Termini ex art. 32 e co.co.co.
20 Gennaio 2020
Contratto di collaborazione: qualora sia il collaboratore a recedere dal contratto, si applica il termine decadenziale di cui all'art. 32, lett. b),l.n.183 del 2010 relativamente alla domanda di accertamento di un rapporto di lavoro subordinato?
L'art. 32, l. n. 180 del 2010, prevede un doppio termine decadenziale per l'esercizio del diritto di impugnazione da parte del lavoratore, al fine di eliminare prolungate situazioni di incertezza circa l'assetto del rapporto giuridico tra le parti.
L'ambito di applicazione della norma è limitato alla contestazione della legittimità e validità dei provvedimenti datoriali di risoluzione del rapporto, escludendosi invece le ipotesi in cui manchi un atto da impugnare.
Ne consegue che l'art. 32, lett. b), l. n. 180 del 2010, non potrà operare ove la risoluzione di un rapporto di collaborazione sia avvenuta per effetto della volontà del collaboratore, ovvero per la scadenza del contratto, mancando in tali ipotesi un atto datoriale impugnabile.
Laddove il legislatore ha voluto prescindere da un atto da impugnare, ha infatti previsto una disciplina specifica (lett. d, art. 32, l. n. 180 del 2010).
È pertanto la manifestazione della volontà di recesso del committente a costituire il quid indefettibile dal quale far decorrere il termine decadenziale per l'impugnazione stragiudiziale, e dunque di quello giudiziale.
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