedeva il penultimo veicolo e che da tale veicolo soltanto, e non dall'ultimo, è stato tamponato.

La presunzione di cui al comma 2 dell'art. 2054 c.c. non trova quindi applicazione rispetto al primo ed all'ultimo veicolo della colonna, beneficiando il primo veicolo della presunzione di responsabilità di cui al comma 1 dell'art. 2054 c.c. nei confronti del veicolo che lo ha tamponato ed essendo gravato, il conducente dell'ultimo veicolo, della medesima presunzione di responsabilità di cui al comma 1 dell'art. 2054 c.c. a beneficio del conducente del veicolo che lo precedeva e che da lui è stato tamponato.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.