Codice Civile art. 1601 - Risarcimento del danno al conduttore licenziato.

Gian Andrea Chiesi

Risarcimento del danno al conduttore licenziato.

[I]. Se il conduttore è stato licenziato dall'acquirente perché il contratto di locazione non aveva data certa anteriore al trasferimento, il locatore è tenuto a risarcirgli il danno [1223 ss.].

Inquadramento

Il trasferimento a titolo particolare della cosa locata comporta, sul piano sostanziale ed in applicazione dell'art. 1599 c.c., il subentro – a latere locatoris – dell'acquirente all'alienante nel rapporto locatizio, producendo altresì, sul piano processuale, gli effetti previsti e disciplinati dall'art. 111 c.p.c.: l'acquirente si surroga nella posizione dell'originario locatore, acquistando, dal momento dell'acquisto, i medesimi diritti ed obblighi verso il conduttore, che aveva il cedente.

All'ipotesi di compravendita va equiparata – in base all'interpretazione fornita a proposito dell'art. 1599 c.c. in relazione al concetto di “terzo acquirente” – quella della donazione (Cass. III, n. 13833/2013; Trib. Bari, 3 luglio 2018), della permuta (Cass. III, n. 975/1978), della costituzione di usufrutto (Cass. III, n. 11828/1990), nonché, più in generale, qualsiasi altra ipotesi di acquisto a titolo derivativo o derivativo-costitutivo (Cass. III, n. n. 2356/1985).

La cessione del contratto di locazione, in mancanza di una volontà contraria dei contraenti, determina, ai sensi degli artt. 1599 e 1602 c.c., la surrogazione del terzo che subentra ex lege nei diritti e nelle obbligazioni del locatore-venditore senza necessità del consenso del conduttore.

Chiara è, in tal senso, la posizione della giurisprudenza di legittimità, consolidata, da un lato, nell'escludere che l'acquirente di un immobile locato possa far valere – in difetto di una cessione del credito – pretese relative a situazioni ormai esaurite al momento della vendita (Cass. III, n. 11895/2008; Cass. III, n. 8329/2001) e, dall'altro, nell'affermare che l'acquirente conserva pur tuttavia azione da tale momento nei confronti del conduttore per gli adempimenti cui lo stesso è attualmente tenuto (potendo, ad esempio, reclamare i danni conseguenti al deterioramento della cosa locata esistente al momento della compravendita del bene e non ancora risarciti al precedente proprietario, atteso che tale deterioramento costituisce uno stato permanente della cosa locata: così Cass. III, n. 4912/2003; Cass. III, n. 19442/2008). Del pari è stato chiarito che, in applicazione dell'art. 1602 c.c., che fissa nel momento dell'acquisto del bene locato il subingresso dell'acquirente nei diritti e negli obblighi derivanti dal contratto di locazione, va implicitamente escluso che il fenomeno successorio, ex art. 1599 c.c., del trasferimento a titolo particolare della cosa locata possa avere effetto retroattivo (Cass. III, n. 24222/2019), con la conseguenza che il rapporto di locazione si scinde in due periodi distinti, rispetto a ciascuno dei quali l'unico contratto spiega i suoi effetti nei confronti di colui che in quel periodo ha la qualità di locatore (Cass. III, n. 19747/2012; Cass. III, n. 22669/2004; Cass. III, n. 8328/2001): sicché la successione dell'acquirente, salvi diversi accordi di cessione, consentiti nel nostro ordinamento come espressione del principio dell'autonomia contrattuale delle parti, non comporta il trasferimento al nuovo proprietario della situazione debitoria e creditoria, maturatasi in capo al precedente proprietario, nel periodo antecedente all'acquisto del bene locato (Cass. III, n. 2751/2015). Il conduttore, pertanto, è tenuto, di regola, a pagare i canoni all'acquirente, nuovo locatore, dalla data in cui riceve la comunicazione della vendita dell'immobile in una qualsiasi forma idonea, in applicazione analogica dell'art. 1264 c.c. in tema di cessione dei crediti (Trib. Teramo, 17 giugno 2014).

La dottrina ritiene che quella in esame configuri un'ipotesi di successione nella posizione contrattuale o di cessione del contratto ex lege, cui applicare – quantomeno analogicamente – le norme generali in materia di cessione del contratto (Carrara, Ventura, 454; in senso contrario all'applicazione analogica delle norme dettate sulla cessione del contratto in generale, però, Guarino, 47; Provera, 414); ma si è altresì sostenuto (Trifone, 526) che la qualificazione del fenomeno (in termini di successione nel contratto o cessione di esso) non abbia una importanza pratica, rilevando, a contrario, gli effetti di esso, consistenti in una surrogazione del terzo acquirente nei diritti e nelle obbligazioni derivanti dal contratto di locazione e avendo l'art. 1602 il precipuo intento di regolare i rapporti tra alienante ed acquirente della cosa locata. È, invece, pacifico che il subentro del terzo si verifica integralmente ed in via automatica e istantanea dal giorno del suo acquisto (Tabet 1972, 654).

AI fini dell'opponibilità della locazione all'acquirente a titolo particolare, però, occorre che siano integrati i presupposti fissati dall'art. 1599 c.c. e, cioè, che si tratti di locazione a) di data certa anteriore al trasferimento ovvero b) trascritta, se di durata ultranovennale.

In caso di mancanza di data certa (o di trascrizione), soccorrono le regole fissate dagli artt. 1600 e 1601 c.c. che, pur riconoscendo una tutela “minima” in favore del conduttore, rispondono alla esigenza di imporre al terzo acquirente un minor sacrificio al proprio diritto di godimento: sicché, in ultima analisi, il terzo è tenuto a rispettare la locazione solo entro un dato termine (art. 1600 c.c.) e può anche licenziare il conduttore (art. 1601 c.c.), senza che questi possa opporsi, salvo il diritto al risarcimento del danno nei confronti del locatore originario-alienante.

Natura della responsabilità del locatore originario

La previsione in commento – la quale riproduce il disposto dell'art. 1601 del codice civile del 1865 – configura un'ipotesi di responsabilità contrattuale in capo al locatore originario, discendente dalla violazione, ad opera di costui, dell'obbligazione (principale) di garantire al conduttore il godimento della cosa locata per tutta la durata della locazione (v. l'art. 1575 c.c.).

Il diritto del conduttore al risarcimento consegue al sol fatto che lo stesso sia “licenziato” dal terzo acquirente, per essere la locazione priva di data certa anteriore al trasferimento (Cass. III, n. 3553/1968), giacché il locatore ha l'obbligo di garantire al conduttore il godimento della cosa locata qualora proceda alla vendita dell'immobile, anche se il conduttore non abbia provveduto alla registrazione del contratto, pur avendone assunto l'obbligo (Cass. III, n. 2453/1973).Non rilevano, in senso contrario all'operatività dell'istituto, la circostanza che il conduttore non si opponga alla licenza né, tampoco, che, a seguito di questa, rilasci spontaneamente l'immobile, non avendo valide ragioni per opporsi (Cass. III, n. 3553/1968, cit.).

La disposizione si riferisce alle locazioni prive di data certa, ma appare evidente che la stessa debba essere riferita anche alle locazioni ultranovennali non opponibili al locatore, siccome non trascritte e oggi, a seguito della riformulazione dell'art. 13, comma 1, della l. n. 431/1998, alle locazioni non registrate dal locatore.

Concorde con tale conclusione è la dottrina (Mirabelli, 616; Tabet 1972, 706; Provera, 442), rinvenendosi in simile ipotesi il medesimo comportamento inadempiente ascrivibile al locatore, consistente nel non avere reso la locazione opponibile all'avente causa a titolo particolare.

Si discute, invece, a proposito della possibilità di escludere la responsabilità dell'originario proprietario-locatore ovvero, quantomeno, attenuarne la responsabilità laddove il conduttore, con il proprio comportamento, abbia concorso alla produzione dell'effetto (per sé deteriore) di inopponibilità del contratto.

Nega tale possibilità la dottrina (Mirabelli, 335; contra, però, Gabrielli, Padovini, 182), osservando che non sussiste un obbligo del conduttore nel senso di rendere l'atto opponibile al terzo avente causa.

Evidenzia, anzi altra dottrina (Nasini) che, in virtù della previsione in commento, l’onere di curare che il contratto abbia data certa viene, di fatto, posto a carico del locatore, il quale deve provvedervi, se vuole, appunto, evitare di incorrere nella responsabilità prevista dalla norma la quale, peraltro, costituisce anche, indirettamente, uno stimolo all'uso della scrittura o di altra forma equivalente, onde consentire al conduttore di provare la certezza e l'anteriorità della data del contratto di locazione rispetto all'atto di alienazione della cosa locata.  

Contrastante, invece, la posizione della giurisprudenza: se per Cass. III, n. 2270/1957, in caso di omessa trascrizione del contratto di durata ultranovennale da parte del conduttore, il risarcimento dovrebbe essere escluso ex art. 1227, comma 2, c.c., al contrario, per Cass. III, n. 2453/1973, ancorché il conduttore che ne abbia assunto l'obbligo non abbia provveduto alla registrazione del contratto di locazione, sussiste l'obbligo del locatore di garantirgli il godimento della cosa locata in ipotesi di vendita dell'immobile con la conseguenza che il locatore, qualora non abbia imposto al compratore il rispetto della locazione, risponde dei danni che il conduttore, licenziato dal compratore medesimo – al quale il contratto di locazione non risulta opponibile – abbia subìto.

È, infine, discusso se la disciplina in esame trovi applicazione anche in caso di trasferimento coattivo della cosa locata, non determinato da fatto o colpa del locatore medesimo, come nell'ipotesi di requisizione o espropriazione per pubblica autorità intervenuta nel corso del rapporto locatizio (esclude tale possibilità Provera, 442).

Segue. Il danno risarcibile

Quanto, infine, alla liquidazione del danno patito dal conduttore, lo stesso va risarcito secondo quanto previsto dagli artt. 1223 ss. c.c. e, dunque, includendo tanto il danno emergente, quanto il lucro cessante. 

Il risarcimento del danno comprende la perdita subita dal conduttore ed il mancato uso, se conseguenza immediata e diretta (Tabet, 709).

Il diritto del conduttore al risarcimento del danno non riceve pregiudizio alcuno dal fatto che lo stesso non si opponga alla licenza intimatagli dall'acquirente o rilasci volontariamente l'immobile in favore dello stesso, non avendo valide ragioni per contrastarne la richiesta (Cass. III, n. 3553/1968).

Bibliografia

Alpa, Mariconda, Codice civile commentato telematico, Milano, 2007; Azzaro, Subcontratto, in Dig. disc. priv., agg., I, Torino, 2000; Balena, Contributo allo studio delle azioni dirette, Bari, 1990; Ballerini, Riduzione del canone per vizi della cosa locata, ripartizione delle spese di registrazione e clausola di indicizzazione, in Nuova giur. civ. comm., 2009, 1122; Barbero, Sistema del diritto privato italiano, II, Torino, 1962; Benatti, Appunti in tema d'azione diretta, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1964, 647; Bernardi, Coen, Del Grosso, Art. 4, in AA.VV. Commento alla legge 27 luglio 1978, n. 392, Padova, 1980; Bessone, Le clausole di esonero e di limitazioni della responsabilità. Controllo legislativo e orientamenti della giurisprudenza, in Riv. dir. comm., 1974, I, 340; Bivona, Affitto di fondi rustici, in Comm. Schlesinger, Milano, 1995; Bova, La locazione di immobili ad uso abitativo, in Codice delle locazioni, a cura di Trimarchi, Milano, 2016; Bucci, Malpica, Redivo, Manuale delle locazioni, Padova, 1990; Buset, Inefficacia della locazione principale e sorte della sublocazione, in Nuova giur civ., 2019, 110; Caputo, Molestie di fatto al conduttore e responsabilità del terzo nei confronti del locatore, in Immobili & proprietà, 2006, 950; Carrara, Ventura, Fondi rustici (affitto di), in NN.D.I., VII, Torino, 1980; Carrato, A chi la prova sull'imputabilità dei danni riscontrati all'immobile locato al termine del contratto?, in Danno e resp., 2014, 818; Carrato, Scarpa, Le locazioni nella pratica del contrato e del processo, Milano, 2015; Carsana, Risarcimento del danno da vizi nella locazione, tra immissioni, autoresponsabilità e tutela del diritto alla salute, in Nuova giur. civ. comm., 2000, 48 ss.; Catelani, Manuale della locazione, Milano, 2001; Celeste, Eliminazione del servizio di portierato e restituzione dell'appartamento occupato sine titulo, in Immobili & proprietà, 2015, 223; Chiesi, Commentario alla disciplina delle locazioni immobiliari, Padova, 2017; Cosentino, Vittucci, Le locazioni dopo le riforme del 1978-1985, Torino, 1986; Cistaro, Obblighi, diritti e loro violazioni, in Le locazioni, a cura di Cimino, Padova, 2009, 267; Coco, Locazione (dir. priv.), in Enc. dir., XXIV, Milano, 1974; Confortini, Sublocazione di immobili ad uso abitativo, in NN.D.I., app., VII, Torino, 1980; Cuffaro, Locazioni ad uso abitativo (voce), in Enc. giur. Treccani, Roma, 2002; Cuffaro, Calvo, Ciatti, Della locazione. Disposizioni generali. Artt. 1571-1606, Milano 2014; Cuffaro, Padovini, Codice commentato di locazione e condominio, Torino, 2013; Di Marzio, Falabella, La locazione, Torino, 2010; Esposito, Locazione e tutela della salute: interferenza di norme e rapporti, in Giur. cost., 1999, 3201; Gabrielli, Padovini, Le locazioni di immobili urbani, Padova, 2005; Galli, La locazione ad uso abitativo, Padova, 1984; Giannattasio, La locazione, in Comm. D'Amelio, Finzi, Firenze, 1947; Greca, Risarcimento del danno alla salute del conduttore e dei suoi familiari nell'ipotesi contemplata dall'art. 1580 c.c., in Giur. it., 2000, 48; Grasselli, La locazione di immobili nel codice civile e nelle leggi speciali, Padova, 2005; Guarino, Locazione, in Trattato di diritto civile, diretto da Grosso e Santoro-Passarelli, Milano, 1965; Lazzara, Il contratto di locazione, Milano, 1961; Lazzaro, Di Marzio, Le locazioni ad uso abitativo, Milano, 2012; Mazzeo, Le obbligazioni del locatore e i vizi del bene locato, in Arch. loc., 2008, 573; Mirabelli, La locazione, Torino, 1972; Monegat, Autoriduzione del canone nelle locazioni ad uso diverso: limiti, in Immobili & proprietà, 2010; Nasini, Locazione di immobili urbani, in Dig. disc. priv., Torino, 2003; Olivero, Locazione e cessione del contratto – La cessione del contratto dal lato attivo, in Giur. it., 2019, 523; Padovini, Locazioni abitative, patti contrari alla legge e registrazione: dal rapporto di fatto all'efficacia ultrattiva? in N.L.C.C., 2016, 985; Patti, Il contratto di locazione, Torino, 1996; Potenza, Chirico, Annunziata, L'equo canone, Milano, 1978; Provera, Locazione. Disposizioni generali, 1980; Satta, L'esecuzione forzata, Torino, 1954; Id., Doppia locazione novennale e trascrizione, in Giur. it. 1950; Scarpa, Vizi della cosa locata e danni alla salute, in Rass. loc., 1998, I, 186; Rota, Il danno da ritardo nella consegna dell'immobile, in Immobili & proprietà, 2009; Signorelli, Contratto di locazione e giurisprudenza: obbligazioni, prestazioni e responsabilità, in Resp. civ. prev., 2015, 410; Sirotti Gaudenzi, Prontuario delle locazioni abitative, Padova, 2015; Tabet, La locazione-conduzione, Milano, 1972; Tabet, Locazione in generale, in NN.D.I., IX, Torino, 1982; Trifone, La locazione. Disposizioni generali e locazione di fondi urbani, in Trattato di diritto privato diretto da Rescigno, vol. IX, Torino, 2007; Trimarchi, La locazione, Napoli, 2013; Vecchi, L'azione diretta, Padova, 1994; Visco, Le case in locazione. Tratt. teorico-pratico, Milano, 1969; Zannini, Locazione (voce), in Dig. disc. priv., XI, Torino, 1994.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario