Lavoratori in esubero: licenziamento individuale successivo all'accordo con rappresentanze sindacali

Teresa Zappia
20 Gennaio 2020

Può il datore, in forza dell'art. 41, Cost., procedere ad un licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo sulla base di esigenze sostanzialmente coincidenti con quelle determinanti un precedente licenziamento collettivo?

Può il datore, in forza dell'art. 41, Cost., procedere ad un licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo sulla base di esigenze sostanzialmente coincidenti con quelle determinanti un precedente licenziamento collettivo?

Nella verifica di legittimità del licenziamento collettivo assume un ruolo centrale l'accertamento sul rispetto delle procedure di comunicazione preventiva, di consultazione sindacale e di comunicazione dell'elenco dei lavoratori licenziati. Il controllo sulla regolarità della procedura "assorbe" quello sulle ragioni giustificative del recesso collettivo.

Tuttavia, una volta terminata la procedura, al datore non può procedere ad una modifica delle scelte compiute. Qualora, nell'esercizio della libertà imprenditoriale, procedesse successivamente a dei licenziamenti individuali, riconducibili agli stessi motivi oggetto della comunicazione iniziale, essi verrebbero de facto sottratti al confronto con il sindacato.

Il datore deve ritenersi vincolato dalle scelte concordate anche dopo la chiusura della procedura, salvo la modifica della situazione aziendale costituente il presupposto dell'accordo raggiunto. In sintesi, dunque, ove sussista l'identità dei motivi (non in senso formale, bensì sostanziale) l'esercizio della libertà datoriale deve essere oggetto del controllo dell rappresentanze sindacali, con conseguente illegittimità dei successivi licenziamenti individuali.

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