Licenziamenti collettivi: comparazione tra lavoratori e accordo sindacale

03 Febbraio 2020

Soppressione di un reparto e licenziamento collettivo: l'accordo raggiunto dal datore con le rappresentanze sindacali entro quali limiti può limitare l'ambito di scelta...

Soppressione di un reparto e licenziamento collettivo: l'accordo raggiunto dal datore con le rappresentanze sindacali entro quali limiti può limitare l'ambito di scelta al reparto soppresso?

In linea con il consolidato orientamento della giurisprudenza in materia, qualora le esigenze aziendali, determinanti il licenziamento collettivo, attengano esclusivamente ad una unità produttiva o reparto aziendale, la platea dei lavoratori interessati può essere limitata agli addetti ai medesimi.

Grava in capo al datore dimostrare l'effettività delle ragioni oggettive determinanti la limitazione delle suddette esigenze, giustificando il più ristretto spazio di scelta dei lavoratori da licenziare. Ciò comporta l'illegittimità della decisione datoriale che interessi determinati lavoratori esclusivamente in quanto impiegati nel reparto/unità, ove non venga tenuto conto anche del possesso di professionalità equivalente a quella di addetti ad altre aree organizzative dell'azienda.

Diversa soluzione non potrebbe essere fondata sull'accordo raggiunto con le rappresentanze sindacali, segnatamente sui criteri in esso indicati. Tale accordo, costituendo adempimento di una funzione regolamentare delegata dalla legge (art. 5, l. n. 223 del 1991), può stabilire criteri di scelta anche difformi da quelli legali, purché essi risultino in ogni caso rispondenti ai requisiti di obiettività, razionalità e non discriminazione. Imprescindibile dovrà dunque ritenersi una comparizione sotto il profilo professionale dei lavoratori, anche se non addetti al reparto/unità interessati.

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