È legittimo il ricorso ad una agenzia investigativa per accertare il rispetto o meno dell'orario di lavoro e dunque l'inadempimento contrattuale, o ciò si traduce in una illecita vigilanza dell'attività lavorativa?
18 Aprile 2019
È legittimo il ricorso ad una agenzia investigativa per accertare il rispetto o meno dell'orario di lavoro e dunque l'inadempimento contrattuale, o ciò si traduce in una illecita vigilanza dell'attività lavorativa?
Gli artt. 2 e 3 , l. n. 300 del 1970 , delimitano l'intervento di persone terze rispetto al datore a difesa degli interessi propri di quest'ultimo, recte per la tutela del patrimonio aziendale e per la vigilanza sull'attività lavorativa. Non è infatti possibile precludere il potere della parte datoriale di ricorrere anche alla collaborazione di un'agenzia investigativa, ossia a soggetti diversi da particolari guardie giurate per i fini summenzionati. È bene però evidenziare che oggetto dell'attività investigativa non potrà essere in nessun caso né l'adempimento né l'inadempimento dell'obbligazione contrattuale da parte del lavoratore, dovendosi limitare agli atti illeciti dello stesso, anche solo presunti, non riconducibili all'esecuzione della prestazione lavorativa e, quindi, al mero mancato adempimento dell'obbligazione avente fonte nel contratto di lavoro. Anche per l'ipotesi in esame, pertanto, deve escludersi che la vigilanza dell'agenzia suddetta possa concernere l'attività lavorativa strictu sensu, essendo ciò riservato al datore.
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